Capitolo. 11 Sotterfugi.

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Tamara stava uscendo di casa, con il passeggino, pronta per avere un colloquio con Ciro Ricci.

Gli avrebbe rivelato che Giada, era una Ricci e che lei lo amava più della sua stessa vita, nonostante si fosse lasciata andare alla lussuria con Francesco.

Prese un taxi, fermandosi davanti all'Istituto Minorile Di Nisida.

Scese, con la sua solita aria da snob e con sua figlia si incamminò verso il portone principale della struttura.

:<<Buon giorno Beppe.
Sono Tamara, la ragazza di Ciro.
Ho bisogno di vederlo.
Devo avere un colloquio.
Ti prego. >> disse Tamara.
:<<Mi dispiace, Tamara.
Il tuo ragazzo è già latitante da cinque giorni.
Non è qui.
Deduco che non l'abbia visto. >> disse Beppe, la guardia carceraria.
:<<No. >> disse sconfitta Tamara.

Così stava per andare via, quando si palesò davanti a lei.

Wanda Di Salvo.

Lei indietreggiò, parandosi davanti al passeggino.

:<<Ciao Tamara.
Non voglio farti del male.>> disse Wanda Di Salvo.
:<<Ciao.
Allora cosa vuoi? >> disse Tamara.
:<<Aiutarti.
Tu aiuti me.
Io aiuto te. >> disse Wanda, trascinandola nella sua auto.
:<<Dici.>> disse Tamara, mentre dava un succhiotto a sua figlia Giada.
:<<Il tuo grande amore.
È latitante con Perla Conte.
La figlia mai ritrovata dei Conte.
A me, serve Perla.
A te, serve Ricci.
Giusto? >> disse Wanda Di Salvo.
Tamara annuì.
:<<Benissimo.
Questa creaturina, si vede che non è un Ricci.
Posso però aiutarti a falsificare i documenti, per farlo risultare suo figlio. >> disse Wanda Di Salvo.
Poi aggiunse
:<<Tu mi servirai come esca.
Io verrò con te.
Dovrai prepararti un discorso convincente, da fare a Ciro.
Per farlo impietosire e mentre, fai questo.
Io rapirò la bella Perla.
Lei, finirà tra le mani del mio adorato figliolo. >>

Poi nella penombra, dell'auto uscirono i coniugi Ricciardi.
:<<Per un debito di gioco, nei confronti dei Di Salvo.
Noi dobbiamo risarcire con la vita di Perla.
Noi siamo i genitori adottivi.
Quindi ci serve assolutamente, devi aiutarci. >>
:<<Certo ne vanno di mezzo, amore e onore. >> disse Tamara convincente.
:<<Per ulteriori dettagli ci vediamo nuovamente.
Ah.
Ti scasso la testa, se dici che mio figlio Carmine è vivo >> disse Wanda Di Salvo.
:<<Non ti preoccupare, conviene più a me che a voi. >> disse Tamara, uscendo e ancheggiando da grande snob qual'era.

Intanto all'interno del carcere Minorile di Nisida a fare visita ad Edoardo

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Intanto all'interno del carcere Minorile di Nisida a fare visita ad Edoardo.
C'era sua madre e suo padre Attilio Conte.
Era uscito carcerato, per buona condotta, risparmiandosi i sei mesi di reclusione.

Edoardo, appena vide suo padre gli si illuminarono gli occhi.
:<<Papà. >> esclamò felice Edoardo.
:<<Figlio mio.
Sono fiero di te. >> disse Attilio Conte.
Poi sua madre, baciò sulle gote suo figlio Edoardo.
:<<Vi ho già detto che Perla Nera, sta con la pantera nera.
Stanno al sicuro.
Non vede l'ora di conoscervi.
Conosce tutta la verità. >> disse Edoardo.
Poi aggiunse
:<<Mamma è uguale a te. >> porgendogli una foto.

:<<È semplicemente meravigliosa

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:<<È semplicemente meravigliosa. >> disse piangendo sua madre, mentre avvicinava la foto al cuore.
:<<Le perle  le possedeva? >> disse suo padre Attilio, che ancora non ci credeva di averla ritrovata.
:<<Sì.
È lei.
Poi ovviamente, dopo un po' di tempo Pantera Nera, tornerà nella Savana.
E lei con noi.
Ha una voce bellissima e sa suonare gli strumenti. >> disse Edoardo commosso.
:<<Vedrai, la pagheranno cara. >> disse Attilio Conte.
:<<E certo papà. >> disse facendo un ghigno Edoardo.

Mentre, Inés guardava innamorata il riflesso di sua figlia nella foto.

Intanto Carmine in foto, grazie ad una foto dei Ricciardi, guardava attentamente Perla.

Intanto Carmine in foto, grazie ad una foto dei Ricciardi, guardava attentamente Perla

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:<<Le strapperò tutto.
Perfino la purezza, sarà mia con o contro la sua volontà.
Voglio proprio vedere che faccia faranno i Conte e i Ricci.
Quando questa meraviglia porterà un Di Salvo nel ventre. >> disse Carmine in un ghigno.
:<<Io lo sapevo che avevi la stoffa, dovevi solo farla uscire.
Altro che piecuro, sei un leone. >> disse Wanda di Salvo.
:<<Considerando che vedo l'amore a pagamento e per colpa di uno affiliato ai Ricci, ho perso mia moglie. >>
Poi aggiunse
:<<Con questa verginella, mi toglierò ogni sfizio.
La prenderò in tutti i modi possibili.
Prima o poi, verrà addomesticata.
Ero un angelo.
Ora diventerò un diavolo. >>

Intanto in Puglia.
Ciro e Perla, stavano facendo colazione in riva al mare.
La loro villetta, aveva una porzione di spiaggia privata.
I Ricci, erano ricchissimi.

:<<Voglio anche quel piccolo strato di innocenza che ti rimane.>> disse Ciro, mentre le rubava, qualche pezzo di cornetto alla crema.
(Alludeva alla sua verginità.)
:<<Quando chiarirai la tua posizione.
Quando diventerò la tua fidanzata, sarò tua.
Tutta tua. >> disse Perla, decisa.

Era una Conte, si faceva rispettare.

Il sangue quello era!

:<<Ma tu si già a mi (Tu sei già mia.) >> disse Ciro, iniziando un bacio passionale.

Fino a quando, cercò di slacciarle, i pantaloni.
Lei si irrigidì, aveva timore.
:<<Ti aspetto principessa. >> disse lui, dandogli dei bacetti sul collo.
Lei si rasserenò e poi si stesero sotto il sole estivo.

I dettagli alla fine, erano quelli che rendevano belli un ricordo.
Presto questa latitanza, sarebbe stato solo un dolce ricordo.

𝑵𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒆𝒏𝒐𝒎𝒃𝒓𝒂. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊 // 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora