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:'Si se riservi, un letto a due piazze dovrebbe bastare grazie"
:'Sicuro? Non so se Charles continua a mangiare così tanto non credo ci starete in tre"
Carlos scoppia a ridere e in quel preciso momento Charles esce dal bagno e ci guarda confuso.
Scoppiamo a ridere entrambi per la sua espressione e poi torno seria.
Okay allora una stanza doppia per te e Charles? Charlotte si unirà a noi?"
:'Claro que sì!"
Annuisco mentre premo sulla seconda camera doppia.
Carlos allunga le mani e si prende il computer.
:'Tu invece?"
Sbuffo perché non mi va di fare questo gioco ma quando vedo che non ha intenzione di mollare gli dico cosa fare.
Finito di giocare mi rispassa il computer e io finisco la prenotazione.
:'Tutto bello e carino, ma io vorrei uscire da qui, al più presto per favore"
Ridiamo perché in fondo uscire da questa stanza sarebbe meglio ma ho ancora molto da fare e in più voglio chiamare a casa.
:'Umm voi andate pure, io devo fare ancora alcune cose ma poi vi raggiungo"
:'Come fai a raggiungerci se non sai dove siamo?"
In effetti non è una cosa scontata, ma con nonchalance allungo la mano e Charles mi porge il suo telefono.
Accendo due cosucce ed ecco che il suo telefono condivide la posizione al mio.
:'Andate"
Senza dire altro escono dalla stanza e io posso tornare a concentrarmi sul mio lavoro.
Rispondo a qualche mail, faccio alcune chiamate e controllo che sia tutto pronto per la gara.
Domani ci saranno le prime qualifiche ma i ragazzi sembrano tranquilli.
Fisso un intervista con un giornale locale e lo scrivo sull'agenda che abbiamo in comune.
È da un po che non rilascio nessuna dichiarazione e forse sarebbe tempo di farne una.
Domani parlerò e farò una dichiarazione, sperando che la domanda non riguardi la mia vita sentimentale.
Spengo il computer e mi alzo per fare un po' d'ordine.
Ecco in terrazo e decido di chiamare a casa.
Sto per schiacciare il tasto verde quando vengo interrotta da una chiamata.
Il numero risulta come sconosciuto, ma potrebbe essere chiunque dato che raramente salvo i numeri della gente sul telefono.
:'Vegas "
:'Sembri una poliziotta quando rispondi così"
Ridacchio e in effetti il mio cognome ricorda quello di una poliziotta spagnola in una serie tv.
:'Ciao Theo, cosa posso fare per te?"
:"cosa puoi fare per me? Mi hai riconosciuto vero? Sono il tuo cuginetto adorato, non il tuo capo"
Ridacchio sapendo già che tra poco risponderà alla mia domanda.
:'No volevo solo sapere come stai e magari dove sei, sai non ho molto da fare e passerei volentieri a trovarti"
:'È carino da parte tua ma questo gran premio è già incasinato di suo anche senza la tua presenza, magari un altra volta eh"
Lo sento sospirare e per un attimo mi pento di essere stata così frettolosa ma poi mi ricordo di tutto ciò che devo ancora fare e di quanto lui sia casinista. Perciò è meglio se lui venga solo ad un gran premio che ho organizzato con largo anticipo e non di sicuro questo.
:'Scusami Theo ma ora dovrei proprio andare, ci sentiamo okay?"
Emette un grugnito come segno di rassegnazione.
:'Ciao ciao Isa"
:'Ciao ciao Theo"
Attacco e mi accorgo che i ragazzi sono uscito da più di un ora.
Apro l'app in cui ho la posizione attuale di Charles e li cerco.
Non è proprio vicino ma neppure lontano.
Mi chiedo se Carlos sia con lui e in effetti, sto per scoprirlo.
Afferro la giacca e passo davanti allo specchio.
Anche se non so cosa stanno facendo ne dove, decido che mi serve un cambio di outfit.
Butto la giacca sul divano e mi cambio ad una velocità assurda.
Cinque minuti dopo sono fuori dal hotel.
Alzo semplicemente una mano e dopo un po' un taxi si ferma.
Salgo e chiedo all'autista di portarmi vicino a dove si trova Charles.
Quando arrivo non mi è difficile capire dove sia.
Davanti a me c'è un edificio di vetro, e dal pianto terra di qua si intravedono i prati verdi di la.
Entro e mi dirigo alla reception.
:'Buon giorno, mi scusi sto cercando Charles Leclerc- mentre le dico questo la signorina scrive tutta di fretta sul suo computer.
:'In fondo al corridoio c'è una porta, quella è la sala riservata a loro, le auguriamo di divertirsi e se le serve una mazza le troverà nel cestello prima dell'anti porta"
La ringrazio e seguo le sue indicazioni passo dopo passo.
Più mi avvicino alla porta più si sentono diverse voci maschili.
Mi chiedo chi ci sia oltre a Carols e Charles.
La apro ed entro, una calma rispettosa verso chi sta giocando mi assale, come lo fanno gli occhi di Lando e Alex.
Carlos è concentrato sulla palla che deve arrivare chi sa dove e Charles è occupato ad osservarlo.
Aspetto che Carlos tiri prima di attirare la loro attenzione.

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