7 Capitolo

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Entrai dentro il bar salutando Chelsea con la mano che mi aveva accompagnata al lavoro con la sua auto. «Buongiorno Adam.» Lo salutai. «Ciao Hayley, vedo che stai molto meglio.» Mi sorrise mentre annuivo, poggiai la mia borsa sentendo il cellulare vibrare, lo tirai fuori dalla tasca dei jeans, era Davis.
Dove sei? Sono sotto casa tua...
Sospirai e risposi:
Sono già al lavoro
Rimisi il cellulare in tasca guardando il casco nelle mie mani, decisa questa volta a ridarglielo. «Cosa posso fare oggi, Adam?» Chiesi cercando di smettere di pensare a lui. «Aspettiamo qualche cliente.» Annuii, avremmo aspettato una vita allora. «Hai mai pensato di aprire anche la sera? Secondo me la gente verrebbe.» Adam si appoggiò al bancone. «Sai, non ci avevo mai pensato, ormai sono anziano e la sera vado a dormire molto presto e poi... mia figlia: non accetterebbe.» Abbassò lo sguardo. «Potrei occuparmene.» Adam si accigliò. «Da sola? La sera? No, non posso.» Restammo in silenzio. «Forse però... alcuni verrebbero...» Disse di nuovo rompendo il silenzio. «Ma devo restare anche io.» Sorrisi. «Davvero?» Lui annuì. «Possiamo provarci.» Sorrise anche lui.
«Buongiorno.» Borbottò Davis entrando, mi immobilizzai. «Davis, domani apriamo anche di sera.» Disse avvicinandosi a lui. «Perché?» Chiese evitando di guardarmi. «È stata un'idea di Hayley, a te non vengono mai idee come queste.» Scherzò con lui sorridendo, Davis smise di guardare Adam per guardare me. «Ok, bene.» Rispose freddamente mentre si avvicinava a me. «Ve ne occupate voi ragazzi? Se arriva qualche cliente che vuole parlare con me chiamatemi, io devo andare nel retro a sistemare alcune faccende.» Disse Adam mentre il mio cuore accelerava, Davis annuì seguendolo con lo sguardo mentre apriva la porta per poi scomparire nel retro, adesso eravamo soli.
«Dobbiamo parlare.» Disse mentre notavo la sua mascella tendersi. «Non ora Davis.» Risposi mentre un signore entrava dentro il bar. Cosa avevo combinato? Io non potevo essere innamorata di lui, però sentivo qualcosa, qualcosa difficile da ignorare, non potevo permetterlo, sospirai mentre guardavo Davis servire quel signore, non dovevo, non potevo soffrire ancora.
Alla fine della giornata mandai un messaggio a Chelsea dicendole che avevo finito, non avrei mai trovato un modo per ringraziarla, aveva fatto tanto per me. Sospirai prendendo la mia giacca e lanciando uno sguardo a Davis. «A d-domani...» Salutai, Adam ricambiò mentre Davis si avvicinava. «Possiamo uscire un momento?» Mi chiese mentre annuivo. «Perché?» Mi chiese non appena uscimmo. «I-io...» Balbettai cercando di non guardarlo. «Dimmi perché.» Sospirai socchiudendo gli occhi. «Penso che sia meglio così.» Ammisi freddamente. «È per ieri?» Ripensai a quel magnifico posto e Davis così vicino a me, scossi la testa sorpassandolo. «Non c'è più bisogno che mi accompagni o che mi vieni a prendere ecco perché, Chelsea si è offerta di farlo fino a quando non sarò di nuovo pronta...» Abbassai lo sguardo ricordando il mio zigomo gonfio. «Occhi verdi...» Mi guardò a lungo fino a quando non distolsi lo sguardo soffermandolo sul suo casco. «Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me.» Glielo porsi. «Io non capisco, se non vuoi che ti baci ok, posso imparare ad accettarlo.» Aprii la bocca sentendo il mio cuore sgretolarsi. «Abbiamo anche un cane insieme.» Scossi la testa pensando al piccolo Billy. «Davis... io credo che...» Il suono del clacson di Chelsea ci interruppe. «Devo tornare a casa ora.» Dissi camminando verso la macchina della mia amica decisa a non voltarmi sentendo le lacrime minacciare di scendere, tirai su col naso, cosa mi prendeva? Salii in auto. «Ehi, come è andata oggi?» Mi chiese. «Tutto ok.» Risposi soltanto sentendola mettere di nuovo in moto. «Di cosa parlavi con Davis?» Chiese sorridendo. «Gli ho detto che non c'è più bisogno che mi accompagni a lavoro.» Abbassai lo sguardo. «Vuoi allontanarlo Hayley? Perché se è questo quello che vuoi fare stai sbagliando.» Disse duramente, non capiva, io non potevo affezionarmi. «Cosa mangiamo sta sera?» Cambiai argomento mentre lei sospirava. «Non so, Vengono i ragazzi della band tranne Jacob, devono parlarmi, porteranno loro qualcosa da mangiare.»
Non appena arrivarono, la casa diventò meno silenziosa del solito. «Abbiamo portato cinese.» Annunciò Lucy mentre Chelsea li ringraziava. «Hayley.» Sentii la voce di Chad dietro di me. «Chad.» Mi voltai. «Come stai? Non ci siamo più visti dopo quella serata.» Annuii. «Si hai ragione...» Risposi evitando di dirgli come stavo. «Venite a mangiare?» Ci chiamò Mark.
Appena finimmo, Lucy cominciò a parlare seriamente. «Jacob ha deciso di abbandonare la band.» Chelsea si immobilizzò. «Quando?» Chiese a bassa voce. «Ieri, per questo volevamo parlartene con calma.» Chad, che era seduto accanto a me, sospirò. «Va bene... allora, ci serve un sostituto.» Disse la mia amica trattenendo le lacrime, Lucy annuì stringendole la mano. «Abbiamo già qualcuno, forse, possiamo fare dei provini, non so.» Guardò Chelsea sistemando i capelli blu, la mia amica fece di si con la testa e poi rivolse a tutti un debole sorriso. «Vuoi prendere tu il posto di Jacob?» Mi chiese Chad mentre sorrideva. «Non so suonare Chad, lo sai.» Sorrisi debolmente anche io. «Va tutto bene?» Chiese ancora guardandomi negli occhi. «Certo.» Risposi solamente, non andava per niente bene invece, perché non mi sentivo meglio? Era come se mi mancasse tutto.

Fidati di me occhi verdiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora