Cap. 28. Padre.

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Guardo la casa che ho davanti: due piani, una soffitta, un giardino ben curato. Casa mia. Uguale a come l'ho lasciata, mesi fa. Dal retro della casa spunta una donna, con lunghi capelli castani e un vestito blu. Quando mi vede, rimane a bocca aperta. <<Mamma!>> esclamo, correndole incontro e abbracciandola. <<Tesoro, non mi aspettavo una visita. >> dice <<Potevi dirlo,avrei cucinato qual->>  si interrompe incredula quando vede Misaki. Si abbracciano e si baciano commosse. Solo dopo i saluti, mia madre si accorge della presenza di Kurapika. <<E tu sei?>>  Lui porge la mano <<Mi chiamo Kurapika. È un piacere conoscerla signora Amane.>> lei sorride <<Allora è lui il famoso Kurapika di cui hai parlato nella lettera.>>  dice. «Beh, diciamo che sono cambiate tante cose dall'esame hunter, ma è meglio se entriamo.>>

Più tardi, davanti a una tazza di té, raccontiamo a mia madre tutto ciò che è successo, dall'esame hunter al nostro bacio. Dopo aver finito il racconto, lei sorride <<Oh, sono così felice per voi! Benvenuto in famiglia, Kurapika!>> dice, stringendogli forte la mano <<E d'ora in poi chiamami pure mamma!>>  merda. Gli occhi di Kurapika diventano rossi e corre imbarazzato in bagno.

Kurapika's pov

Mi sciacquo il viso e mi guardo allo specchio. Hai fatto una figuraccia con la madre della tua ragazza. Bravo idiota. La porta si apre e Naomi entra. <<Felice che il mio bagno ti piaccia.>>
<<Mi dispiace.>> dico <<È solo che il modo in cui mi ha trattato tua madre mi ha fatto pensare alla mia.>> lei mi prende il viso dolcemente <<Va tutto bene>> dice <<Mi dispiace per ciò che è successo al tuo popolo, ma adesso hai una nuova famiglia. Qualunque cosa succeda, noi saremo qui. E poi hai me e io non ti abbandonerò. Mai. >> sospiro e la stringo al petto. «Ti amo » dico. «Lo so» dice lei scherzosamente. <<Lo so? Vedo che siamo modesti.>> dico. Lei, in tutta risposta, mi bacia.

Naomi's pov

Dopo un pò di coccole, io e Kurapika ritorniamo in salotto.<<Beh, forse siamo partiti con il piede sbagliato. >> dice mia madre, porgendo la mano a Kurapika <<Nathalie Amane. Piacere di conoscerti>>
<<Il piacere è tutto mio.>>  <<Perchè voi tre non fate un giro in città? Tanto è ancora presto per la cena» sorrido « D'accordo. A dopo allora» dico uscendo con Kurapika e Misaki.

Durante il nostro giretto, facciamo provare a Kurapika i miei cibi preferiti e gli mostriamo la città.
Tutti ci guardano contenti e salutano Misaki, si congratulano, ammirano la licenza hunter.
Mentre Kurapika conosce i diversi abitanti dell'isola, qualcuno dice il mio nome. Mi giro e trovo un uomo alto, con i capelli neri e gli occhi azzurri. <<Papà?>> esclamo incredula. <<Ciao tesoro.>>  dice  dolce. «Ho saputo di tua sorella. Sono felice che tu l'abbia ritrovata, addesso potremmo essere una famiglia e...>>
<<No>> lo interrompo seccata. <<Tu non hai fatto nulla per noi. Ci hai abbandonato quando Misaki è stata rapita e ce la siamo cavate da sole, io e mamma. Tu non hai fatto niente. Io ho fatto l'esame hunter, io ho trovato mia sorella, non tu.>>  il suo viso si incupisce. <Quindi mi stai mandando via? Oppure mi incolpi ancora per Robin?>>
Inorridisco.
<<Non pronunciare quel nome!> urlo. <<Per me tu non sei piú mio padre!>> sento Kurapika stringermi la mano per darmi forza. <<Infatti. Tu non sei nemmeno mia figlia.>> Sibila e  sento le lacrime bruciarmi gli occhi. <<Vattene! non voglio piú vederti!>> urlo. Lui se ne va seccato
Kurapika mi stringe al petto, confuso per ciò che è appena accaduto.<<Andiamo a casa.>> .

♦♦♦

Chiudo la porta della mia stanza e mi butto sul letto. Sento Kurapika chiedere spiegazioni al piano di sotto, poi dei passi sulle scale e lui entra. <<Hey>> dice <<Ti va di spiegarmi alcune cose?>> annuisco e lo faccio sedere <<Allora, l'uomo che abbiamo incontrato non è il mio padre biologico.>>dico, lasciandolo leggermente sorpreso. « Mia madre incontrò un uomo a una festa. Ebbero una notte d'amore e lei rimase incinta. Quando lo disse al padre, però, lui si arrabbiò, le disse di abortire e se ne andò. Mia madre decise di continuare la gravidanza, poi incontrò mio padre. All'inizio furono semplici amici, poi si innamorarono e lui decise di farmi da padre.>> prendo un gran respiro, adesso inizia la parte triste. <<Qualche anno dopo, quando io avevo circa otto o nove anni, mio padre incontrò un uomo in un bar; diventarono amici e venne a casa nostra. Quando entrò, mia madre lo riconobbe subito: era Robin, il mio vero padre. All'inizio era sorpresa, poi scoprì che Robin era stato sfrattato e, anche se controvoglia, lo ospitò da noi. Lui beveva spesso. Una sera era molto ubriaco e... E mi picchiò. Non ricordo esattamente il motivo, ma lo fece. Mi disse>> le lacrime iniziano a scendere <<Mi disse che ero un errore, una figlia che non doveva nascere. E mio padre non fece nulla per impedirlo. Mia madre cacciò Robin di casa quella stessa sera. Lui era ubriaco e si schiantò con l'auto. Morì sul colpo.>> mi asciugo le lacrime che stanno iniziando a scendere. <<Ci ho messo parecchio per perdonare mio padre, poi Misaki venne rapita e lui ci abbandonò.>>
<<Ed è anche il motivo perché non volevo dare confidenza a nessuno all'esame.>>
sospiro. Kurapika non dice nulla, ma mi abbraccia e lo stringo forte, singhiozzando. Lui lascia che io mi sfoghi. Dopo essermi calmata, lo chiamo <<Kurapika>> lui mugugna <<Resta con me.>>

<<Promesso>> Resto accocolata  lui finchè non mi addormento.

Spazio autrice
Revisionato il 23/10/2017

La ragazza hunter [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora