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Quando mi sveglio ho un po'di mal di testa e mi rigiro per dieci minuti prima di decidermi ad alzarmi.
Vedo che è quasi mezzo giorno e sbuffo trascinandomi verso il bagno.
Mi guardo allo specchio e lentamente rivivo tutto ciò che è successo ieri.
Sospiro guardandomi nello specchio quando sento bussare.
:'Arrivo"
Non mi sforzo di dirlo forte, vado verso la porta con calma e la apro.
Mi ritrovo Daniel già vestito e appoggiato allo stipite della porta.
:'Ciao"
:'Ciao"
Io ho bevuto meno di lui, ma sono messa molto peggio.
Mi sposto un po' e mi fisso i piedi mentre lui entra e va verso il mio letto.
Si siede mentre chiudo la porta e mi siedo vicino a lui.
:'Dobbiamo parlare"
:'Si"
Non ci guardiamo negli occhi, entrambi fissiamo il vuoto davanti a noi.
Dovrei parlare ma non trovo il modo per dire ciò che in fondo sappiamo entrambi.
:'Mi spiace, per le cose che ho detto ieri"
Chiudo gli occhi come per dirgli di non farsi grossi problemi.
:'Non posso mentirti, non dopo quello che c'è stato tra noi. Non voglio che tu pensi sia per lui o qualcun altro, non so cosa c'è tra di noi, ma so cosa non c'è più tra me e te, e lo sai anche tu Danny.
Mi spiace che sia finita così, ma sarebbe stupido continuare"
Lo guardo di sfuggita e non so perché, ma sono sicura che se avessi uno specchio, sarei esattamente come lui. Stesso sguardo e stesse espressioni.
:'Anche io non posso mentirti, qualche giorno fa, prima di arrivare qui ho sono uscito con Lando, c'erano anche alcuni suoi vecchi amici e io ho conosciuto questa sua amica e, ci tengo a specificare non ci siamo baciati ne altro ma, ho sentito qualcosa e aspettavo il momento per parlartene"
Annuisco e mi sorpendo positivamente di non sentirmi ferita.
Allungo la mano tra di noi con il palmo verso l'alto. Lui la fissa un po' e poi ci mette la sua sopra.
Restiamo così per un po' e poi ci alziamo.
Lo accompagno alla porta e aspetto che sia in fondo al corridoio prima di chiudere la porta.
Vado verso il telefono quando qualcuno bussa di nuovo alla porta.
Mi guardo intorno ma non vedo nulla che Daniel possa aver dimenticato qui.
:'Arrivo"
Se continuo così posso smettere di dirlo tanto non si sente.
Apro la porta e mi ritrovo Carlos in piedi con le mani nelle tasche della tuta che si fissa i piedi.
Mi appoggio alla porta e aspetto che parli:'Ciao"
:'Ciao"
:'Umh, sono passato per vedere come stai?"
Questa volta sono io a fissarmi i piedi e sghignazzo tutta da sola.
:'Umh, bene direi"
Lui sembra aspettarsi qualcosa di più ma non mi va di parlargliene.
:'Ah bhe, bene allora, perfetto quindi, niente volevo solo chiederti quello, non c'è null'altro di cui dobbiamo parlare direi"
Annuisco anche se forse qualcosa ci sarebbe:'Bene, ciao"
Faccio per richiudere la porta ma il suo piede la blocca.
Mi rigiro verso di lui e lo guardo, credo di avere una faccia un po' scocciata perché lui mi guarda confuso:'Sicura che sia tutto apposto?"
Sbuffo scocciata prima di rispondere:'Aha, ciao Carlos"
Chiudo la porta con rabbia e mi ci appoggio.
Sbatto forte la testa contro il legno quando sento di nuovo bussare.
:'Non ci sono!"
:'Nemmeno per la tua migliore amica?"
Sorrido felice che non sia Carlos e apro di poco la porta:'Chi ti ha dato quel titolo?"
Lei spinge la porta entrando sorridendo e poi si butta sul mio letto.
Chiudo la porta e mi avvicino al letto, in un attimo mi lascio cadere a peso morto sbattendo la faccia.
Lei mi accarezza i capelli con calma.
:'Che è successo?"
Ridacchio sarcastica prima di risponderle:' Umh, io e Danny ci siamo lasciati"
Lei sembra subito preoccuparsi anche se non la vedo in faccia:'Sto bene, l'ho lasciato io se ti aiuta"
Lei sembra pensarci un pochino:'Perché?"
Alzo le mani sospirando:'C'entra qualcosa il tuo "collega"'
Mi giro a fissare il soffitto e sbuffo ancora:'Che ne so, so solo che non mi sembrava giusto continuare con Daniel, non provavo più "niente" e per di più non so cosa c'è d'altro"
Lei annuisce e io faccio altrettanto.
:'Non hai, che so, lavoro su cui concentrarti?"
Annuisco ancora:'Ti va di venire con me di sotto?"
Lei annuisce e scendiamo verso la pit lane.
Metto le cuffie e mi siedo davanti al computer e inizo a fare il mio lavoro.
Charlotte si siede vicino a me e non si lamenta mai.
Quando finisco è ormai buio e lei è quasi addormentata.
:'Scusa ci ho messo molto, dovevi cenare con Charles?"
Lei scuote la testa con calma:'Va a cena con Gasly, che non è la mia simpatia, perciò gli ho detto di andare da solo"
Mi guardo attorno osservando alcuni meccanici che sono rimasti fino a tardi.
:'Che ne dici di un burger?"
Lei sorride come se le avessi ridato la vita.
Usciamo di lì e andiamo a mangiare.
Torniamo in camera piuttosto tardi e io mi ritiro in camera.
Mi butto sul tetto ma qualcuno bussa alla porta.
Mi alzo con calma e mi ritrovo di nuovo Carlos davanti.
:'Ancora?"
Lui sorride in imbarazzo:' Volevo solo prendere la giacca, l'ho dimenticata qui"
Mi giro a controllare se vedo una qualche giacca e in effetti è sulla sedia.
Forse è così che Charlotte ha capito di chi parlavamo prima.
Mi sposto lasciandolo entrare e vado verso la sua direzione per prendere il cellulare.
Appena lo prendo in mano alzo lo sguardo e Carlos è a pochi centimetri da me.
Nemmeno lui sembrava essere pronto a questa vicinanza.
Vorrei spostarmi ma è come se il mio corpo non me lo lasciasse fare.
Mi blocco a guardarlo e lui fa lo stesso.

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