Sembrava una notte normale, eppure c'era qualcosa che la agitava, prese il cellulare da sopra il comodino: erano le tre del mattino. Annusó attentamente l'aria, poi scese dal letto e andó in terrazzo. Anche da lí sembrava tutto come sempre, una normalissima notte di inizio estate, forse il suo brutto presentimento era del tutto privo di fondamento e si sentí stupida per essersi davvero alzata per controllare, in fin dei conti di cosa doveva preoccuparsi? Dei topi d'appartamento? Eppure non riusciva a tranquillizzarsi. Il cortile era buio ed illuminato solo dalla luna la cui luce veniva riflessa dall'acqua della piscina e c'era talmente tanto silenzio che se avesse lasciato cadere uno spillo di sotto ne avrebbe sentito il rumore... rumore, come quello di un passo lento e felpato al piano di sotto, era certa di averlo setito. Probabilmente era solo Dakota che era scesa in salotto, ma la sensazione di inquitudine che continuava a martellarle nel petto la costrinse a scendere a controllare. La porta della camera di Dakota era chiusa. Cercó di non fare rumore mentre scendeva i gradini delle scale a due a due e poi mentre scivolava raso al muro del salotto. I rumori provenivano dalla cucina. Pensó di afferrare qualcosa come arma, ma poi si ricordó di essere piú letale di una bomba. Si avvicinó allaporta e si sporse per guardare. C'erano due uomini in piedi davanti all'isola in marmo lucido,si girarono entrambi di scatto, dovevano averla vista o sentita. "Poveri, piccoli, stupidi, ladri malcapitati" varcó la soglia e accese la luce senzala minima esitazione, ma quando riconobbe i due uomini, il sorriso le morí sulle labbra: erano membri del Consiglio Angelico. I due si scambiarono uno sguardo di intesa e poi iniziarono ad avanzare verso la ragazza. Probabilmente avrebbero dovuto agire senza essere visti, ma ormai era troppo tradi. Allison peró non indietreggió di un solo passo, non si lasció intimorire, sentiva tutta la rabbia che avevadentro farsi strada e diventare sempre piú forte e concreta. << Zacharia, Urihel >> li salutó con un cenno del capo << non vi conviene giocare con lafiglia del diavolo >> ringhió tra i denti. << Signorina Lucifer, siamo quí per cancellarle lamemoria dato che é totalmente fuori controllo, quindi se collabora non avremo bisogno di catturarla e sará piú facile per tutti >> << avete ucciso mia madre, vi aspettate anche che io collabori?! >> La ragazza peró udí dei passi alle sue spalle, in un primo momento pensó che si trattasse di altri arcangeli e deglutí, non poteva affrontarne tre contemporaneamente, ma poi si accorse delle espressioni dipinte sulle facce dei due che aveva davanti, terrore puro. Il rumore cessó e una mano le si poggió sulla spalla. Una voce maschile ridacchió in maniera fortemente divertita. << Forse pensate di poter battere una Lucifer, ma due >> rise di nuovo << due no >>. Non aveva la minima idea di chi avesse parlato, "due Lucifer?" era tutto quello a cui riusciva a pensare, in un primo momento credette che si trattasse di suo padre, ma sapeva bene che era impossibile, chiunque fosse stava sicuramente bluffando, comunque sentiva di dover stare al gioco, cosí nascose lo stupore e lasció che i suoi occhi si riempissero interamente di nero. La casa era nuova e le sarebbe scocciato mandarla a fuoco e fortunatamente non ce ne fu bisogno, gli angeli erano giá scappati mando in frantumi il vetro della finestra . A quel punto il sangue le si raggeló nelle vene, era il momento di voltarsi e lofece senza la minima esitazione. Si trovó davaniun ragazzo alto dai capelli castano scuro e gli occhi del suo stesso azzurro, la stessa identica tonalitá di celeste. La salutó con un cenno della testa e poi aggiunse un << ciao sorellina >>. Allison innarcó un sopracciglio e lo scrutó dalla testa ai piedi cercando di elaborare il tutto. << Sí sí scusami é vero, ti starai chiedendo com'é possibile che tu abbia un fratello >> sorrideva come se fosse la situazione piú divertente del mondo, forse per lui lo era ma per lei no di certo. << Infatti ho appena mentito, non sono tuo fratello peró preferisco ritenermi tale, fratellastro suona male, vero? >> << Quindi stesso padre ma non stessa madre suppongo >> mormoró con un filo di voce sorprendendosi di essere riuscita a dire qualcosa di sensato. << Esattamente, io sonoun demone al cento per cento, invidiosa eh? >> Era convinta di essere figlia unica e nessuno le aveva mai accennato il contrario... un momento, pensó attentamente ad una frase che Alvin le aveva detto la sera del ballo, si era riferito ad unasorpresa una volta arrivati a casa, ecco forse di che cosa doveva trattarsi. << Scusa, che maleducato che sono, non mi sono ancora presentato, mi chiamo Kol >> la ragazza non poté fare a meno di sorridere e di abbracciarlo. << Io in questo mondo mi faccio chiamare Allison >> << io peró ti chiameró Selina, suona meglio >> << oh no, non lo farrei se fossi in te,solo il mio ragazzo mi chiama Selina e ogni voltache lo fa qualcun altro da di matto >>. << Alvin, giusto? >> << Sí lo conosci? >> << Se lo conosco?! É il mio migliore amico da sempre >>.In effetti era ovvio che quei due fossero amici, insomma, erano entrambi sarcasmo e arroganza allo stato puro. Dopo qualche minuto si udirono dei passi sulle scale."Sonno pesante eh?!" pensó Allison. La ragazza arrivó di sotto stropicciandosi gli occhi e con indosso solo una vestaglia rosa semitrasparente sopra al reggisenoe ai pantaloncini corti. I capelli biondo platino erano tutti scompigliati e arruffati e le ricadevanoIn parte davanti al viso. << Allison, che é sto chiasso >> moguló appoggiandosi alla ringhiera delle scale. Le ci volettero alcuni secondi per aprire gli occhi e riuscire a mettere abbastanza a fuoco da accorgersi della presenza di un ragazzo che la stava fissando. Allison incroció lo sguardo del fratello e fu certa di avere visto qualcosa balenarvi dentro. << Buongiorno chérie >>. La ragazza batté un paio di voltre le palpebre e poi incroció le braccia sul petto e crecó di tararsi in avanti alcune ciocche di capelli. << E questa é una tua amica, sorellina? >> Parló come se Dakota non fosse piú con loro, ma scandí attentamente l'ultima parola. << Cosa?! >> Gridóla ragazza che sta giá tornando di sopra con aria seccata. << Oh, perdón mea culpa, non mi sono ancora presentato >> si avvicinó alla ragazza che era ferma sul primo gradino. << Kol Lucifer >> disse facendo un piccolo inchino teatrale. La ragazza innacó un sopracciglio infastidita e fece per salire. << Buonanotte chérie >> << Dakota, mi chiamo Dakota, non chérie >> gridó dal pianodi sopra. << Come preferisci, chérie >>. Allison non poté fare a meno di scoppiare a ridere. << Sevuoi puoi restare, ho un sacco si camere libere >><< Oh, no grazie sorellina, sei molto gentile, ma... >> guardó l'orologio a muro posto sulla cappa del caminetto del salotto << la notte é ancora giovane e sono giá un po' in ritardo per bruciare la chiesetta quí in fondo alla strada, sai, il dovere mi chiama >>. Detto ció sparí in una piccola fiammata che fortunatamente non annerí il pavimento. La ragazza dedusse che ci fosse lui dietro ad una buona parte degli incendi, certo nonlo aveva ammesso, forse stava solo andando a bruciare un chiesa in onore del padre, ma sembrava molto piú probabile la prima ipotesi. Tornó di sopra per prendere il cellulare, era il momento di una riunione. Chiamó tre volte Alvin, ma non rispose, cosí chiamó Summer e le disse di tirarlo giá dal letto, poi andó a svegliare di nuovo Dakota che la costrinse ad avvisare anche Rafael. Dopo qualche minuto arrivarono tutti. Allison andó ad aprire la porta e per poco non ebbe un mancamento quando notó che c'era anche Sara. Si paró subito in mezzo al passaggio.<< Che cosa ci fa lei quí >> chiese voltandosi istintivamente verso Rafael. << Penso che avremo bisogno anche di lei se é grave quanto dici >>. Esitó ancora qualche secondo con le unghie puntate nella cornice della porta poi si spostó per lasciarli passare. Si sistemarono tutti in salotto con aria un po' assonnata. << Bene, poco fa ho sentito dei rumori di sotto cosí sono scesa a vedere. C'era qualcuno in cucina, inizialmente avevo pensato che si trattasse di un ladro o qualcosa del genere, invece no, erano duemembri del Consiglio, credevano probabilmente che ci fossi io dietro a tutti quegli incendi e mi volevano cancellare i ricordi... >> << adesso li vado a prendere e gli cavo gli occhi! >> La interruppe Alvin con fare piú che alterato. La ragazza gli posó una mano sulla spalla bisbigliandogli di calmarsi e di aspettare. Rafael li guardó con aria un po' addolorata e distolse quasi subito lo sguardo, vederli insieme gli dava al quanto fastidio, avrebbe voluto urlare che Allison era sua e che se c'era qualcuno che doveva voler uccidere tutti i membri del Consiglio quello era lui, ma riuscí a trattenersi, mentre Sara, che non era realmente sua cugina, gli si avvinghiava al braccio, come se gli avesse letto nella mente e fosse gelosa. Intanto Dakota sistava domandando come avesse fatto a non sentirli anche lei. << Come stavo dicendo erano quí per cancellarmi i ricordi, ma poi é arrivato il fratello che non sapevo di avere >> lanció un'occhiataccia ad Alvin che si giustificó sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi. Se c'era una cosa che Allison odiava veramente erano le sorprese, le facevano perdere il controllo della situazione. << Che li ha fatti scappare e credo che abbia implicitamente ammesso di esserci lui dietro agli altri incendi >>. Tralasció la parte in cui era consapevole che probabilmente un altro incendio era in corso in quel momento, non voleva di certo rovinare il divertimento a Kol, soprattutto adesso che era in debito con lui. << Wow... >> si lasció sfuggire Summer con aria sognante. Tutti si voltarono verso la ragazza che si strinse nelle spalle senza lasciare trapelare nemmeno un minimo di disagio per il commento.<< Dobbiamo fermalo >> intervenne Sara con la sua solita aria da perfezionista che evidentementenon era solo una parte della recita, mentre si spostava una ciocca di capelli castano chiaro dietro ad un orecchio. Allison la guardó male conla coda dell'occhio prima di aggiungere: << per quel che mi riguarda puó bruciare anche tutto il paese, l'unica cosa che mi interessa é che gli arcangeli sloggino >>. << Dobbiamo fermarlo prima che arrivi Nathaniel >> intervenne Alvin per quanto gli dispiacesse non c'era altra scelta, sapeva bene che per il Consiglio quello degli incendi era soltanto l'ennesimo pretesto ma dovevano fare il possibile per mantenere un basso profilo. << Solo io posso bruciare la mia cittá >> bisbiglió Sara scimmiottando Allison, a voce abbastanza alta per essere sentita da tutti. Rafael le tiró una gomitata sotto alle costole, sembrava essere parecchio infastidito dal commento, Summer e Dakota mimarono entrambe in contemporanea "stronza" con le labbra, Alvin le tiró un cuscino in faccia facendola quasi cadere dal bracciolo della poltroncina e Allison si limitó a sorridere compiaciuta.<< Bando le ciance >> intervenne poi Dakota alzandosi in piedi. << Il piano é il seguente, dobbiamo attirarlo e aprire una trappolache lo rispedisca all'inferno >> << trappola? >> La interruppe la ragazza che non aveva mai sentito parlare di nulla di simile. << Si aprono con dei rituali in chiese sconsacrate, ce ne é una quí nel bosco intorno alla cittá >> intervenne Summer. << Peró ci serve un'esca >>. Aggiunse Alvin voltandosi immediatamente verso Allison che peró passó subito la palla. << Chérie? >> Ridacchío rivolgendosi all'amica. << No, no e no>> fece impallidendo fino a diventare bianca come un lenzuolo. << Faró io da esca >> Summer si alzó lentamente e sorrise << siamo ottimi amici >> aggiunse. << Sí peró credo che abbia un debole per lei >>. Summer la guardó di traverso facendo una smorfia. << Beata tu >> disse poi rivolta a Dakota senza preoccuparsi di tenersi per se il proprio parere. << No! >> obbiettó questa disgustata. << Forza ragazze, le chiacchiere da pijama party un'altra volta >> intervenne Rafael. << Dakota, tu gli darai appuntamento nel bosco e farai in modo di portarlo nelle chiesa, al resto pensiamo noi >> guardó male l'amico, ma alla fine si dovette arrendere. Allison che aveva preferito tenersi fuori dalla discussione rimase per un po' a fissareil vuoto chiedendosi se avesse fatto la cosa giustachiamandoli, la risposta era no. Il problema eranogli arcangeli e adesso si erano organizzati per rispedire il fratello che aveva appena conosciuto all'inferno
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Hell and Heaven
ParanormalAllison Blooms, 19 anni, sembra avere tutto ciò che una ragazza possa desiderare... ma l'apparenza inganna! Adottata dopo aver perso i genitori in un misterioso incidente Allison non ricorda niente dei primi 13 anni della propria vita, cosa che semb...