«Ragazzi ricordatevi di portare le autorizzazioni firmate per la vacanza prenatalizia la prossima settimana. Ci vedremo alle sette qui a scuola, se non avete le firme dei vostri genitori non partite, sia chiaro.» annuncia il professore di italiano.Come ogni anno, la prima settimana di dicembre la scuola organizza una vacanza prenatalizia per le tre classi più meritevoli. Quest'anno sono state scelte la nostra classe, quella di mio fratello e un altro quinto. Sento le ragazze di classe mia lanciare gridolini di eccitazione sapendo che partiremo insieme a due quinti.
Anche se sciare non è mai stato il mio forte (sono riuscita a cadere anche con lo slittino, figuratevi con gli sci) sono felice di questa piccola "vacanza", almeno avrò modo di riposarmi. L'unica cosa che mi ha resa leggermente triste è stata la destinazione: un paesino vicino a dove abitavo prima e dove ero solita andare con la mamma da piccola.
«Melissa! Ti prego devi assolutamente aiutarmi a fare colpo su to fratello.» grida eccitata Giulia. Ben presto vengo accerchiata dalle ragazze di classe mia, che cercano di estorcermi qualche segreto per conquistare Sam e i suoi amici.Come se ne sapessi qualcosa io! Che assurdità, la gente è fuori di testa!
Cerco in tutti i modi di uscire dalla cerchia che si è creata intorno a me, ma non ci riesco.
«Ragazze!» urlo. Tutte si fermano, e in silenzio mi guardano aspettando le prossime parole.Il punto è: che cosa devo dirgli per farle andare via? Un'idea brillante mi viene in mente.
«Oh mio dio guardate! Ci sono Sam e i suoi amici!» esclamo indicando alle loro spalle in corridoio. Le ragazze si girano tutte di scatto e quel punto corro dalla parte opposta a gambe levate, che stranamente dopo pochi passi non toccano più terra. Guardo il ragazzo che mi ha presa a mo' di sacco di patate e subito lo riconosco dai suoi magnifici capelli neri.
«Rein! Mettimi giù!» esclamo dandogli un pugno sulla schiena.
«Ti sto salvando piccola Mel, dovresti ringraziarmi.» ribatte strizzandomi un fianco e di riflesso la mia gamba involontariamente gli tira un calcio.«Merda!» esclama in preda al dolore.
«E' colpa tua! Mi fai il solletico!» lo accuso. Rein non risponde e poco dopo mi mette giù. Guardo alle sue spalle e mi rendo conto che c'è una porta. Osservo ciò che mi circonda e riconosco lo "sgabuzzino dei bidelli".
«Rein ho lezione, fammi uscire.» dico tentando di sorpassarlo, ma lui non me lo permette.
«È così che mi ringrazi per averti salvata?»domanda bloccando le mie mani contro il suo petto.«Non avevo bisogno di essere salvata, me la stavo cavando benissimo da sola.» ribatto ostentando un sorriso tronfio.
«Certo, con quelle gambette che ti ritrovi ti avrebbero acciuffata in un attimo se non fosse stato per me.» obietta sorridendomi accondiscendente.
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La fiducia è tutto
ChickLitCosa faresti se avessi perso la fiducia in tutti? O quasi... Se fossero poche le persone su cui contare, se sentissi l'obbligo di doverti allontanare da tutti per non essere ferita? Melissa è una ragazza testarda e irascibile. Sono poche le persone...