Io e Kurapika usciamo dall'aeroporto e lui chiama un taxi per me. Lo guardo negli occhi. <<Beh, immagino che questo sia un arrivederci.>> gli dico. <<Ci vediamo il primo settembre a Yorkshin city.>> Lui allarga le braccia e senza bisogno di chiedere lo abbraccio. <<Non dimenticare la tua promessa, chiaro?>> sussurro.
Sento il suo petto tremare in una risata. <<I kuruta mantengono sempre le promesse.>> mi sussurra in un orecchio.
Il taxista suona il clacson per riportarci alla realtà.
<<Scusate se interrompo il vostro momento romantico, ma dovremmo andare. >>
Mi stacco imbarazzata da Kurapika e salgo sul taxi, mentre lui va alla stazione del bus.Qualche settimana dopo
Guardo l'edificio cadente che ho davanti: sembra incredibile che questa sia un'agenzia, eppure, secondo le mie ricerche dovrebbe essere quella giusta.
Tentare non costa nulla, perciò entro e scopro di aver ragione.
Ma la segretaria, che è una donna alta, con i capelli viola e il volto coperto di piercing, non è di grande aiuto.
<<Spiacente, ma non hai ciò che ci serve. Ti manca qualcosa.>>
<<Ma ho anche la licenza hunter! Non basta?>> esclamo inviperita. Lei agita l'indice a destra. <<Riesci a vederlo?>>
L'aria si fa più pesante, c'è una presenza, la sento, ma non posso vederla.
Lei nota la mia difficoltà.
<<Quando lo vedrai, potrai tornare.>> lo dice come se rifiutare candidati sia un gesto normale, quotidiano.
Esco infuriata. Io devo ottenere quel lavoro, se voglio avvicinarmi alla Brigata Fantasma e a Misaki.
Sento un campanello d'allarme nella mia testa. Qualcuno mi sta seguendo.
Mi giro di scatto e vedo una donna con un vestito rosso, lunghi capelli neri e mossi. Avrà una trentina d'anni o giú di lì. <<Chi sei e perchè mi stai seguendo?>> Chiedo irritata.
Lei mi guarda con aria innocente.
<<Uh, quanta aggressività! Non è la tua giornata, vero?>>
<<Ti ho fatto una domanda!>> esclamo. Lei si guarda le unghie indifferente <<Che caratterino! Okay, il mio nome è Mary. >>
<<D'accordo,Mary. Perché mi stai seguendo?>> chiedo con più calma.
Lei sorride. <<Voglio aiutarti. Ciò che ti manca per avere quel lavoro è semplice: devi conoscere qualcosa in piú sul Nen.>>
Sto per mandarla via e etichettarla sotto la voce "persone strane", ma qualcosa mi dice che non mente.
<<Cos'è il Nen?>>
<<Seguimi. Ti farò da insegnante.>>
Obbedisco; camminiamo per alcuni metri e ci fermiamo davanti a un'enorme palazzo in acciaio.
Il suo appartamento è al terzo piano, semplice e accogliente. Mary mi fa sedere mentre prepara un té.
<<Allora, come ti chiami e perché cerchi così disperatamente un lavoro?>> chiede.
Ignoro il fatto di sembrare così disperata e rispondo.
<<Mi chiamo Naomi. Sto cercando un lavoro per avvicinarmi all'asta di Yorkshin City. >>
Lei mi guarda di sottecchi. <<L'asta di Yorkshin City? E perchè?>>
All'isola Balena lo sanno tutti, quindi non vedo perché non dirlo.
<<Mia sorella è stata rapita dalla Brigata Fantasma e ho saputo che la Brigata sarà all'asta. E devo esserci anch'io.>>
Mary sogghigna. <<Ho scelto la persona giusta. Se hai voglia di restare, ti insegnerò il Nen e potrai ottenere quel lavoro.>>
So che non dovrei fidarmi, ma lei ha un'aura, un qualcosa che mi dice che posso crederle.
<<D'accordo, resterò.>>
Resto a casa sua e imparo il Nen, l'aura che ognuno di noi possiede, e i suoi principi: ten, ren, zetsu e hatsu: per nascondere il Nen, circondarsi con esso, lanciarlo contro qualcosa o qualcuno.
<<Bene.>> dice Mary dopo qualche giorno. <<Vedo che hai imparato tutti i principi in pochi giorni. È arrivato il momento...>> prende un bicchiere pieno d'acqua e poggia un petalo sulla superficie <<...di scoprire a che categoria appartieni.>>
Mi avvicino al bicchiere. <<Categoria?>> chiedo, incuriosita.
<<Esattamente. Ci sono sei categorie di Nen: Potenziamento, Trasformazione, Manipolazione, Materializzazione, Specializzazione, Emissione.>> spiega. «Devi mettere le mani vicino al bicchiere e usare il nen.>>
Faccio come dice e il petalo si muove, girando vorticosamente in tondo.
Mary osserva pensierosa <<Manipolazione, interessante. I manipolatori possono manipolare oggetti e persone con il proprio nen.>>
<<Beh, non è male. È possibile imparare più categorie?>>
Lei prende un foglio e disegna uno schema <<Hai un'alta percentuale di possibilità di imparare la specializzazione e l'emissione, un pò meno il potenziamento. Quanto alla trasformazione, ci vorrebbe un allenamento troppo lungo.>> dice. <<Ma ora pensiamo alla tua categoria. Voglio farti imparare tutte le sfaccettature della manipolazione e non sarò un'insegnante rose e fiori, chiaro?> Dice con un tono che non ammette repliche.
<<Sissignora.>>
Nelle successive settimane imparo a fondo la manipolazione, soprattutto come usarla nei combattimenti. Ad esempio, posso muovere vorticosamente i coltelli, o qualsiasi altro oggetto, intorno a me per creare una barriera, oppure deviare la traiettoria di un oggetto quando viene lanciato.
Dopo aver imparato come manipolare gli oggetti, è il momento del manipolare le persone. <<Manipolare le persone non è sempre negativo.>> spiega Mary <<Ad esempio, puoi manipolare la mente di qualcuno e trasmettergli un messaggio>>. <<È davvero possibile?>>. Lei ride <<Certo che è possibile. Proviamo. Chiudi gli occhi e prendimi le mani.>>
Obbedisco e seguo le sue istruzioni <<Pensa a qualcosa, qualsiasi cosa: una frase, una canzone, una persona, anche un'emozione. E poi cerca di comunicarla a me.>>
Cerco tra i miei ricordi, nella mia infanzia, e poi un pensiero viene fuori dal nulla : come sta Kurapika?
Provo a trasmetterla a Mary, come se glielo stessi dicendo a voce alta. <<Chi sarebbe questo Kurapika?>>
Apro gli occhi contenta.
<<È un amico.>>
Mary applaude. <<Ce l'hai fatta! Forza, proviamo di nuovo.>> Ci alleniamo tutta la giornata e la sera riesco a inviare messaggi mentali senza difficoltà. Ormai l'allenamento è terminato e preparo le valigie <<Quindi domani partirai?>> dice Mary, dispiaciuta. Sospiro <<Ormai so tutto ciò che serve sul nen, restare non avrebbe senso.>>
Le getto le braccia al collo grata. <<Grazie tante. Sei una vera amica.>>
Il giorno dopo ritorno all'agenzia e la segretaria assume un atteggiamento diverso nei miei confronti. <<Devo farti i complimenti. Non molte persone tornano una seconda volta qui e tu ci hai messo poco meno di un mese.>>
<<Dunque, ho tre clienti adatti: ecco le loro schede.>> mi porge tre fogli. Li guardo attentamente uno a uno, finchè non trovo quello giusto. <<Questo.>> dico picchiettando con un dito il fascicolo. <<La famiglia Nostrade.>>
<<Sei la terza persona che vuole quel lavoro,oggi. >>
L'indomani vado alla villa dei Nostrade, grande almeno quanto quella degli Zoldyck, ma decisamente più sfarzosa. Appena entro nel salone, mi guardo intorno: ci sono tre uomini: uno con i capelli rossi, uno alto e muscoloso, uno con la pelle scura e lunghi capelli neri e due donne ,una alta con i capelli fucsia e una più bassa con denti a punta. Mi siedo in silenzio su una poltrona quando arriva qualcun'altro. È un ragazzo biondo e alto, con una tunica blu. Kurapika.
Resisto all'impulso di corrergli incontro. Lui guarda tutti, uno per uno e, quando incrocia il mio sguardo, sorride leggermente. Ricambio il sorriso, felice che abbia ottenuto il lavoro.
La televisione si accende e appare un uomo. <<Benvenuti in casa Nostrade. Io sono il capo della sicurezza della famiglia.>> dice. «Ora il nostro maggiordomo vi consegnerà una lista di oggetti da trovare. Dovrete portarceli. Allora, sarete ufficialmente assunti.>>
Scorro la lista, e mi fermo quando vedo il penultimo oggetto: gli occhi di un Kuruta. Guardo Kurapika: è impallidito e, nonostante le lenti nere, si vedono chiaramente i suoi occhi rossi.
Mentre tutti vanno alla porta, mi avvicino a lui e gli metto una mano sulla spalla <<Stai bene?>> mormoro.
Lui fa dei respiri profondi, poi mi guarda negli occhi, nuovamente scuri, e annuisce.
Sto per uscire, ma nella stanza entrano delle figure incappucciate, che ci attaccano.
Questo lavoro si prospetta più difficile del previsto.Spazio autrice.
Revisionato il 17/10/2017
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La ragazza hunter [Revisione]
Fiksi Penggemar"Quando si parte per l'esame hunter, si ha un obbiettivo preciso in mente. Qualcuno può anche affermare > ma sotto sotto c'è un motivo per cui vuole superare l'esame. A volte gli obbiettivi di due persone si incrociano e si uniscono, creando incon...