Dopo aver passato il pomeriggio a poltrire sul divano con un buon libro da leggere, mio padre è arrivato. Era talmente stanco che si è messo a dormire sul divano, e da dieci minuti a questa parte sono ferma in salotto senza sapere che cosa fare se non sentire mio padre russare.Che bel venerdì!
Con un sospiro sonoro mi dirigo al piano di sopra per prepararmi e andare in palestra. Dopo aver preso tutto l'occorrente, a passo felpato esco di casa, sperando di non svegliare mio padre.
«BU!» sento una voce urlarmi nell'orecchio dopo che ho chiuso la porta.Istintivamente mi giro e tiro un pugno al malcapitato.
«Cazzo.» lo sento gemere mentre si piega in due. E... cavolo, io la conosco questa voce.
«Rein! Ma sei scemo? Vuoi farmi morire di infarto?» inveisco contro di lui mentre lo aiuto a tirarsi su.
«Tu piuttosto! Hai intenzione di mandarmi all'ospedale? Non mi sento più la pancia cazzo!» si lamenta. Alzo gli occhi al cielo. Il solito esagerato.«Che ci fai qui? E come hai fatto a passare oltre il cancello?» domando incredula rendendomi conto della gravità della situazione.
«Riguardo all'ultima domanda l'ho scavalcato.» risponde semplicemente.
«Sei davvero matto. Perché sei qui?» ripeto mentre mi sistemo in spalla il borsone della palestra, sul quale i suoi occhi cadono.«Stavi andando da qualche parte?» mi chiede ignorando come sempre le mie domande.
«Sì.» rispondo prima di sorpassarlo e uscire sulla strada. Rein si affianca a me, e davvero non capisco cosa voglia e perché non se ne vada, ma proseguo in silenzio dirigendomi verso la palestra.«Non vuoi sapere perché ero venuto a casa tua?» mi punzecchia.
«No.» mento.
«Bugiarda.» mi sorride guardandomi di sbieco.Il suo sorriso è bellissimo, ma prima che possa fare qualcosa di cui pentirmene, come sorridergli di rimando, mi giro dall'altra parte, accelerando il passo.
«Guarda che la palestra non scappa se fai qualche minuto di ritardo.» dice dandomi una leggera spinta.
«Lo so, grazie, ma preferisco essere in orario.» ribatto, anche se non ho alcun orario da rispettare.La mia mente si sta scervellando per cercare qualcosa da dirgli per farlo andare via, volevo andare in palestra per eliminare lo stress, ma lui me lo sta facendo salire alle stelle.
«Perché mi stai seguendo?» domando voltandomi verso di lui, che a sua volta mi sorride.
Perché continua a sorridere?
«Perché adoro passare il mio tempo con te.» afferma, e per poco non incespico nei miei piedi. Il mio cuore prende a battere più velocemente, ma so che probabilmente, anzi, sicuramente sta scherzando.
«Simpatico.» gli sorrido falsamente.
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La fiducia è tutto
ChickLitCosa faresti se avessi perso la fiducia in tutti? O quasi... Se fossero poche le persone su cui contare, se sentissi l'obbligo di doverti allontanare da tutti per non essere ferita? Melissa è una ragazza testarda e irascibile. Sono poche le persone...