Capitolo 21

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"Papà?" osservo ad alta voce.

"Non rispondi?" Lancio un occhiataccia al ragazzo di fronte a me e chiudo la chiamata.

"No." Mi incammino verso casa con Christopher al mio fianco, non gli dirò di andarsene, non lo farebbe perciò è del tutto inutile opporre resistenza.

"Credi di non perdonarlo mai?" faccio spallucce.

"Non lo so, a volte vorrei ma poi vedo mia madre e... ha fatto la sua scelta." taglio corto, non mi va di parlare di lui ora.

"Però..."

"Io non chiedo delle tue faccende personali, tu non farlo delle mie." lo interrompo e la mia risposta non sembra essergli piaciuta.

"Quali mie faccende personali?" mi strattona delicatamente.

"Sai che ho sentito quel giorno, su tuo fratello. Non ti ho chiesto perché so che non ne vuoi parlare con me." Si acciglia.

"Come lo sai?"

"Se avresti voluto, me ne avresti parlato. In realtà non c'ho mai capito molto su di te e la tua vita ma credo debba restare un mistero per me."

"Sai più di quanto dovresti." constata, più di quanto dovrei? Lo ha detto sul serio. Mi lascio sfuggire una risata.

"Mi sento onorata."

"È cosi." Chloe mi scrive un messaggio per avvisarmi che ne lei ne la mamma ceneranno a casa, fantastico.

"Scommetto che sei sola stasera" Annuisco.

"Ormai credo sia strano il contrario." faccio una smorfia, ultimamente sono quasi sempre sola a casa, una volta lo desideravo ardentemente in tutto quel trambusto, ma ora c'è fin troppo silenzio.

"Messicano da me?" sollevo la testa e lo guardo.

"Sono ancora arrabbiata con te Chris." forse un po' più pensierosa. Per quanto ora io e lui siamo così vicini, come non mai forse, sento che non riusciamo ad incastrarci sul serio. Non come lo percepivo un anno fa, come l'ho sempre immaginato in fondo.

"Allora lascia che mi faccia perdonare." mi prende la mano e inizia ad indietreggiare.

"Se proprio ci tieni, andiamo da me, ormai sono qui." non si aspettava questa mia proposta e lo capisco subito che sta rimuginando molto sulla risposta.
Non andiamo mai oltre la casa sul mare o la spiaggia lì in zona, come se mi rinchiudesse lì.

"Devo fare una doccia, non posso farla da te, non ho neppure un cambio. Andiamo alla casa di mio nonno." mi sorride mentre il mio petto si stringe. Ha segnato i limiti, di nuovo, non ha intenzione di superarli, non vuole neanche provarci.

"Sono stanca oggi Chris, non mi va di andarmene ancora in giro." gli ammetto sincera e mi libero dalla sua presa.

Mi sta osservando, so che sa che c'è altro, ma non mi chiederà, prima lo avrebbe fatto forse ma ora significherebbe andare a scavare in cose che non gli piacerebbero. In giornate come queste mi pento profondamente di avere questo rapporto con lui ora. Prima non eravamo certo amici ma almeno quel distacco tra noi lo comprendevo e a volte lo desideravo, adesso più tempo passiamo insieme più mi fa male quando lo avverto.

Ora è il suo di telefono a squillare, lo tira fuori dalla tasca ed esita un po' a rispondere dopo aver letto chi lo stesse chiamando.

"Dimmi." dice infastidito.

"Del tipo?" si acciglia e smette di guardarmi per concentrarsi.

"Quando?... si okay, ciao" chiude in fretta la telefonata e si rivolta verso di me.

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