Solo...che io non lo posso abbracciare.
<<Dammi ancora qualche tempo per abituarmi a te... e ti prometto che mi abbraccerai Hyung>> lo guardai, cercando i suoi occhi, ma aveva la testa abbassata. Presi in mano i bendaggi da fargli sui polsi, notando che fossero comunque due all'interno della confezione.
<<Come sono messe le caviglie?>> domandai semplicemente analizzando la scatola... la mia mano era ancora intrecciata alla sua, ne ero consapevole... lo stavo prendendo come un abbraccio indiretto. Non rispose... non volevo controllare in pubblico se effettivamente stessero bene. <<Legs?>> lui restò fermo immobile. Dopo controllerò anche se ho paura. Afferrai tutto con una mano andando in cassa nella stessa posizione di prima, era leggermente piena, cercai di guardare le casse automatiche, sperando in un funzionamento a contanti. Trovai fortunatamente il posto per inserirli e passai i miei articoli sul lettore... le nostre mani erano ancora intrecciate, era come una abitudine... non volevo staccarle.
Afferrai abilmente il mio portafogli all'interno della borsa inserendo una banconota al suo interno, e iniziarono ad uscire gli spiccioli per il resto. Provai in tutte le maniere ad aprire la cerniera per esse, quando lui lo fece al posto mio con la mano opposta... nemmeno lui voleva staccarsi quindi?
Iniziò a riempire il portafogli con monetine che la macchina aveva restituito... era così tenero. Chiuse la cerniera mentre io lo riposi all'interno della borsa assieme alle cose che avevo comprato. Presi lo scontrino e uscimmo da lì rapidamente, ancora con le mani intrecciate. Spero davvero che non lo noti, voglio restare così.<<Hyung>> mi richiamò a se, ti prego non dirmi quello che ho paura di sentire <<Sto per sudare, posso staccarmi?>> girai gli occhi contrariato.
No, non puoi.
Resta così.
Non voglio.<<Tranquillo nessun problema>> per poco non scoppiai a piangere da quella frase. Sarei rimasto lì, anche se avrebbe iniziato a sudare.
Arrivammo a casa mia, dove ad accoglierci c'era un'esemplare di Haya sul divano. Il mio stomaco era ancora in subbuglio, ma stavo morendo di fame.
<<Vieni qui>> sperai che capisse questa frase cosa che successe, aprii il frigo notando che ci fossero delle verdure e anche gli ingredienti per fare gli gnocchi di riso fatti in casa. <<Vuoi degli gnocchi? Ci metto un po'>> lui non disse nulla.<<A pranzo, non mangio mai, solo con te lo faccio>> guardai il frigo un'altra volta.
<<Ti farò un piatto, con poca roba, l'importante è che la mangi... me lo prometti Felix?>> alzai il mio mignolo verso di lui, scordandomi per un attimo del suo terrore nell'affetto... però... lui lo strinse. Il mio cuore fece i salti di gioia... un contatto così tenero e infantile, mi venne ricambiato. Che carino.
<<Sì>> sussurrò dolcemente... adesso il mio petto iniziò a premere, come se sentissi un male interiore. Mi alzai guardando il più basso che ricambiò il mio sguardo... se non ci provo. Non posso capire cosa potrebbe fare.
Avvicinai lentamente il mio volto al suo, guardandolo a tratti, dagli occhi alle labbra, senza sfiorarlo, avvicinandomi il più possibile. Non se ne andava, non ero ancora entrato nei pressi della sua zona di comfort. Lo sfiorai con il respiro, sentendo il suo sulle labbra.
Lo volevo. Lo volevo così tanto. Volevo solo un bacio.<<Posso?>> sussurrai guardando i suoi occhi e poi le sue labbra... non resistevo davvero più. <<Ti prego, un bacio>> attaccai le mie mani al banco della cucina stringendolo e lui ricambiò la mia attenzione di sguardi.
<<Sì...>> sussurrò facendo stringere la mia presa al banco. Attaccai lentamente le mie labbra alle sue, il contatto fisico, con lui, anche in questa forma... mi va bene.
Mi va bene qualsiasi cosa.
Il mio cuore sta battendo come mai aveva fatto con nessuno.
Avrei voluto toccarlo di più.
Toccare più punti.
Ma il mio era un divieto, che purtroppo solo lui mi imponeva... lui, la sua fragilità, il suo essere così... indifeso.
Lo avrei protetto. Per quanto mi fosse stato possibile, a costo di farlo trasferire da me, lo avrei fatto.
Le sue labbra ogni volta che le toccavo erano più saporite del solito... non voglio mettergli paura approfondendo il bacio.
Perché dopotutto... non è mai stato... insomma "torturato" sulle labbra, spero.
Provai a fare come nei libri, picchiettai il suo labbro con la lingua, provando a simulare una mano che bussa ad una porta, per farla entrare al suo interno.
STAI LEGGENDO
Never Mind
Fanfiction> Perché giudicare gli altri dandosi un autodescrizione di se stessi? ... Lui invece sembrava avere più paura di me...di chiunque altro, perché hai paura di me .....? . . . ⚠️Attenzione!⚠️ Presenti scene di Omofobia, sindrome dell'abbandono, bipo...