Capitolo 42

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L'ansia mi sta divorando. Sono in questo spogliatoio da mezz'ora e Rein ancora non si è fatto vedere. Tra pochi minuti dovrò salire sul ring, e sto iniziando a preoccuparmi che possa essergli successo qualcosa.

«Mel non preoccuparti, vedrai che tra poco arriva.» mi consola Seba accarezzandomi la schiena.
«Magari è in ritardo perché c'è stato un incidente.» suggerisce Edo. La mia testa scatta verso di lui. «Non volevo dire che è successo qualcosa a lui...solo...ecco...si, insomma...il traffico...oh dai, avete capito cosa volevo dire!» tenta di spiegarsi.
«Tranquillo, sicuramente sta arrivando.» tento di rassicurare lui e più che altro me stessa.

Strofino le mani sudate sulle cosce. Per l'incontro ho dovuto indossare un pantaloncino che arriva a metà coscia e un top sportivo.

Chiamo ancora una volta Rein, ma il telefono squilla per un pò finché non scatta la segreteria telefonica.

«Soufflé guarda che cosa ho trovato!» esclama tutto pimpante Sam mentre in mano ha ciotole di popcorn e bevande. Si avvicina a me, ma a qualche metro di distanza una bevanda gli cade, bagnando il pavimento.

«Nooooo.» piagnucola Sam mettendo il broncio come un bambino.

Ancora mi chiedo perché l'ho invitato.

La porta si apre di nuovo, e il mio sguardo speranzoso si punta su quel pezzo di legno. Ma la mia speranza muore in fretta quando vedo che si tratta del coach.

«Melissa l'incontro sta per finire, tu sei la prossima. La ragazza con cui ti batterai è una novellina come te, sono sicuro che la puoi stendere ad occhi chiusi.» dice, aumentando la mia ansia. Annuisco distrattamente, la mia mente non fa che scervellarsi su ogni scusa plausibile per la quale Rein non si sia presentato.

«Oh mio dio, avete visto quanta gente c'è?»  domanda Eva entrando nello spogliatoio. Un sorriso mi sorge spontaneo sulle labbra, almeno la mia migliore amica non mi ha dato buca. Eva viene da me, abbracciandomi forte.

«Sono sicura che la stenderai.» sussurra.

Si stacca da me poggiandomi le mani sulle spalle.
«Quello scemo del tuo ragazzo dove si è cacciato?» chiede notando la mancanza di una presenza all'appello.
«Non è il mio ragazzo, e comunque ancora non è arrivato.» rispondo afflitta.
«Se per te uscire insieme e sbaciucchiarsi ogni volta che ci si vede non significa avere un ragazzo allora non so proprio cosa lo sia.» ribatte Eva alzando gli occhi al cielo.

La verità è che io e Rein non abbiamo dato un nome a ciò che stiamo facendo, non abbiamo mai detto esplicitamente che stiamo insieme, piuttosto preferiamo goderci l'uno la compagnia dell'altro senza troppe pressioni.

Infilo i miei guantoni assicurandomi che siano stretti bene intorno al polso.

«Maneater, stasera voglio che diventi una womaneater, okay?» dice Edo incoraggiandomi.
«Sì signore.» rispondo facendo il saluto militare.
«Sei pronta?» mi chiede Seba fissandomi intensamente. Annuisco sorridendogli.

«Ragazzi, e la coca cola per terra? Che faccio la lascio lì?» domanda mio fratello con aria spaesata.
«No dico, ti pare il momento Sam?» ribatte Eva. I due iniziano a battibeccare, ma io mi estraneo completamente, concentrandomi su ciò che mi aspetta.

È passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che ho fatto una gara di combattimento. E allora così come adesso faccio dei bei respiri profondi per calmarmi. Sentendo il baccano degli spettatori, il mio cuore inizia a battere più forte, tanto che mi sembra di avere un martello in testa che batte con lo stesso ritmo.

Salgo sul ring ignorando gli schiamazzi del pubblico. Improvvisamente la preoccupazione e l'ansia si trasformano in rabbia.

Rabbia verso mio padre, che come sempre è troppo impegnato per poter sostenere sua figlia.

La fiducia è tuttoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora