Capitolo. 43. Paura che ti dissolvi.

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Il mattino seguente, Perla, sentiva un peso all'altezza del ventre.

Era il braccio di Ciro, che la cingeva forte, aveva il timore che lei, si voltava e dissolveva.

Poi un foglio, con una calligrafia tondeggiante, catturò la sua attenzione, insieme ad un pacchetto di cioccolato fondente.

Era la calligrafia di Ciro, nonostante avesse soltanto la terza media, lui era un ragazzo intelligente e acuto.

Quando lessé il contenuto del foglio, aveva il cuore che tremava per l'emozione.
Non si aspettava che nero su bianco, lui avesse espresso, i suoi sentimenti.
Era taciturno, comunicava solo attraverso lo sguardo, anche quando dichiarò il suo amore fu in una circostanza estrema.

L'aveva piacevolmente sorpresa.

Così senza farlo svegliare, felice come se avesse ricevuto un diamante da Tiffany, in punta di piedi, si diresse in bagno, che era collegato nella stanza di Ciro.

Il loro momentaneo rifugio d'amore.

Entrò nel box doccia, mentre si insaponava per bene con il bagnoschiuma alla vaniglia.

Canticchiava, con note bassa, mentre sentiva un magone inspiegabile all'altezza del torace.

Ciro si svegliò, mentre sorrideva, adorava quando cantava con quella voce così melodiosa.

Lei, era troppo per lui.

Così aspettò sull'angolo del letto, seduto sui suoi gomiti, davanti allo specchio, poi alzò il volume dal telecomando dello stereo.

Perla, non aveva sentito che Ciro, si era svegliato.

Era occupata ad asciugare i suoi lucenti capelli.

Ciro, la spiò dal riflesso del vetro, mentre il suo phone sembrava un aereo.

Perla ai suoi occhi, appariva come un vero miracolo.
Il miracolo dell'amore
Era il suo Angelo.

L'istinto lo portò in bagno, si mise dietro di lei e posò le sue labbra sul suo collo, che baciava teneramente.

Lei, fece un piccolo sorriso, mentre chiudeva gli occhi.

Aveva il costante bisogno di venerarla, proteggerla e amarla.
Ciro, come glielo avrebbe spiegato che era la sua vergine?
Se era vero che proteggeva il loro amore, da ogni suo segreto, lei non gli avrebbe mai voltato le spalle, dalla follia della sua vita criminale e dalla strana fobia che provava ultimamente.

:<<Buon compleanno, principessa mia. >> disse Ciro, sottovoce nel suo orecchio.
:<<Grazie, Ciro mio.
È bellissima la lettera. >> disse dolcemente Perla.

Poi si staccarono.
Lui si sedette all'angolo del letto, mentre la porta a scrigno che divideva la stanza da letto dal bagno, era aperta.

Lei, si stava spogliando del suo accappatoio, per infilare i vestiti.

:<<Perla, non mi voltare le spalle mai, nemmeno ora che ti spogli.
Lo so che ti vergogni.>> disse Ciro, serio, l'aveva osservata e aveva capito che a volte, si vergognava del suo corpo, da ragazzina.
:<<Amore mio, che hai? >> disse Perla, mentre cercava i calzini, cercando di capire il perché fosse così profondo di prima mattina e cercando di smorzare l'imbarazzo.
:<<Ho sognato che oggi, era l'ultimo giorno che facevamo l'amore. >> disse Ciro, sincero.
:<<Ciro, vuoi fare l'amore?
Ciro Ricci che chiede?
Ti senti bene? >> disse beffarda Perla.
:<<Perla, sono serio.
Vieni a sederti vicino a me, fammi sentire che sono vivo.>> disse Ciro, spontaneo.

𝑵𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒆𝒏𝒐𝒎𝒃𝒓𝒂. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊 // 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora