Capitolo. 41 Sull'orlo di una crisi d'amore.

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Un nuovo giorno, era giunto sulla immensa e maestosa Napoli.

Oggi, diciannove anni fa, nacque il suo futuro re, Ciro Ricci.

Lui, non aveva dimenticato di certo, che presto la sua bella Napoli, sarebbe caduta ai suoi piedi, insieme al suo socio di vita e affari Edoardo Conte.

Perché, nonostante ci fossero faide e vendette, lui si sarebbe seduto sul trono e con sé la sua Regina.

La sua Perla.

Ciro, aveva un'espressione serena sul volto.
Per la prima volta, dopo anni dormiva nelle calde e profumate lenzuola della sua casa.

Dormiva con il suo angelo, che lo vegliava e proteggeva da tutti i suoi tormenti.

Perla, iniziò a lasciare baci umidi sul collo di lui, per poi accarezzare teneramente il suo addome.
Poi iniziò, a baciare, in modo sensuale il suo addome, per poi risalire sui pettorali.

Ciro, era sveglio ma fingeva di dormire.
Stava iniziando ad apprezzare, come Perla si stava sciogliendo tra le sue braccia.

Era lo spettacolo più della sua vita, Perla, nuda a cavalcioni su di lui.

Lei, sul suo bacino, si muoveva lentamente, Ciro non si era reso conto di stare dentro di lei, era infinitamente, folgorato da quella visione erotica.

Lei, aveva gli occhi chiusì, mentre accarezzava il suo addome, in modo quasi impercettibile, dondolandosi pianissimo, che rendeva il piacere più sublime e prolungato.

Quando Ciro, ascoltò il suo forte gemito, rivelò di essere sveglio ed eccitatissimo, diede una spinta secca, sotto di lei.

:<<Che fai piccola Perla? >> disse con voce roca, Ciro.

:<<Ahhh
Ciro...
È il primo di tanti regali.
Ahhhh. >> disse Perla, con la voce colma di eccitazione.

Ciro, affondava in lei con spinte decise.

:<<Sì tu o'cchiú bell regal.
(Sei, tu il più bel regalo.) >> disse Ciro, con la voce spezzata dal desiderio.

Il giovane Boss, sprofondava in lei, velocemente, colpendo le sue strette pareti, tastando il suo punto G.

Lei, si sentì colma e completa, grazie a quella passionale spinta, spalancò la bocca, chiusé gli occhi e ricaddé con la testa all'indietro, mentre si accarezzava i capelli, mettendo in mostra il suo seno che stava iniziando ad essere leggermente più grande, a causa della gravidanza.

Ciro, si misé, alla sua altezza, senza smettere di penetrarla.
Accarezzava, in modo circolare, i suoi seni, poi li unì, tuffandosi nel suo petto, mentre leccava, baciava e mordeva in modo rude i suoi delicati seni, tanto da lasciare il segno.

Perla, era sua.
Nonostante, fosse innamorato perso.
Lui era possessivo e dominatore.
Era solamente sua.
Unicamente sua.
Doveva marchiarla.

:<<Rimmill ancora ca me vo
E to giuro ca si semp a mia. >> ringhiava Ciro, senza smettere quella piacevole tortura.

:<<Ahhh!
Ciro mio... Oddio.
Sììì!!
Ti voglio! >> gemette, a pieni polmoni, Perla, mentre il suo seno pesante, andava su e giù, per l'immensità di quell'atto.

Erano vicinissimi a raggiungere il loro angolo di paradiso.
Ciro, voleva non finissero mai, il loro rapporti!

Così, la fece, stendere su di lui, mentre si muoveva in modo circolare dentro di lei, baciandola in modo sensuale, poi capovolsé la situazione, senza smettere di uscire dentro di lei e senza staccarsi dalle sue morbide labbra.
Vennero in un secondo forte orgasmo.

𝑵𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒑𝒆𝒏𝒐𝒎𝒃𝒓𝒂. 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊 // 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora