- capitolo 22 -

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La ragazza aprí lentamente gli occhi, si sentiva stordita e ogni parte del corpo le bruciava da morire, in piú c'era un'intensa luce bianca che la accecava. Ad ogni movimento sentiva fitteovunque, ma provó comunque ad alzarsi e solo allora si accorse delle spesse cinghie che le tenevano polsi e caviglie lagati saldamente al lettino bianco su cui si trovava stesa e dei tanti piccoli aghetti che aveva sulle braccia e che la collegavano a decine di tubicini trasparenti nei quali scorreva un liquido incolore. Si guardó intorno e nonostante la vista ancora appannata riuscí a rendersi conto di essere in un laboratorio e di non essere affatto sola. 

<< Ben svegliata, nipote cara >> 

<< Nathaniel >> 

Solo dopo aver pronunciato quel nome si accorse di quanto roca fosse la sua voce e quasi ne ebbe paura, non aveva forze, eppure cercó di rimanere lucida 

<< Sai che cosa sta succedendo, non é vero? >> 

 << Moriró >> 

quella consapevolezza non le dava alcuna ansia, pronunció la parola senza la benchéminima emozione

<< E sai anche il perché? >> 

 Fece per rispondere ma la zittí 

<< Sei la figlia di Lucifero, ti vogliamo fuori dai piedi tesoro >>

<< Siete dei fottuti bastardi >>

Parlare le costavauno sforzo enorme e aveva la gola in fiamme, pronunció quelle parole ben conscia che sarebbero state le sue ultime.

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