- capitolo 15 -

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Il pomeriggio successivo Allison indossó un tubino nero con le stracchine e il corpetto di pizzo e un paio di tacchi alti ma formali sempre dello stesso colore; anche se non studiava piú allaCalifornian Academy la gente continuava ad avere aspettative su di lei e quindi doveva andare al funerale dei Whatson. Si passó un rossetto scuro sulle labbra e provó qualche espressione triste davanti allo specchio. Probabilmente le avrebbero anche chiesto di dire qualcosa durante l'elogio funebre. Quando entró in chiesa fece per andare a sedersi in una delle file del fondo insieme al suo gruppetto ma una signora anziana le andó incontro con un grande sorriso mesto dipinto in volto e la abbracció prima ancora che la ragazza potesse riconoscerla. Dopo poco capí che doveva trattarsi della nonna di Ben, anche se non riusciva a capire il motivo di un'accoglienza cosí calorosa dato che si erano viste forse due o tre volte a qualche pranzo di famiglia. << Oh tesoro, grazie per essere venuta >> Allison si sentiva in imbarazzo e non sapeva bene cosa dire,quella vecchietta aveva un'aria cosí triste einnocente, aveva perso il figlio e la nipote per una questione di cui non era nemmeno a conoscenza e con cui non aveva nulla a che fare, era solo una povera vittima. La ragazza si riscosse dai suoi pensieri, fare soffrire gli innocenti era parte della natura dei demoni. << Forza vieni a sederti davanti con mio nipote, gli fará piacere vederti, avrá bisogno di te mia cara >> forse la donna non sapeva nemmeno che i due si fossero lasciati, ma Allison non fece in tempo ad obbiettare che era giá stata trascinata verso la prima fila. Lí la puzza di candele e incensi era ancora piú forte, quasi insopportabile;la vecchietta la spinse nella panca accanto a Ben, il quale alzó lo sguardo per scrutarla attentamente, poi sorrise amaramente tra se e se scossando la testa. La ragazza era abituata ad essere apprezzata, ma si aspettava giá una reazione simile e quindi non ci fece troppo caso. Tiró fuori il telefonino dalla borsa e notó di avereun messaggio da Alvin: "Occhio all'acqua santa, ci corrode la pelle ricordi? Su di te penso non abbai un effetto molto forte ma fai attenzione ugualmente" Mise subito a posto il cellulare e si voltó cercando lo sguardo del suo fidanzato tra la folla,ma c'era troppa gente, quindi fu costretta a rigirarsi avanti senza averlo nemmeno intravisto. La celebrazione inizió e fu presa di nuovo da un lieve senso di colpa, quelle persone erano morte solo per un capriccio del suo ragazzo ed era anche colpa sua, e chissá come doveva essere perBen sapere che l'assassino era lí, in quella chiesa e che nessuno l'avrebbe mai arrestato o sospettato, e essere pure seduto vicino alla ragazza che aveva giocato con i suoi sentimenti per anni... "stupido lato angelico" non vedava l'ora di perderlo per poter essere una perfetta principessa dell'inferno. Venne poi il momento dell'elogio funebre. Ben salí sul piccolo altare ed inizió a parlare. Per tutto il tempo i suoi occhi lucidi e pieni di odio e di dolore rimasero fissi suisuoi facendola sentire terribilmente a disagio, manon poteva darlo a vedere, quindi tenne i pugni serrati e lasció che tutta la tensione abbandonasseil suo corpo. Quando tornó a sedersi la ragazza capí subito che era giunto il suo momento. Ci voleva un bel coraggio e anche una gran bella faccia tosta da parte sua per salire su quel palco eraccontare qualche stupida bugia strappalacrime, ma lei ne aveva da vendere di entrambi. Lasció che il pastore la aiutasse a salire il gradino e poi si posizionó davanti al microfono e dopo avere scrutato tutte le persone presenti e avere finalmente trovato i suoi amici inizió a parlare avvicinando le labbra al piccolo microfono e facendo un grande sforzo per ricordarsi che cosa doveva dire. << Onestamente credo che sia davvero difficile dare un senso a disgrazie come questa, trovare un briciolo di fede a cui potersi aggrappare quando il mondo ci crolla addosso >>rimase un attimo in silenzio lasciando che la sua voce si spezzasse e facendo scorrere qualche lacrima, piangere a comando era una cosa che le era sempre riuscita bene. Il pastore le porse un fazzolettino che usó per tampobarsi lievemente gli occhi. Guardó in direzione di Ben, il quale non faceva altro che scossare la testa in segno di disapprovazione e di incredulitá. Prese un bel respiro poi continuó con voce solenne: << oggi siamo tutti quí a chiederci perché sono sempre imigliori ad andarsene, insomma, i signori Whatson erano persone cosí gentili e di buon cuore ed Elisabeth era solo poco piú di una dolce e spensierata bambina. Oggi tutti stiamo dicendo addio ad una parte di noi, familiari, amici o anchesolo concittadini perché é inutile negare di avere un enorme vuoto nel cuore che non puó piú essere colmato >>. Si asciugó di nuovo il viso    << e credetemi, so quanto sia triste quando le persone che ci hanno dato i ricordi migliori diventano a loro volta un ricordo >> poi assunse un'espressione piú decisa e raddrizzó bene la schiena << ma io voglio pensare da una prospettiva diversa, perdonatemi ma credo che anche le cose piú brutte succedano per una ragione >>. Il discorso che aveva provato davantiallo specchio si sarebbe dovuto concludere alla frase precedente, sarebbe dovuta scoppiare a piangere e scendere dal palco scusandosi, invece non aveva piú intenzione di farlo, aveva ancora qualcosa da dire, qualcosa che sentiva veramente.Cercó di non lasciarsi sopraffare dalle emozioni ma si sentiva sul punto di crollare sul serio << forse il cielo aveva bisogno di nuove stelle, edecco perché si é preso le anime piú buone e pure, per illuminare il nostro cammino, per cercare di diffondere un po' di luce e bontá in questo mondoavvolto dalle tenebre. Forse mi sto sbagliando, forse sono solo una ragazzina idiota, ma questo é ció a cui io scelgo di credere, perché in fondo nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto alla fine si trasforma in qualcosa di nuovo >>. Fece un'altra breve pausa per ricomporsi, questa volta ne aveva bisogno per davvero. << Quindi penso che dovremmo sforzarci di smettere di piangere edi rammaricarci per un momento, per poter guardare in alto e dire arrivederci >>. Si guardó intorno e riuscí a vedere solo volti solcati dai segni del dolore, ma anche da un lieve velo di serenitá che si faceva lentamente strada negli occhi ancora lucidi. Erano tutte espressioni di approvazione e di gratitudine, c'era chi annuiva in silenzio o chi si era abbandonato ad un lento applauso. La ragazza sfoggió un ultimo lieve sorriso prima di tornare a sedersi. La messa duró ancora una decina di minuti e quando fu finita unsacco di gente la ringrazió per le belle parole spese. Ne riconobbe solo alcuni, la zia di Ben, il cugino, i nonni materni e qualche vicino di casa. Uscí dalla chiesa sospirando, era quasi sicura di non essere realmente dispiaciuta per quell'incendio, e che le parole che le erano uscite dal cuore fossero di certo rivolte a qualcun altro, forse alla madre che non aveva mai conosciuto, che le era stata strappata ingiustamente quando era ancora in fasce, della quale non poteva nemmeno ricordare il viso e che in qualche modoaveva sentito di lasciare andare. I suoi amici la raggiunsero subito e Alvin le mise un braccio intorno alle spalle e la strinse forte a se senza direuna parola. Una volta arrivati al parcheggio peró Allison si fermó ad osservare un ragazzo che se ne stava appoggiato al cofano di un auto sportiva molto costosa, era solo e stava guardando fisso il cemento con le braccia incrocite al petto. << Ragazzi, arrivo tra un secondo, c'é una cosa che devo fare >> mormoró prima di dirigersi nella sua direzione. In fondo in fondo anche lei aveva dei rimpianti, una piccola coscienza che le provocava dei fastidiosi sensi di colpa e che sperava di perdere una volta distrutto il suo lato angelico. Cosí gli si avvicinó e si appoggió anchelei all'auto. << Mi dispiace >> fu tutto ció che riuscí a dire. Il ragazzo non alzó nemmeno lo sguardo << stento a crederci, andiamo, tu sei Allison Blooms, cosa ti dovrebbe interessare delle vite di "noi comuni mortali"? >> La ragazza dovette reprimere una lieve scintilla dirabbia. << Pensi che la mia vita sia perfetta >> dedusse. << Perché lo é, lo é a discapito di tutti noi "sacrificabili", peró non credevo che sapessi essere cosí convincente >> Allison non riuscí a trattenere una risatina amareggiata. A quel punto Ben smise di fissare il pavimento per guardarla negli occhi. << Credi che io non abbia mai sofferto? Che io non abbia sofferto piú di quanto tu stia soffrendo ora? >> Il ragazzo scrutó attentamente l'espressione sul suo viso che dopo tutto riteneva ancora incantevole. << Sono cresciuta senza ricordare i primi tredici anni dellamia vita e credendo che i miei genitori biologici fossero morti in un incidente stradale >> non sapeva bene il perché ma sentiva il bisogno di sfogarsi cosí continuó in tono di noncuranza. << Poi ho scoperto di essere per metá angelo e per metá demone, che mio padre é il diavolo e che mio zio ha fatto uccidere mia madre... poi la Sara in realtá mi ha sempre odiata e  perfino imiei genitori adottivi mi hanno abbandonata e tracinque giorni saró confinata all'inferno, non vedró piú questo posto di merda che per qualche strana ragione mi mancherá da morire. Vita perfetta eh? >> Nonostante tutto le veniva da ridere, sapeva che quello che aveva appena detto non avrebbe cambiato nulla eppure quella sorta di autocommiserazione in grande stile la fece sentire meglio, libera da un peso. Ben le rivolse un piccolo sorriso che sembrava lasciar trapelare un po' di comprensione. << Mi credi? >> Chiese poi inarcando un sopracciglio, nonostante quello che era stata costretta a rivelargli in precedenza non credeva che l'avrebbe presa sul serio. << Sarai anche un'ottima bugiarda, ma sono sempre stato in grado di capire quando mi mentivi >>. Laragazza a quel punto non poté evitare di staccarsi dall'auto per abbracciarlo, anche se un po' titubante ricambió la stretta e riuscí a dirle che anche a lui dispiaceva per quello che le era successo. Affondó la testa nei morbidi capelli biondi della ragazza e riuscí a stento a trattenere le lacrime. Quando si allontanó si scusó per averle inciaccato i capelli. << Non preoccuparti >> stava per andarsene ma lui la fermó. << Grazie Allison, se non fosse che stai per andartene e che il tuo nuovo ragazzo mi ha rovinato la vita saremmo anche potuti diventare amici... ma che sto dicendo scusami, volevo solo dirti che mi mancherai >> << forse in fin dei conti mi mancherai anche tu, addio Ben>> disse prima di raggiungere gli altri alla Jeep. Sorrise tra se accorgendosi di quanto fosse buffo e stupido il suo lato angelico chiedendosi cosa nesarebbe stato di lei quando lo avrebbe perso. 

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