Una mattinata Movimentata

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Capitolo 17

*DRIIIIIIINNNNN*
Quella mattina mi svegliai così, con il mio iPhone che squillava.
Guardai l'ora e mi accorsi che erano le 6 del mattino. E che io ero nel letto... Come ci ero finita nel letto con Edward e i bambini?
L'ultimo ricordo che avevo era che ero al pc a finire di impaginare l'intervista.
*DRIIIIIIINNNNN*
Chi poteva essere a quell'ora??
Aprì bene gli ochhi per controllare sul display il nome dello scocciatore di questa mattina, ieri Rosalie oggi?
OMIODIO!!!!
-Anna? Dimmi?- risposi subito al telefono quando lessi ANNA!! sul display.
^Bella? Oh meno male che ti ho trovato, devo mandare via il book mi serve assolutamente l'intervista!-
-Oh Dio scusa, l'ho finito ieri sera ma per qualche strano motivo mi devo essere addormentata. Ora te lo mando, controlla l'email.-
^Grazie Bella sei un angelo, torna presto che qui è un vero casino senza di te.^
-È successo qualcosa? Anna?-
^Non so come comportarmi con Ashley, è così fragile, e Emily? Non ne combina una giusta da quando fa coppia con Serena.^
-Anna Ashley va presa con le pinze, non darle mai compiti al di fuori di "porta i fogli, porta il caffè, fai le fotocopie" lei vuole solo essere una segretaria, non aspira a posti più in alto, almeno per ora, ah e Emily mettila con Andy vedi che funziona, Serena lasciala nelle mani di Blair vedi che la sistema.-
^Grazie Bella, Oh mi è arrivata la tua Mail, Ci sentiamo, grazie Bella!^
-Ciao Anna- chiusi la chiamata, quela redazione stava andando a farsi fottere mentre io ero qua.
-Successo qualcosa?- la voce di Edward mi fece spaventare.
-No tranquillo tutto apposto.- ora l'unico mistero irrisolto era: IO COME CI ERO FINITA A LETTO?
-Ieri sera ti sei addormentata sul pc dopo- mi indicò la bottiglia del vino accanto al pc - aver bevuto..-
-O Dio mi sono finita la bottiglia intera???- gli chiesi.
-No solo a metà, l'altra metà l'ho bevuta io.- ci mettemmo entrambi a ridere.
Poi io sbadigliai. e tornai sotto le coperte.
Daltronde ero coperta solo da una sottile canottierina e un pantaloncino corto.
-Bella cosa devi fare oggi?- mm che aveva in mente?
-Mettiamo il caso che io non abbia nulla da fare?- gli chiesi restando dulla difensiva.
-Devo andare a fare delle commissioni e mi piacerebbe che tu venissi con me- ecco lo sapevo.
-Tra questa commissioni ovviamente c'è anche la cosa fondamentale giusto?- gli chiesi.
-Saarebbe?- chiese guardandomi ad occhi sbarrati, che davvero abbia capito? Nah
-Prendere le fedi dei due sposini, tocca a noi in quanto testimoni.- gli dissi.
-Giusto, facciamoci scappare anche questa commissione, e poi ho bisogno del tuo aiuto per il regalo di Rose.- allora non ero l'unica.
-Allora siamo apposto, pensavo di chiedere a Jasper di aiutarmi, invece mi aiuti tu a scegliere il regalo per Emmett, ok?-
-Va bene, io ti aiuto con quello di Emmett e tu mi aiutii con quello di Rose-
-Ok- gli porsi la mano.
Lui l'afferrò ma invece che stringerla mi tirò verso di se e mi baciò una guancia.
Poi mi sussurrò all'orecchio
-Affare fatto. Dai vatti a preparare.-
Un brivido freddo mi percorse la schiena.
Poi presi un po' di lucidità e gli dissi.
-Ma se sono le sei e mezza del mattino-
-E allora che vuoii fare tornare a dormire?- mi disse ridendo.
-No, ma Esme non sarà ancora sveglia e i bamabini?-
-Papà aveva il turno di mattina che iniava alle 6.30. Vuoi che Esme non sia già in piedi?-
Colpita e affondata, non avevo più scuse per rimandare la mia uscita con Edward.
-Daccordo, vado a cambiarmi.-
-Ok vatti a vestire!- mi disse come a intendere che così ero troppo svestita.
Risi sottovoce e dal bagno passai in camera mia.
Presi la roba per farmi la doccia e ritornai in bagno.
La doccia servì a rilassarmi.
Daltronde stavo per uscire con Edward, non che la cosa mi dispiaceva, ma io e lui da soli in giro per una giornata intera.
Ok mi dovevo dare una calmata!
Finita la doccia ero più agitata di prima.
Colpa dei miei pensieri su Edward e sulla nostra uscita.
Misi un paio di Leggins neri e una felpa con sotto una maglia a maniche corte.
Misi il telefono e il portafoglio nella borsa e tornai in camera di Edward.
Lui non c'era.
Diedi un bacio ai bambini.
Mentre uscivo dalla stanza duonò un iPhone.
Il mio non poteva essere così perlustrai la stanza.
Lì sul comodino c'era il telefono di Edward illuminato.
Andai li e vidi che c'erano dei messaggi Whatsapp non letti.
Lessi solo le notifiche.
So che stavo sbagliando.
Ma ero curiosa.
*Grande fratello! Vedrai che prima della fine di queste due settimane tornerà tua!*
La prima non lasciava spazio a molte ipotesi.
*Hei Edward, Chiamami!*
Mi scappò una risata.
Era Carlisle.
Forse dovevo portargli il telefono.
Scesi di sotto.
Edward era in salotto che parlava con Esme.
Non volevo interromperli quindi rimasi sulle scale, a, beh si origliare.
-Si ma tu come la vedi? A me sembra diversa, non è più la stessa Bella, è cambiata mamma.-
-Chissà perchè?!- Esme rispondeva con domande retoriche.
-Mamma, la vedo da come si comporta non è più la stessa Bella! Qualcosa a New York l'ha fatta cambiare, il problema è che non so che cosa.-
-Non è a New York che è cambiato qualcosa.. Edward svegliati, quel qualcosa che vedi tu che è cambiato, è cambiato qui! Quando tu hai rifiutato lei e i bambini! DOVEVI DIRGLI LA VERITÁ SU JACOB QUANDO NE HAI AVUTO L' OCCASIONE!!- Esme lo lasciò li e se ne andò in cucina.
Edward restò impalato sul divano.
-Non starla a sentire Edward! Io sono sempre la stessa.-
-Bella! Hai ascoltato tutto?- disse abbassando la testa.
-Non tutto, ma ho capito il senso del discorso- gli andai vicino-Edward guardami, io sono sempre la stessa! Solo mamma di due splendidi bambini che sono i NOSTRI FIGLI!-
-Grazie Bella, tu hai sempre avuto la dote magica di rendermi sicuro quando sentivo che il mondo mi crollava addosso.- disse mostrandomi il suo sorriso sghembo che avevo imparato a vedere su sua figlia.
-Andiamo?- mi chiese poi.
-Aspetta, Carlisle ti ha scritto di chiamarlo- dissi mostrandogli il telefono.
Lui lo chiamò subito.
-Metto il vivavoce-
^Edward, meno male sei sveglio^
-Papà che è successo?-
^Perchè non mi ascotate mai?! È Perchè? QUANTE VOLTE VI HO DETTO DI NON DOVER FARE A BOTTE SE AVETE BEVUTO??!!!^
-Carlisle che succede?-
^Sono in vivavoce? Tanto meglio almeno non devo ripetermi. Bella sveglia tutti ho poco tempo, Ah Edward metti il muto non voglio sentire le urla di Bella!^
Edward mise il muto e io iniziai a spaventarmii. Edward si tappò le orecchie.
-RAGAZZI IN PIEDI!!! CARLISLE CI VUOLE TUTTI AL TELEFONOOOO!!!!! È SUCCESSO QUALCOSA DI GRAVE SVEGLIATEVII!!!-
-Dopo circa due minuti Jazz entrò in salotto seguito da tutti gli altri.-
-Bella?! Ma che cosa sono tutte queste urla? Sono le sette del mattino!-
Feci cenno ad Edward di rimettere il microfono.
-Papà parla.- disse Edward.
^Vic ci sei?^
-Si Carlisle ci siamo tutti.-
^Esme vai vicino a Vic, Rose anche tu^
-Carlisle ma che succede?- chiesi.
-Bella credo di aver capito, vai- mi disse Edward sotto voce e mi fece cenno di andare verso Vic.
Andai verso Vic e nel mentre Carlisle disse le parole che mi ghiacciarono a metà del salotto.
^Ieri sera in un pub James ha fatto a botte con uno che era il triplo di lui, Mike Eric e Ben l'hanno portato all'ospedale, è in coma farmacologico, ha riportato ferite esterne non molto gravi, ma ha un ematoma molto marcato in testa che per fortuna non ha preso il cervello, lo stanno aspirando con i farmaci ma per ora le condizioni restano critiche.^
-NOOOOOO!!!!!!!!!!!- l'urlo agghiacciante di Vic ci ghiacciò tutti.
-Bella andiamo in ospedale!- mi disse Edward.
-Esme falle una camomilla e cerca di calmarla, appena sappiamo qualcosa chiamiamo- dissi scattando dietro a Edward verso il garage.
-NOO! VENGO ANCHE IO!- tornai subito indietro.
-Vic! Anche se venissi li non potresti fare niente, Edward è un medico chirurgo io lo sto solo accompagnando per evitare che faccia casini come l'ultima volta! Tu devi stare qui! Fai una cosa, vai dalle uniche due persone che ti hanno sempre tranquillizzato quando stavi male per James, lo so! Ti addormentavi con i bambini poi la mattina tornavi in camera, ti pare che io non vada in camera dai miei fihìgli durante la notte per guardarli dormire. Vai da loro e stai da loro. ti chiamiamo appena sappiamo qualcosa te lo prometto!- feci il nostro, nostro di noi ragazze da sempre, segno di quando ci promettiamo qualcosa.
-Tenetela d'ochhio!- il clacson della macchina di Edward suonò e io corsi fuori.
-Pronta?!-
-Si!-
-Ok!-
Edward ingranò la marcia e partì.
Respirai a fondo per tranquillizzarmi ma quello che sentì fu un inconfondibile profumo! IL SUO!
Continuai a respirare per imprimere dentro di me quel meraviglioso profumo.
-Ho ascoltato metà del tuo discorso con Vic.- Edward mi ridestò dai miei pensieri.
-Fino dove hai ascoltato?-
-Fino a come l'ultima volta!- disse puntando lo sguardo sulla strada.
-Ah, ti sei perso la parte migliore, quella in cui le dicevo di andare dai bambini, quando sta male lei dorme sempre con loro, la tranquillizzano.-
-Tu come lo sai?-
-Beh, ogni tanto la notte mi sveglio, e vado a controllarli, loro hanno quasi sempre la compagnia di Vic dopo una serata movimentata da parte di Jamy-
-Capito, comunque è bello il gesto che hai fatto prima, lo facevi sempre quando entravi nella mia macchina.-
-Le vecchie abitudini sono dure a morire. E poi mi stupisco che tu porti ancora questo profumo, pensavo che crescendo l'avresti cambiato.-
-In realtà questa macchina non la uso da quattro anni, però si il profumo nonl'ho cambiato-
-Come?! Non usi la Aston Martin da quattro anni?- gli chiesi.
-Beh no, tutto in questa macchina ricordava te, salire qui mi soffocava.-
-Capisco.-
Grazie alla guida da pazzo di Edward arrivammo in ospedale in poco tempo.
-Il dottor Carlisle!- mi fiondai dalla receptionist.
-Mi dispiace, ma il dottore è occupato.-
-Il dottore mi sta aspettando, sa che stavo arrivando.-
-Mi dispiace ma non posso farla passare-
-Ma..-
-Lascia stare Bella, Jakie? Mio padre?-
-Dottor Cullen, Suo padre è in terapia intensiva.-
-Andiamo Bella.- mi prese per mano e mi portò verso terapia inensiva.
-Mio padre Elen?-
-Dentro, hei lei non può entrare.-
-È tutto apposto Elen, lei è con me.-
-Intendevo che non può entrare così!, E nemmeno lei dottor Cullen..-
-È vero, Elen porta Bella a cambiarsi, io vado a prendere il camice.-
-Da questa parte!- disse con un tono aspro.
