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Mi alzo, e come da ormai qualche mese, lo faccio con l'incessante suono della mia sveglia regalatami dal mio migliore amico Jeonjin.
Sono qui per puro caso, in una città con un appartamento molto scadente, ma per mia unica fortuna, vicino alla scuola che frequento.
Sono al penultimo anno di liceo classico, ho degli ottimi voti...per via delle distrazioni a me ancora assenti.
Vivo da solo, non ho un coinquilino, o una famiglia che mi distragga.
Non ho animali domestici, anche se mi piacerebbe averne uno dovrei comunque pensare di tornare a casa e dargli da mangiare.
Non ho soldi se non per vivere, vivendo da solo senza una famiglia che mi "vizia" devo pensare al mio bene, pagando solo le bollette e senza comperare vizi inutili.
Come per esempio, un telefono.
Anche dopo tutte le suppliche dei miei amici, io continuo a non averne uno.
Perché anche se prendessi un telefono fisso, potrei distrarmi ad osservarlo in attesa di una chiamata.
Anche se non è del tutto vero.
Davanti a questo piccolo condominio c'è una cabina telefonica che va a gettoni.
Per i giovani di oggi sarebbe un incubo ma per me non lo è.

Sono orfano fin da quando sono nato e dopo anni e anni in orfanotrofio, le suore hanno pensato di farmi partecipare ad un concorso per una borsa di studio.
Che, date le mie capacità cognitive, afferrai a pieni voti.
Non sapendo chi fossero i miei genitori ipotizzarono fossi figlio di uno scienziato o di un letterato, ma dato il mio aspetto lo hanno sempre scartato.
Sono il classico ragazzo che non sa farsi amici ma che allo stesso tempo ne ha comunque.
Il mio migliore amico, come precedentemente citato, è Jeonjin, ma quando si tratta di scuola o comunque di chiamarlo tra di noi preferisce I.N e tutti i dispregiativi ad esso derivanti.
O almeno...lui no, ma io e Seungmin li adoriamo.
Seungmin è sempre stato il mio vicino di banco, e da poco, ho scoperto che è anche il mio vicino di casa.
Non amando avere distrazioni la mia prima uscita in questo trio è stata fallimentare, anche se successivamente, riprovandoci, è stata molto produttiva al punto da instaurare ogni sabato come giorno del gruppo "HSI" o almeno così hanno voluto intitolarlo.

Hyunjin
Seungmin
I.N

So di aver deluso qualcuno con il mio nome, ne sono certo, infatti con le suore nessuno ne sapeva le mie origini, se non la foto, di quando mi trovarono lì fuori, in fasce, con il cartellino "Hyunjin Hwang" al collo.
Sorella Jennie mi educò al rispetto e all'amore della famiglia.
Se un giorno ne avrò una, o così mi hanno augurato fino all'ultimo giorno lì dentro.
Di sposarmi con la ragazza che amo davvero e avere tanti bambini, per crescerli con amore.
Sorella Lisa mi insegnò il lato divertente delle cose, giocare con tutto quello che reputi divertente. E io applicai questo metodo allo studio, ripassando le cose come se fosse un gioco, da non dover mai dimenticare.
Così facendo sorpresi sorella Jisoo, la mia insegnante fin da piccolo, e fu proprio una sua iniziativa quella di farmi prendere la
borsa di studio.
Sorella Rosè era l'addetta ai libri, quando lì finì tutti a 12 anni rimase esterrefatta, ma non dal fatto che li avessi letti tutti, dal fatto che sapevo esporli tutti anche a distanza di poco tempo.

Per il mio ultimo compleanno in quel posto mi regalarono una collanina dorata con sopra un crocefisso, rivestita da un piccolo strato di fissante, in modo tale da non far arrugginire il materiale, ne far sporcare il mio collo.
L'ultima mi aiutò a cercare questo appartamento...ed essendo abbastanza minimalista, questo ci andò abbastanza bene.
La cucina collegata al salotto, formato da un divano letto appoggiato al muro e un piccolo bagno affianco ad esso. Un armadio fin troppo grande, provvisto di specchio dinnanzi al divano e infine la porta d'ingresso.
In cucina c'è un piano in marmo abbastanza grande per due quaderni aperti, sia in orizzontale che in verticale, provvista di uno sgabello che uso per studiare.
Insomma, un appartamento molto grande.
Il primo giorno in cui invitai entrambi i miei amici a casa mia restarono sorpresi da come vivessi.
Ricordo ancora la faccia di I.N quando mi chiese "E la TV? Seriamente il tuo unico elettrodomestico è il frigorifero e la lampada a terra?". Rido ancora a pensarci.
Fu da quella volta che loro pensarono bene di farmi andare a casa loro per insegnarmi a guardare film o comunque stare su dispositivi che io tutt'ora reputo irrilevanti.
Vado avanti a riviste e libri che prendo in prestito dalla biblioteca della scuola. Li ripongo sempre nel mio armadietto che, però, si trova molto distante dalla mia classe.
Motivo in più per fare presto la mattina.
Ero abituato a svegliarmi con le campane del campanile, e quindi anche senza la sveglia io avevo un orario abbastanza fisso.
Alle 5 in piedi.
Solo che ora la scuola sta iniziando a distruggermi e quindi mi fa comodo avere questo marchingegno affianco.

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