- capitolo 4 -

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Allison si ritrovó avvolta in un turbine di nubi bianche che la portarono su un grande prato verde smeraldo e pieno di piccoli fiori gialli, cercó di guardarsi intorno per capire dove si trovasse, ma vide solo una sconfinata distesa di erba e il cielo azzurro e luminoso sopra di lei. Si chinó per esaminare un fiorellino, ma non appenafece per coglierlo lo oltrapassó da parte a parte. Scattó indietro cadendo sul prato che peró non era ne umido ne pungente come un prato dovrebbe essere, non aveva nessuna consistenza.Si rialzó e tutto inzió a diventare scuro e sfuocato, riuscí ad intravedere una figura, allora non era sola. Trasalí, ma poi riuscí a mettere meglio a fuoco la scena: era solo una bambina bionda molto piccola che stava giocando con l'erba. Poi udí una voce maschile e calda tuonare in tono accusatorio: << é un reato imperdonabile>> continuó a sentirne l'eco nella testa, sempre piú lontano e ovattato.

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Spalncó gli occhi e per poco non cadde dal letto edato che lei dormiva in quello di sopra sarebbe stata una bella caduta, si avvicinó subito al muro. Aveva il fiatone, la fronte imperlata di sudore e ilcuore che batteva cosí forte da farle quasi male nel petto. Inizió ad aprire e chiudere le mani e a tastare le coperte per cercare di capire se era sveglia o se stesse ancora sognando. Sembrava tutto a posto cosí inizió a calmarsi e scese lentamente i pioli della scala. Afferró la borsa rosata che aveva lasciato sulla scrivania e prese ildiario. 

"Caro diario,in cosa credo? In niente che non sia sotto al mio naso, credo solo in quello che vedo, ma I sogni, I sogni significano qualcosa?" 

Inizó a scrivere sempre piú veloce e spingendo troppo sulla penna, senza pensare alle parole da usare 

"mi sta nascondendo qualcosa..."

A quel punto si fermó e le cadde lo sguardo sul cassettone dei trucchi. Appoggió la penna e passóle mani sul legno cercando la maniglia nell'oscuritá, poi finalmente le dita scivolarono sull'anellina dorata e vi si avvinghiarono attorno rapidamente. Prese un bel respiro e tiró in avanti facendo attenzione a non fare rumore. Infiló dentro una mano ed esaminó tutti gli oggetti che incontrava in cerca di quel cofanetto bianco sul quale non gliel' aveva data a bere. Lo trovó quasi subito e lo tiró fuori con cautela cercandonel'apertura nel buio. Trovata. Prese un bel respiro elo aprí. Ne uscí un fascio di luce bianca e fredda, ma non abbagliante. Ebbe un sussulto e per poco non cadde dalla sedia, non poteva credere a quello che stava succedendo, pochi istanti dopo peró Sara le strappó il cofanetto di mano e lo richiuse immediatamente. << Ma sei matta?! Ti avevo detto di non toccarlo >> non le aveva mai urlato contro in quel modo << e tu sei una bugiarda, un portacipria eh?! >> rispose urlando ancora piú forte. Ci fu un istante di silenzio, forsesi sentivano entrambe in colpa o forse stavano solo riprendendo fiato, poi peró Allison riprese ad urlare. << Che cos'é? Allora che cos'é? >> << Non é niente >> << non é niente?! >> esclamó mentre infilava tutte le sue cose alla rinfusa dentro alla borsa. << Allison, ascolta... >> << no,non ti ascolteró mai piú in vita mia, tra amiche non ci dovrebbero essere segreti, ma tranquilla, tieniti pure i tuoi, perché noi non siamo piú amiche >> si fermó di nuovo per riprendere fiato,le faceva male la gola per quanto forte aveva gridato, ma non aveva ancora finito, c'era qualcosa che aveva bisogno di aggiungere          << e forse non lo siamo mai state >> in un certo senso dirlo ad alta voce rese il suo sospetto reale, un dato di fatto che per quanto facesse male non poteva piú essere messo da parte. Detto ció spalancó la porta di colpo e scese i gradini a due a due con passo rapido e pesante e si fiondó in cortile senza mai voltarsi indietro. Udí dei passi alle sue spalle mentre attraversava il giardino ma non si fermó, era confusa ma allo stesso tempo si sentiva come se la benda che le impediva di vedere da tanto tempo fosse appena caduta. Salí in auto e partí premendo forte sull'accelleratoreinizió a girovagare per le strade di Las Angeles senza una meta.

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