Capitolo 12

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"Che facciamo pomeriggio?" Charlotte è sdraiata sul mio letto mentre gioca con alcuni miei cuscini.

"Cosa vuoi fare?" le chiedo mentre riordino la mia scrivania.

"Non so, potremmo scendere in spiaggia?" faccio spallucce.

"Stai ancora pensando alla conversazione che hai avuto con Chris ieri pomeriggio?" Ho deciso di non tenermi più tutto dentro come l'anno scorso o potrei esaurire, ho bisogno di un giudizio esterno e nemmeno influenzato dalle mie di emozioni e poi Char è una delle mie migliori amiche e ha sempre la parola giusta da dirti.

"No, cioè... preferisco non dargli troppo peso" lei si poggia sui gomiti e mi osserva.

"Provi ancora qualcosa per lui? Quel ragazzo sembra sia capace di farti perdere il lume della ragione" dice ridacchiando.

"Non è divertente" la canzono e lei si ristende a pancia in su.

"Un po' lo è, ci hai messo un anno per confidarti apertamente con me su Christopher, devi essere decisamente in crisi" mi becca e io mi morsicchio il labbro inferiore.

"Sai che non è una questione di fiducia, forse imbarazzo... in ogni caso non so mai bene cosa raccontare su noi, non c'è un noi essenzialmente"

"Abbiamo tutti i nostri casini di cuore e chissà quanti ne avremo ancora, non posso essere certo nella posizione di giudicare te non credi? Sono cose che non possiamo controllare, a meno che tu non ti faccia il mio ragazzo, lì ti giudicherei oh non sai quanto" afferma e io faccio una smorfia.

"È mio fratello Charlie!"

"Lo so, infatti è uno degli aspetti che preferisco. Ma in ogni caso, abbiamo dei gusti decisamente diversi in fatto di ragazzi" ammicca e io roteo gli occhi.

"Allora, cosa vuoi dirmi del tuo non noi con Chris?"

"C'è poco da dire, non gli perdonerò mai quello che mi ha fatto, ha distrutto tutta la mia fiducia in lui e già sono stata abbastanza folle da averne" smetto di riordinare e mi siedo sbuffando.

"E se dovessi farlo? Perdonare è uno dei gesti che più ammiro nell'essere umano"

"No, non potrei mai" dico deviando lo sguardo, non posso. Come potrei? Sarei stupida, patetica.

"Non puoi è diverso dal non vuoi" mi fa notare e io le scocco un occhiataccia.

"Andiamo al mare?" le propongo sperando di concludere qui la conversazione. Charlotte si tira su con un enorme sorriso.

"Si! mando un messaggio anche a Savannah e Nara?" mi chiede.

"Beh se gli va di stare con noi"
si alza e prende il cellulare dalla tasca.

"Che sciocchezze ovvio che gli va"

Prendo il bikini e mi dirigo in bagno per metterlo, quando torno lei è già pronta.

"Andiamo? Nara sta studiando per il suo trimestre in Europa e Savannah ci sta aspettando qua fuori."

"Trimestre in Europa?" non ne sapevo nulla.

"Mm mm, ha fatto richiesta a fine anno ed è stata selezionata, se passa il test partirà a dicembre" Oh, la invidio, sarei dovuta partire anch'io prima che... prima del ballo di primavera.

"Sono felice per lei, sicuramente lo passerà"  Charlotte annuisce, orgogliosa per la nostra amica.

"Savannah mi sta riempiendo di messaggi, è meglio scendere" dice poi e io annuisco e prendo il telo mare. Vedo poi Charlotte esitare davanti la porta.

"Sai, se tu dovessi perdonarlo io ti capirei." mi guarda seria e io resto sorpresa da questa sua improvvisa affermazione.

Perché una parte di me è felice di sentirglielo dire?

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