Capitolo 5
La mattina seguente quando mi svegliai non trovai i bambini nel letto, ma sentivo da sotto delle voci segno che i bambini si erano alzati ed erano scesi, mi infilai velocemente in doccia, dovevo sbrigarmi non volevo che i bambini dessero fastidio di sotto.
Mentre uscivo dalla doccia, sentì qualcuno che bussava alla porta:
-Bella? Sei sveglia? Sono Carlisle.- disse, Carlisle?! che cosa voleva?
-Carlisle aspetta, sono appena uscita dalla doccia dammi un attimo.- gli dissi.
-Va bene.-
Mi misi velocemente l'accappatoio e andai in camera, infilai l'intimo e poi misi un paio di short e una canottiera.
-Entra pure Carlisle.- gli dissi aprendogli la porta.
-Bella, oggi devo dimettere Edward, non può restare ancora in ospedale, tu devi dire qualcosa a lui prima di fargli vedere i bambini?- mi chiese.
-Si, digli che deve stargli lontano!.- gli dissi un po' gelida.
-Pensavo venissi con me Bella, ma non preoccuparti, glielo dirò.- disse un po' triste.
-Scusa Carlisle ma, meno lo vedo, meno gli parlo e meglio è per tutti, per questo volevo andare in albergo ma Ali, Rose e Esme non me l'hanno permesso.- gli dissi sincera.
-Lo so Bella, allora- guardò l'orologio -il tempo di sbrigare le ultime pratiche, dovremmo essere qui per le undici, undici e mezza. Riuscirai a inventarti qualcosa con i bambini nel frattempo.- mi chiese.
- Ai bambini dirò una mezza verità, dirò che è tuo figlio, che è il fratello di Alice e Emmett, ma non dirò di più, faresti meglio a informare anche lui, in modo che sia pronto!.- non mi andava giù che i bambini avrebbero incontrato Edward, ma ciò era inevitabile, prima o poi doveva succedere.
-Va bene, glielo dirò, comunque buongiorno bambina.- disse e mi diede un bacio sulla fronte, io ridacchiai.
-Buongiorno papino- gli dissi io.
Lui uscì, io tornai in bagno e mi asciugai i capelli, misi un po' di trucco, matita e mascara, e scesi di sotto.
Mentre scendevo lo scalone di casa Cullen si sentivano le urla dei ragazzi dal salotto segno che erano alla Play come sempre, entrai in cucina e Esme era già ai fornelli, "ma quella donna non si fermerà mai" pensai.
-Buongiorno.- le dissi.
-Bella, bambina mia, buongiorno anche a te.- mi disse io le sorrisi.. Per lei e Carlisle io ero come una figlia.
-Lucas e Liz?.- le chiesi.
-Sono usciti con Alice e Rose.- mi disse per poi continuare -Shopping.- disse con voce esasperata.
-Oh no, quelli non li rivediamo più, da quanto sono usciti?.-
-Sono usciti quando Carlisle è salito da te.- mi disse.
Perfetto, guardai l'orologio erano le nove e mezza avevo tutto il tempo di distrarmi e non pensare all'imminente incontro che mi aspettava.
Andai in salotto, i sagazzi non mi avevano sentito arrivare, stavano facendo un due contro due su fifa,così gli andai alla schiena e urlai -BUONGIORNO!!!- facendoli saltare dal divano, ma ovviamente si vendicarono, Emmett mi prese in braccio e mi usò come patata bollente, cominciò a passarmi nelle braccia di Jazz che mi passò a James e poi andai in braccio a Laurent, che mi ripassò subito a Emmett, continuarono quel girotondo non so per quanto arrivando anche a lanciarmi nelle braccia dell' "alleato" vicino.
Quando poi non ce la facevo più dissi:
-Laurent mettimi giù è un ordine!!!- gli ordinai, lui mi mise subito a terra.
Ma quando i miei piedi toccarono il pavimento, caddi sul divano.
-Che c'è Bellina?! Hai perso le ali e non sai più volare?.- mi chiese Emm.
-No orso! James Vic è uscita?.- chiesi a James:
-No è restata a dormire dai suoi, ah dimenticavo Alice e Rose hanno preso la tua macchina, Ali voleva provare a guidare una Ferrari.- mi disse lui.
-Uffa volevo uscire.- dissi.
-Prendi la BMW di Rose, le chiavi sono sul tavolino.- mi disse Emm. Andai al tavolino e notai le chiavi con il simbolo della BMW con di fianco le chiavi con il simbolo della Porsche.
-Grazie ma se non vi dispiace prendo quella di Alice.- lei aveva preso la mia bambina io prenderò la sua!
-Le chiavi sono li bella prendi quella che vuoi.- mi disse Jazz. Guardai di nuovo le chiavi, c'erano anche quelle della Aston Martin di Edward, quella macchina che solo io avevo il permesso di guidare e la tentazione di prendere quelle chiavi era forte, entrare in quella macchina, però, voleva dire ricordi, ricordi che il suo profumo, impresso nei sedili in pelle di quella macchina stupenda, mi avrebbero riportato alla mente, scacciai via quei pensieri presi le chiavi della Porsche e uscì in fretta da casa, non avevo una meta precisa, girai un po' in città e mi ritrovai esattamente dove forse volevo essere, ero al cimitero.
Ieri non ho avuto molto tempo per parlare con Nonna. Oggi forse avrò più tempo guardai l'orario erano le dieci e un quarto. Andai alla lapide e mi sedetti davanti a lei.
-Ciao nonna, avevo detto che sarei tornata a trovarti ed eccomi qua, oggi i miei bambini conosceranno Edward, il loro papà, ma come tu sai loro non lo sanno che lui è il papà, Nonna che cosa devo fare?! Io non lo so più, i miei bambini, i nostri bambini, hanno bisogno di lui! Io ho bisogno di lui! Ma lui sta con quella Tanya ora, e io ho la mia vita il mio lavoro a New York.. Tu sai che io sono ancora innamorata di Edward, però nonna le nostre vite ormai sono troppo diverse.- mentre dicevo quelle cose delle piccole lacrimucce scendevano dai miei occhi.
Rimasi in silenzio a guardare la foto della nonna quando il mio telefonò suonò, guardai l'orario erano le dieci e mezza ero li solo da un quarto d'ora, lessi il nome ed era Anna quindi risposi subito.
-Pronto Anna?.- chiesi.
"Isabella ti ho mandato Book gli daresti un'occhiata per piacere?" mi disse.
-Certo, vado subito, appena torno a casa ti chiamo.- le dissi.
"va bene a dopo".
-Ciao nonna, scusa ma sai com'è il lavoro chiama.- le dissi e uscì dal cimitero.
Tornata a casa lasciai la Porsche in garage e entrai in casa, Alice e Rose non erano ancora tornate, entrai dalla porta sul retro e quando Esme mi vide disse:
-Bella. ha chiamato Rose, portano i bambini a mangiare al Mc e poi pomeriggio li portano allo zoo, torneranno per cena.- mi disse, fantastico! Avrei dovuto affrontare una giornata con il padre dei miei figli! mentalmente ringraziai Anna per avermi mandato il Book.
-Va bene Esme, scusa ma mentre ero in giro mi ha chiamato la mia capa e vuole che do' un occhiata al Book per l'uscita di questa settimana, vado di sopra, chiamami quando è pronto in tavola.- le dissi. lei mi sorrise, e io andai di sopra.
Accesi il pc e aprì l' e-mail.
Guardai il book che mi aveva mandato e poi la chiamiai,
"Isabella?" mi chiese.
-Si, Anna, ho visto il book, va bene così, apporterei una modifica solo a pagina diciannove, hanno messo l'intervista a Irina Denali sui capi autunnali, ma siamo ancora in estate, non pensi che sia un po' presto per mettere quell' intervista?- le chiesi
"In effetti puoi avere ragione, è abbastanza presto, ma cosa possiamo mettere?" a quel punto mi venne un'idea.
-Anna avrei un'idea, il giornale deve essere pronto per sabato per uscire settimana prossima no? e oggi è solo martedì, si da il caso che io abiti con due delle stiliste della Denali's Mode. Le mie migliori amiche! Potrei fare a loroo un'intervista sui capi estivi, sempre se non hai mìin mente qualcos'altro.- le dissi.
"No, direi che si può fare, ma Isabella una delle tue migliori amiche è quella che si sposa?" mi chiese.
-Esattamente.- le dissi.
"Bene allora potresti farle qualche domanda sul matrimonio e sul vestito, perchè il vestito glielo stanno confezionando le sorelle vero?" mi chiese.
-Certo, posso farcela, ho già in mente qualche domanda e poi ho con me la mia Reflex posso fare qualche scatto nel giardino della villa, sono sicura che verrebbe un bell'articolo, il titolo potrebbe essere 'Sposa e Moda' oppure 'La Moda Della Sposa'.- le dissi.
"Vada per 'La Moda Della Sposa'. Fammi sapere appena hai l'intervista. Ora vado che c'è un po' di trambusto per il servizio di Calvin Klein. Ci sentiamo Bella". mi disse e attaccò.
Mi sentivo soddisfatta, ora dovevo convincere Alice e Rose ma non sarebbe stato difficile.
Accesi lo stereo e mi sdraiai sul letto e iniziai a scrivere un po' di domande, la musica era alta abbastanza da non sentire la porta aprirsi.
Sentì qualcuno che si sedeva sul letto, quando mi girai era di spalle, ma l'avrei riconosciuto fra mille, poi quel profumo era inconfondibile.
-Mamma dice che è proto in tavola. mi disse.
-D'accordo tra poco scendo devo finire di scrivere una cosa per il giornale.- gli dissi continuando a scrivere.
-Pensavo di trovarli in casa.- mi disse.
-Tua sorella e la tua futura cognata li hanno portati a fare shopping e oggi li portano allo zoo, torneranno stasera.- gli dissi.
-Potrò vederli?- mi chiese.