-Lei è un'amica di dottorino tanto carino?- mi chiese mentre mi aiutava a mettere quell'orrendo coso verde.
-Dottorino tanto carino?- chiesi alzando una sopracciglio.
-Si il dottor Cullen, ho visto che la teneva per mano.-
-Oh beh si, sa sono la madre dei suoi figli.- dissi per marcare il territorio.
Un territorio che non era più mio da quattro anni ma mi piaceva la frase "madre dei suoi figli".
-Bella sei pronta?-
-SI Eccomi.- dissi e uscì.
-Come siamo carine.- disse per prendermi n giro.
Elen si allontanò.
-Posso dire lo stesso di te, dottorino tanto carino.- dissi e risi.
-Uhf, quel soprannome, vedo che ha colpito anche te.-
-Beh non è male, poi con questo camice.- dissi e puntai lo sguardo sulla scritta "TERAPIA INTENSIVA".
-Pronta?- mi chiese.
-Si, in questi anni lo avrò visto parecchie volte malmenato, non mi sorprenderei se Carlisle ci dicesse che ha delle vecchie fratture.- dissi.
-Bella Edward! Ecovi finalmente, ma che fine avevate fatto?-
-Abbiamo fatto il Cecchin da Elen.- disse E£dward guardandomi.-
-Venite- ci disse Carlisle, indicandoci unn vetro.
Dietro c'era James intubato, sdraiato in un fottutissimo letto di ospedale.
-Ha riportato numerose fratture alle costole, alcune anche vecchie, non erano stae curate, e con questa scarica di botte si sono distorte del tutto, Callie le ha già sistemate, l'unica cosa che rimane è quello stupido ematoma in testa.-
-l'avevo detto che c'erano anche vecchie fratture,.- dissi.
-Bella? Che intendi?-
-Che a New York continuava a fare a botte, e più di una volta è tornato a casa con dei graffi, provocati da anelli di questi ragazzi nerboruti di famiglie dell'alta società NewYorkese.-
-Qualcuno di loro ci è andato giù pesante, ma non preoccupatevi le costole sono apposto. Bella vuoi entrare?-
-Si perfavore, Edward lasciami un attimo da sola.-
Entrai e chiusi la porta.
-Oh Jamy ma che mi combini?! Lo sai che non devi fare stare male Vic, è una ragazza fragile, e stare con te in queste condizioni le fa male. Con te ho sempre potuto parlare di tutto, e so che tu mi senti, ho bisogno di parlare.
Io amo Edward! Questo ormai è chiaro a tutti, pure a lui, pure a me. Ma cosa posso fare? Non posso dimenticare da un giorno all'altro quello che mi ha fatto anche se ora ne conosco il motivo, ma io sono stata male. Sai oggi dovevo passare la giornata con lui, e invece eccomi qui a parlare con te, chiuso dentro un ospedale in terapia intensiva, ma nemmeno io ho mai visitato questo reparto, ci volevi tu per farmi venire qui eh? Vic è disperata, cerca di rimetterti, e se stai tentando di andartene, rientra subito in quel corpo! Vic ha bisogno di te, io ho bisogno di te! Per cui ti prego lotta! Lotta sempre!.- toccai la sua mano e notai che era fredda.
-Non ha molta circolazione sanguigna per via dell'ematoma, per questo ha quella!- mi disse Edward indicandomi la sacca di sangue appesa sopra la sua testa.
-Capisco.-
-Vieni andiamo a prendere il caffè, tu non l'hai ancora preso e sei suscettibile senza caffè alla mattina.-
-Ok.- disi e sorrisi perchè si ricordava queste cose.
Uscimmo di li e mi risvestii di quell'orrendo camicione verde.
Andammo al bar di fronte all'ospedale.
-Carlisle mi ha detto che se ci sono novità mi avvisa, quindi possiamo andare a fare le nostre commissioni, il centro commerciale non è molto lontano dall'ospedale possiamo tornarci in qualsiasi momento e per qualunque evenienza- mi disse Edward.
-Va bene ma teniamo i telefoni sempre reperibili ok?-
-Daccordo.- dissi.
-Allora andiamo-
-Andiamo-
Edward pagò la colazione e partimmo verso il centro commerciale.
Sperando di non avere altre brutte sorprese....

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