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...cosa mi aspetta?

Usciti da scuola c'era fin troppo silenzio, lei non voleva dire nulla e io non sapevo cosa dire.
Quando ci parlammo a ginnastica fu lei ad iniziare la conversazione, sarebbe meglio quindi aspettare.
Solo che andando dritti non troveremo bar o cose.

<<Dove andiamo?>> lei sembrò svegliarsi da quello stato di silenzio e si fermò prendendo il telefono.

<<Che scema ho sbagliato strada!>> ridacchiò nervosa e continuammo a camminare in un'altra direzione fino a finire in un cat cafe molto carino esternamente.
Da quello che sapevo aveva appena aperto e c'era voce che all'interno ci fossero più di cento gatti.
Fuori era tinto sul marrone, classico colore casalingo, probabilmente optato per far sentire il consumatore a suo agio, l'ingresso era interamente bianco con dei posti per riporre le scarpe e una receptionist che aveva una finestra sull'ingresso per vedere chi entrasse.

<<Buongiorno, vi chiedo di togliervi le scarpe e sostituirle con queste>> ci passò due paia di pantofole bianche della stessa misura che indossammo praticamente subito.
<<Visto l'orario scegliete che tipo di consumazione volete fare>> dato che finì prima di Yeji lessi attentamente le opzioni.

<<Sarebbe meglio questa, è ora di pranzo e almeno mangiamo qualcosa, cosa ne pensi?>> lei arrossì non appena venne a leggere quello che le stavo indicando.
Annuì rapidamente mentre riponeva le scarpe all'interno della scarpiera.
<<Questa qui, per due>> dissi alla signora che subito mi passò dei giochini in un sacchetto.

<<Perfetto, adesso venite all'ingresso>> ci indicò la porta e, per quello che mi era stato insegnato, la lasciai passare avanti e poi entrai anche io.
<<Datemi le borse, vi assegno un armadietto, dopo portate la chiave e vi restituiremo le vostre cose, vogliamo evitare che i gatti vi rovinino le cose>> annuì passandole la borsa e lo stesso fece anche la ragazza tenendosi il telefono.
<<Ecco a voi>> lei prese la chiave e notai che c'era il numero dentro ad una zampina <<Il numero è anche quello del vostro tavolo, arriveremo tra qualche minuto a portarvi le consumazioni da voi richieste>> ringraziai con un cenno di capo andando a cercare il tavolo numero 3. Era in un angolo molto appartato sul quale vi era un piccolo cassetto centrale per riporre la chiave e delle tovagliette disegnate su di esso.
Il tavolo era affacciato al centro, pieno zeppo di gatti che andavano avanti e indietro e che giocavano tra di loro.

<<Non sei allergico giusto?>> mi chiese la ragazza un po' in ritardo.

<<No...se fosse stato penso sarei morto>> subito lei rise mentre io sentivo qualcosa strusciarsi sulla mia caviglia.

Lo presi in braccio e la ragazza davanti a me fece una espressione molto dolce

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Lo presi in braccio e la ragazza davanti a me fece una espressione molto dolce.

<<Si stava strusciando sulla mia caviglia>> sottolineai e lei si avvicinò a quel piccolo batuffolino per accarezzargli la testa.
Avevo optato di restare con la giacca all'interno di quel posto, se l'avessi tolta penso che il mio maglioncino viola avrebbe fatto contrasto con questo bellissimo posto.

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