-Edward davvero? Dopo quattro anni mi vieni a chiedere questo? Mi dispiace ma te l'ho detto staranno più lontani possibile da una persona come te! Staranno il più lontano possibile da te! Mi dispiace Edward ma hai perso l'unica occasione che avevi, e te la sei fatto scappare, adesso credi davvero che se noi siamo qui tu puoi avere qualche diritto su di loro?! No Edward tu avevi un solo e unico dovere! Quello di fare il padre, il padre che quei bambini si meritano! Ma non hai voluto prenderti le tue responsabilità! E ora accetti le conseguenze delle tue decisioni, ora se vuoi scusarmi avrei fame!.- gli dissi uscendo dalla porta senza dargli il tempo di rispondere.
Mi irritava la sua curiosità sui bambini, su quei bambini che un tempo non voleva, e che ora sembrava voler conoscere, ah! ma non gliel'avrei data vinta! Non stavolta! Bella era cambiata e lui se ne sarebbe reso conto!
-Tesoro ti ho fatto le polpette al sugo!.- mi disse Esme con un sorriso.
-Grazie Esme.- le dissi e andai a sedermi vicino a James.
-Buongiorno a tutti! Uhh le polpette al sugo di Mamma Esme!!.- disse Vic entrando in cucina.
-Ciao Bells.- mi disse poi vedendomi e dando un bacio a James per poi sedersi di fianco a lui.
Durante il pranzo scherzai con Emmett, Jazz, James e Vic, soprattutto con James e Vic, Edward dall'altro lato del tavolo ci guardava come se fosse invidioso del nostro rapporto.
Ma l'aveva voluto lui, se si fosse preso le sue responsabilità quando doveva adesso magari ci sarebbe stato lui ad abbracciarmi come stava facendo James, anche se James stava cercando di strangolarmi per la battuta su lui e Vic che avevo appena sparato.
-Scusa Edward comunque.- disse James -Non so cosa mi sia preso.- disse.
-Oh io si.- dicemmo io e Vic insieme e scoppiammo a ridere.
-Ho la pelle dura.- rispose Edward che era l'unico che non rideva.
-Oh lo sappiamo.- dissero tutti tranne me, non avevo voglia di parlare con lui, anche se la conversazione era di gruppo.
-Scusate il ritardo, ho dovuto chiamare i miei per fargli sapere che ero vivo.- disse Laurent entrando in cucina.
-Non preoccuparti Laurent, vieni qui.- gli dissi e lui venne a sedersi vicino a me.
-Edward lui è Laurent, Laurent questo è Edward.- gli disse James per presentarli.
-Piacere- dissero all'unisono stringendosi le mani.
Edward guardò Laurent pieno di effettiva curiosità durante tutto il pranzo.
Chissà cosa macchinava in testa, sicuro pensava che era il mio fidanzato. Beh non sarei stata certo io a fargli pensere il contrario. "Che lo creda!" pensai.
Finito di mangiare io e Vic aiutammo Esme a sparecchiare, poi salì in camera con Vic.
-Edward mi ha chiesto ancora dei bambini, ma sta volta gliele ho cantate, eh no! Non sa contro chi si sta mettendo! Bella è cambiata! Non è più quella che gliele faceva passare tutte! Ho smesso di fargliele passare tutte quando mi hadetto quelle cose quel lontano pomeriggio.- le dissi.
-Lo so Bella, Lo so, sono andata a trovarlo ieri in ospedale, mi ha chiesto di te, dei bambini, voleva vedere delle foto ma gli ho risposto che non ne avevo, non era giusto che le vedesse. Lui non li ha voluti!.- mi disse, e le fui grata di non aver mostrato a lui le foto che, ero sicura, portasse nel portafoglio.
-Come ti ha chiesto di me?! Ma che vuole?!- le chiesi retorica.
-Mi ha chiesto se avevi trovato colui che lo sostituiva.-
-Oddio-scoppiai a ridere- e tu cosa gli hai detto?- le dissi ancora ridendo al pensiero che nella mia vita qualcuno possa avere preso il suo posto.
-Gli ho detto che avrebbe scoperto tutto a suo tempo. E visto la faccia che ha fatto stasera quando ha visto Laurent si può intuire che ha capito che lui è il tuo ragazzo.- mi disse ridendo anche lei.
-L'avevo capito anche io che pensava questo.- le dissi.
-Bella andiamo a fare shopping?- mi chiese Vic.
-Certo, andiamo.- le dissi.
-Noi usciamo.- disse Vic ai ragazzi che giocavano alla Play. Erano tutti li, presi la palla al balzo e andai a salutare tutti con il bacio sulla guancia, salutai Emm e Jazz, James, e poi stampai un bacio sulla guancia anche a Laurent. Andai al tavolino e presi le chiavi della M3 di Rose e uscì di casa, non prima di aver lanciato uno sguardo a Edward, il suo volto diceva unsìa sola cosa 'delusione'... Possibile?!
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Una Mamma In Carriera♡
FanfictionQuesta è una mia storia che ho iniziato a scrivere su EFP ma per mia sfortuna mi si è rotto il PC, e non posso continuare a scriverla li, voglio portarla anche qui a voi sperando che abbia lo stesso successo.. ''una mamma in carriera" nasce dalle m...