- capitolo 11 -

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Il giorno seguente era un giorno importante, o almeno lo era per gli studenti umani: l'ultimo giorno di scuola, il giorno del ballo. Dopo quella festa gli studenti dell' ultimo anno si sarebbero finalmente divisi ed ogniuno di loro avrebbe organizzato feste da urlo con il proprio gruppo di amici, Allison lo sapeva bene perché da quando era a Sunset Ville era sempre stata invitata a quei party anche se non era dell' ultimo anno. Quella primavera aveva pianificato di noleggiare uno yacht per farne una tutta sua in mezzo al mere, ma ora, quando mancava solo una settimana al suo compleanno, non aveva tempo da perdere con le faccende da mortali. Dopo l'estate parecchistudenti sarebbero andati al college, alcuni in zona, altri all'estero e chi non poteva permetterselo a lavorare; tutti eccetto quattro ragazzi che se ne sarebbero andati via per sempre, spariti nel nulla. Le due ragazze si presentarono a scuola indossando degli appariscenti tubini in paillettes blu notte; Allison, nonostante tutto, ci teneva ancora alla sua immagine, il suo ultimo desiderio terreno era di essere ricordata come la reginetta del liceo. Mentre stavano per andare in classe qualcuno tra la folla attiró la sua attenzione, era qualcuno con cui aveva una questione in sospeso che andava risolta. << Ciao Sara >> la salutó in tono brusco mentre le si parava davanti per bloccarle la strada. La ragazza sembrava essere molto impegnata a definire gli ultimi particolari della festa e aveva in mano un'alta mucchia di cartelline e raccoglitori ad anelle che appoggió aterra appena la vide. << Ciao Allison > anche il suo tono era acido, sembrava quasi che continuasse ad aspettarsi delle scuse. << Credo che abbiamo una questione in sospeso angelo mio >> << ti ascolto, ma cerca di fare in fretta, non ho molto tempo >> rispose fingendo che l'avesse chiamata con un soprannome del tutto normale. << Almeno sei mai stata mia amica? >>Le chiese arrivando subito al sodo, alla domanda che ormai le stava ronzando in testa da troppo tempo. << La vera domanda é se tu, Allsion Blooms, sai che cosa voglia dire essere amiche,mi sono sempre chiesta che cosa avessi in testa ochi ti credessi di essere, ma dovevo portare a termine un compito >> l'invidia era ben leggebile nei suoi occhi << e hai fallito >> la interruppe Allison concludendo la frase al suo posto << quindi non sarai mai un arcangelo >>. Fingeva che non le importasse piú niente, ma un conto era credere che avesse finto di essere la suamigliore amica per sei anni, tutt'altra cosa era averne la certezza. Una parte di lei avrebbe voluto saltarle addosso e strapparle tutti i capelli, un'altra ancora prendere a calci quella pila di scartoffie, ma notó la folla di studenti che si stavaradunando, aveva bisogno di uscire da quella lite con classe, in fin dei conti la sua classe era l'unica cosa autentica di quella vita sulla terra. << Ti odio, stronza >> urló prima di allontanarsi facendosi largo a gomitate. Tra gli studenti si alzarono parecchi commenti in suo favore, anche Sara era popolare, ma Allison era la preferita di tutti, lo era sempre stata. A quel punto capí che prima di sparire per sempre avrebbe dovuto fare qualcosa di grandioso, qualcosa di epico, che solo lei poteva fare. Si procuró un banco su cui salire e si fece portare il megafono che veniva usato per dare le comunicazioni durante gli eventi sportivi e attese il suono della campanella, quando gli studenti iniziarono ad accalcarsi per andare in classe. Salí in piedi sul banco e inzió a parlare mente la folla le si radunava intorno. << Studenti dell'ultimo anno della Califonian Academy, da domani questa scuola non sará piú nostra e solo pochi di noi verranno ricordati, forse nessuno. Quindi é cosí che vogliamo uscire di scena, é questo il nostro gran finale? Un ballo a tema storico dove le ragazze saranno tutte vestite da Cleopatra e i ragazzi da cavalieri medioevali? Vogliamo dedicare la nostra ultima festa del liceo a dei personaggi, a qualcuno che inrealtá non siamo? >> Si levó subito un mega corodi esclamazioni a suo sostegno e sorrise compiaciuta in direzione di Sara la quale la stava fissando spaventata da in mezzo alla ressa. << Bene, so che la festa é solo stasera, ma possiamo fare qualcosa se ci impegiamo, perché questa é la nostra festa, nessuno puó imporci un tema senza chiudere il nostro parere! Ora rifletteteci, tutti noi abbiamo un lato buono e uno cattivo, quindi chi é con me per il tema Hell and Heaven? >> ed ecco un nuovo il coro di fischi e applausi. << Bene, quindi io ora mi occuperó delle decorazioni e del catering e voi pensate ai vostri costumi, scegliete quale parte vi rappresenta di piú! >> Di norma il personale scolastico, dirigente in primo luogo, sarebbe intervenuto per fermare una simile manifestazione, ma non se era Allison Blooms a guidarla, qualunque cosa facesse Allison era sempre perfetta. Prima di scendere dal banco riuscí ad incrociare di nuovo lo sguardo della ragazza, la quale aveva appena visto il ballo che aveva organizzato tanto duramente andare in pezzi, evidentemente i suoi sospetti erano piú che fondati: Sara si era davvero affezionata alla sua vita da umana precisina e lei avrebbe fatto del suo peggio per rovinargliela. Sfoggió uno dei suoi migliori sorrisi poi inizió a parlare al telefono con una qualche ditta di decorazioni, probabilmente la stessa che parcheggió il furgonedieci minuti dopo davanti all'entrata delle palestre. Forse una piccola parte di lei avrebbe avuto nostalgia di quel mondo a cui non era mai appartenuta ma che sembrava quasi essere una sua proprietá. "Forse Lucifero non é riuscito a conquistare la terra, ma sono certa che io ce la farei" pensó affrettandosi verso le palestre per andare a dare le direttive. 

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