Il giorno dopo non smettevo di pensare a Davis e a quello che avrei dovuto dirgli, avevo deciso di aprirmi con lui e confessargli che si, lo amavo, lo amavo come non avevo mai amato niente e nessuno in vita mia, ma quando arrivai al bar e non lo trovai il mio cuore mancò un battito. "Deve essere in ritardo." Continuavo a ripetermi ma appena i clienti cominciavano ad arrivare e lui no corsi da Adam. «Davis sta male per caso? Non viene oggi?» Gli chiesi cercando di rimanere tranquilla. «Si è preso un bel po' di giorni liberi, non te lo ha detto?» Scossi la testa, perché gli servivano giorni liberi? «Infatti ho deciso di assumere più ragazzi, adesso viene molta più gente.» Mi sforzai di sorridere anche se non ero per niente tranquilla.
Dopo il lavoro lo chiamai ma non rispose, attaccò la segreteria telefonica. «Davis, ti prego, richiamami, voglio parlarti.» Riattaccai, ero stata solo una stupida, dovevo dirglielo, dovevo dirgli la verità! Il mio nome è Mia, non è Hayley, ho cambiato nome perché non volevo essere riconosciuta da nessuno, volevo ricominciare dopo la morte di mia sorella. Volevo tanto che sentisse queste parole. E soprattutto il mio amore per lui.
Piansi quel giorno,quello dopo e quello dopo ancora, non rispondeva e Adam non sapeva dove fosse, era andato via da me.
Chelsea cercava di parlarmi, lei sapeva, ma io la respingevo, respingevo tutti. «Hayle... Mia, ti prego apri.» Continuava a ripetere dietro la mia porta, ero sprofondata di nuovo e sta volta non ne sarei riuscita. «Devi mangiare.» Continuò a dire mentre mi accoccolavo di più sul mio nuovo letto. «Mia, davvero, apri.» Sembrava essersi innervosita, mi alzai titubante e mi fermai davanti la porta. «Non ho fame, grazie.» Mormorai, lei tirò un sospiro di sollievo. «Mi hai risposto finalmente.» Sembrava più contenta. «Ora fammi entrare.» Allungai una mano verso la chiave ma poi la ritirai. «Non voglio parlarne, non sono pronta.» Ammisi scuotendo la testa, le lacrime minacciarono di nuovo di scendere. «Io sono sempre qui per te,ok?» Mi chiese, non potevo vederla ma sembrava stesse piangendo. «Ok.» Risposi, sentii dei passi e poi di nuovo silenzio, sospirai appoggiandomi alla porta e scivolando per terra, avevo bisogno di Brooke in quel momento, lei si che mi avrebbe consolato, piansi piano senza fare rumore, mi mancavano terribilmente.
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Fidati di me occhi verdi
RomanceTumblr: wattpad-trustmegreeneyes Dopo quella notte aveva congelato il suo cuore: rendendolo impenetrabile e privo di emozioni. Continuava a fuggire dagli affetti restando fredda e distaccata. Riuscirà mai a tenersi fuori da tutto anche dopo essersi...