Charles è di buon umore, continua a tirarci la sabbia addosso.
Carlos finge di esserne scocciato:' Charles, credi di aver quasi finito? Non dovresti, che so, chiamare la tua ragazza?"
Charles, che fino a poco prima rideva, ora si fa serio.
Io scoppio a ridere vedendo il cambiamento, con la coda dell'occhio vedo Carlos guardarmi e ridere.
:'Non ridete! Io devo tornare a casa, ho lasciato lì il telefono! Devo darle la buona notte!"
Carlos piange dal ridere e io mi faccio seria per un secondo:' Oh no, ma come farai a tornare in Francia in tempo?"
Charles mi guarda male mentre Carlos continua a ridere.
Senza parlare Charles corre nella direzione da cui arriviamo e Carlos è ormai piegato in due dalle risate.
:'Lo ucciderà per aver fatto tardi, poverina non avrà potuto fare le sue ore di sonno di bellezza"
Mentre lo dice si sistema i capelli all'indietro, fingendo di mettersi una crema in volto.
Io rido continuando a camminare.
:'Che ti ridi, è vero, io ho lasciato la mia ex per questo, tutte queste, coppiette appiccicate e smielate, blah, poi si sorprendono se qualcosa non va, è chiaro che se stai sempre a farti le coccole i problemi non li vedi!"
Alzo gli occhi al cielo, ecco Carlos polemico.
Mi volto per guardarlo, continuando a camminare.
:'Sai perchè dici così?"
Lui fa un ghigno e scuote la testa.
:'Perché non hai mai trovato quella giusta, se trovi la persona giusta non ti pesa correre a casa per darle la buona notte, comprare il cibo senza cioccolato perché all'altro non piace, non ti pesa. Capisci?"
Mi fermo visto che anche lui si è fermato.
Lui mi guarda e sembra seguire il mio discorso:' Quindi che so, mangiare per tutta la vita bistecche insipide perché lei, o lui, non sopporta il piccante sarebbe uno di questi?"
Elaboro lentamente le sue parole, come per essere sicura di aver capito bene:'Si, tipo." Mi giro e continuo a camminare:' Sono tutti sacrifici che non ti pesa fare, se è la persona giusta"
Lui annuisce:'Bhe io non rinuncerei mai alla mia bistecca piccante. Sono spagnolo, sarebbe ridicolo"
Sorrido scuotendo la testa continuando a camminare.
:'Un giorno Carlos, un giorno"
Lui aumenta il passo e mi raggiunge.
Mi mette un braccio attorno alle spalle:'Sai, da bambino odiavo i pomodori, mio padre una volta mi disse che un giorno, li avrei mangiati con piacere"
Si interrompe, quindi lo guardo mentre continuiamo a camminare.
Siamo abbastanza vicini, mi guarda sorridendo. Mi piacciono i suoi occhi, sono marroni ma quel marrone scuro, che non ti fa distinguere la pupilla dall'iride.
Mi piacciono molto sono profondi e dolci.
Lui continua a sorridere:'Su su, dimmi come continua la storia, mangi i pomodori?"
Continuiamo a camminare e lentamente continua il suo racconto.
:'Ancora oggi, quando vedo un pomodorino, mi sale il voltastomaco. Sono brutti e non sanno di niente"
Mi allontano da lui di qualche passo, facendo una smorfia come se mi avesse insultata.
Lui mi guarda preoccupato.
:'I pomodorini, sono semplicemente, buonissimi. Sono buoni da soli, con altri pomodorini, con le mozzarelle e mille altre cose"
Lui ride e scuote la testa mentre si avvicina a me e rimette il braccio sulle mie spalle.
:'Ecco vedi, rinunceresti mai ai tuoi pomodorini solo per, amore"
Scoppio a ridere per la smorfia che fa dicendo amore.
:'No ma solo perché a tutti piacciono i pomodorini!"
:'Eh scusa io cosa sono? Non conto niente?!"
Mi avvicino di più al suo viso, fino al massimo evitando però il contatto.
:'Esattamente"
Stiamo sorridendo entrambi come due idioti mentre ci fissiamo negli occhi:' Sei una stupida!"
Avvicina la testa ancora di più e sbatte la sua fronte contro la mia, sempre tenendo il contatto visivo.
:'E tu un idiota che non crede all'amore"
:'Non è colpa mia, nessuno mi ha mai insegnato" il suo ghigno aumenta ancora.
:'Non è una cosa che tutti sanno fare"
:'Scommetto che tu ambasciatrice dell'amore lo sappia fare"
Mi avvicino ancora di più, le nostre fronti sono ancora attaccate, anche i nostri nasi si stanno toccando e stiamo sorridendo più che mai. Anche le nostre labbra, ampliamente aperte per il sorriso, si sfiorano.
:'Precisamente"
Siamo ancora così vicini, quando sentiamo qualcuno tossire.
Ci allontaniamo subito e guardiamo davanti a noi.
La madre di Carlos ci sta guardando sorridendo:'Spero di non interrompere nulla" si interrompe per guardarci entrambi sempre sorridendo:'Tuo padre è già tornato a casa, io sto tornando, voi due fate come vi pare. Basta che domani per le 18 siate entrambi a casa di tua sorella. Buonanotte"
Mi guarda e mi fa l'occhiolino per poi tornare da dove siamo venuti.
La situazione è imbarazzante, non so che dire e lui nemmeno.
:'Uffa, non ho voglia di tornare a piedi" mi guarda un attimo poi sembra illuminarsi:'Tra circa due chilometri c'è la strada e negozietti vari. Ci prendiamo un gelatino e poi prendiamo un taxi per tornare okay?"
Annuisco ridendo cercando di rimuovere l'imbarazzo appena provato.
Alla fine i due chilometri erano meno, ma meglio così.
Prendiamo il gelato e chiamiamo un taxi.
Carlos paga lasciando una mancia poi prende la chiave da sotto lo zerbino e apre il portone.
:'Voilà"
Sussurra ridendo mentre richiude la porta.
Comincio a salire le scale e lui si mette a rincorrermi, io aumento il passo ma mi recupera.
Stiamo in silenzio ridacchiando fino alla nostra stanza, ma appena chiudiamo la porta scoppiamo a ridere entrambi.
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Colapso
FanfictionIsabell si ritrova a dovre seguire i due piloti della ferrari in giro per il mondo, conoscendo anche altri piloti. Sotto al fascino spagnolo, si troverà a commettere vivere una vita movimentata. Fan Fiction => Carlos Sainz Jr. I fatti raccontati...