CAPITOLO 20

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CaraLynne lo fissò in un silenzio sbalordito. Wayne si alzò in piedi e si passò una mano tremante fra i capelli.

"Non ci posso credere... Per anni ho cercato di dimenticare quella volta in cui ho infranto la mia promessa a Dio. Quelli sono stati giorni così confusi, così pieni di dubbi... Avevo la sensazione di non capire più cosa c'era da fare... Avevo smarrito la via..."

"Wayne... sei un prete, ma sei anche un essere umano... In più, a quei tempi, avevi... Quanto? 19 anni?"

"Non è una scusa, CaraLynne... Quel momento non doveva succedere. Ho chiesto perdono a Dio e ho cancellato quella notte per sempre..." aggiunse lui abbassando la testa.

"Conoscevi Sophia?"

"No, non la conoscevo... Ma non ero uno che usciva molto. Preferivo la chiesa ai divertimenti frivoli. Quella fatidica sera, avevo accompagnato Logan ad una festa. Doveva incontrare un amico o qualcosa... Mi aveva chiesto di aspettarlo fuori. Non mi andava di stare seduto sui gradini, in mezzo a tutti quei ragazzi ubriachi e rumorosi e così, ho trovato un posto nel cortile dietro, su una panchina, lontano dal casino. Dopo qualche minuto, mi sono trovato accanto una ragazza. Era Sophia... Stava piangendo... L'ho aiutata a calmarsi, poi, abbiamo iniziato a parlare e, non so come... dopo un po' ... Be'... puoi immaginare cos'è successo..."

CaraLynne riusciva a vedere l'imbarazzo sul viso di Wayne. Doveva essere particolarmente doloroso per lui dover raccontare questi dettagli... Riconoscere di avere certe debolezze...

"Non l'hai mai cercata?"

"No... Mai... Desideravo diventare prete sin da quando ero un giovane ragazzo del coro. Così, avevo deciso di astenermi dall'avere una vita sessuale... Ho fatto, se vuoi, un voto di castità, scegliendo di donare me stesso a Dio. Non volevo che niente e nessuno m'impedisse di raggiungere il mio obiettivo che era quello di servire la comunità come figura spirituale. Quello che era successo con Sophia mi aveva spaventato, ma anche... motivato a versare tutto me stesso in questa passione. Così, sono andato via di casa qualche giorno dopo... E ho seguito la strada che avevo già scelto..."

Si voltò per guardarla con i lineamenti torturati dal senso di colpa.

"Cara, non avevo idea che Zack fosse mio... Non fino a questo momento. Come te, pensavo che fosse Logan il responsabile. Anche nostro padre lo pensava. Tutti lo pensavano. Perché non avrebbero dovuto? Si cacciava sempre nei guai, cambiava le ragazze con una velocità che faceva venire il giramento di testa... Io ho commesso un errore, ma non avevo idea che avrebbe avuto questo genere di ripercussioni..."

"Oh, Wayne... Questa notizia dev'essere uno shock tremendo per te," sussurrò CaraLynne, cercando di confortarlo. "Mi dispiace così tanto. Non sapevo che non fossi al corrente. Desideravo solo confidarmi a proposito del mio dilemma... ma non avevo idea di tutto questo..."

"Per una volta in vita mia non so cosa dire, Cara. Non ho alcuna risposta..." disse lui. "La gente viene da me per conforto e consigli e, per la prima volta, non so cosa fare. Non riesco a smettere di pensare a Zack. Quel povero ragazzo non ha mai conosciuto il suo vero padre."

"Sai una cosa, Wayne? Penso che Julia e William Bush hanno torto. Loro pensano che Zack sarà deluso una volta che scoprirà chi è il suo vero padre, ma io non sono d'accordo. Ho questo pensiero che Zack sa già la verità. Lui e Logan sono molto vicini, perciò gli avrà detto qualcosa."

Wayne le rivolse uno sguardo angosciato.

"A questo punto, dovrò farmi avanti e riconoscerlo. Chissà cosa penseranno i miei parrocchiani di me?" chiese più a sé stesso che a lei.

CaraLynne si alzò e gli strinse il braccio in un gesto affettuoso.

"Come ti ho detto prima, Wayne, sei un essere umano soggetto a sbagliare, proprio come tutti noi. Questo penseranno. Nessuno è perfetto e tu lo sai. Se Dio può perdonarti, allora non vedo perché non dovrebbero farlo anche i tuoi parrocchiani."

VORTICE DI PASSIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora