CAPITOLO 10

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Allo spuntare dell'alba, CaraLynne aprì gli occhi e trovò Logan, puntellato su un gomito, che la osservava con il suo sguardo scuro.

"Oh," disse piano, non sapendo se alzarsi subito o restare ancora accanto a Logan, nel suo letto. "Sei sveglio..."

"Sì, bimba... Buongiorno," la salutò Logan accarezzandola con lo sguardo.

"Buongiorno anche a te... Ehm... Hai dormito bene? Come ti senti?" gli chiese, ma stavolta la sua voce sembrò il cigolio di una porta che si apriva.

"Ho dormito molto bene e mi sento decisamente meglio di ieri... E tu? Non ti ho contagiata, vero?"

"Non mi sembra..."

Logan le agganciò lo sguardo in un silenzio che cominciò a vibrare di promesse erotiche. CaraLynne divenne improvvisamente conscia della propria gamba nuda vicino alla sua... la camicia da notte le era chissà come risalita attorno alla vita e lo scialle era sul pavimento dove doveva averlo lasciato cadere durante la notte. Lui le appoggiò una mano gentile sulla fronte.

"Hmm... A me invece sembri un po' accaldata..."

"Solo perché ho dormito con te... Voglio dire, non ho esattamente dormito con te, ma... be', hai capito cosa intendo..." aggiunse CaraLynne cercando di respirare.

Logan le afferrò una ciocca di capelli e se la rigirò attorno al dito.

"Sai una cosa? Ho fatto un sogno molto strano questa notte."

"Oh..."

CaraLynne si bagnò le labbra con la punta della lingua.

"E che... che tipo di sogno?"

Gli occhi di Logan abbandonarono i suoi e si posarono sulla sua bocca.

"Ho sognato che mi baciavi, dolcezza."

Lei distolse lo sguardo.

"Forse stavi sognando il bacio che ci siamo dati durante la cerimonia..."

"No... Non credo proprio..."

Lui le sollevò il mento e la fissò con intensità.

"Perché mi hai baciato, Cara?"

"Io non ti ho..."

"Bimba, smettila... Perché mi hai baciato?"

"Be', perché... Perché ero stanca e non ragionavo lucidamente. Mi dispiace, Logan. Ti prometto che non accadrà più."

"Non devi scusarti, bimba, e voglio, desidero che accada ancora. Ci ho pensato mentre ti osservavo dormire, immaginando cosa si deve provare ad essere dentro di te. Il mio corpo sta bruciando da un'ora..."

"Logan, non dobbiamo... Sarei una pessima amante, anche se solo per un mese," sbottò lei, incapace di trattenersi.

Lui abbassò le ciglia e il desiderio virile che scintillava nei suoi occhi scuri diventò ancora più intenso.

"Fallo decidere a me, bimba," mormorò. "Intanto non saresti la mia amante, ma mia moglie... Sono un uomo piuttosto insaziabile, Cara. Dubito che un solo mese con te mi basterebbe per decidere... Ma direi che è il caso di iniziare la mia ricerca."

Se continuava a parlarle così, prima o poi sarebbe morta soffocata, perché le sue parole, il suo sguardo le facevano battere il cuore all'impazzata. Ansimava affannosamente e non riusciva ad incamerare abbastanza ossigeno per contrastare l'effetto che quell'uomo aveva su di lei.

Era sicuro di sé, arrogante. Sfoggiava la sua forza virile con una grazia inconsapevole. Faceva parte di lui, era qualcosa di radicato, naturale, ed era un'arma pericolosa.

VORTICE DI PASSIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora