Una Dura Verità ♡

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Capitolo 3

Mamma quanto era bella, questo nuovo look le donava parecchio, lei era girata di schiena e non mi aveva sentita arrivare.
-Cosa vedono i miei occhi? Sei una visione oppure davanti a me c'è proprio Marie Alice Cullen?- le chiesi per farmi vedere.
Lei si girò e l'unica cosa che riuscì a dire fu: -Bella- e rimase li con gli occhi impalati a guardarmi.
-Alice puoi entrare se vuoi.- gli disse il padre uscendo da una camera. Poi mi vide.
-Bella, ti aspettavamo mercoledì, perchè sei gia qui?- mi chiese venendomi ad abbracciare.
-Ieri quando James è partito, ci ha lasciato un biglietto in cui faceva capire chiaramente le sue intenzioni, siamo venute subito per vedere che cosa avesse combinato ma non pensavo che si sarebbe spinto fino a questo punto.- gli dissi io sincera.-Come sta?-
-Le ferite non sono gravi, ma James aveva un anello che gli ha lasciato parecchi graffi, ma sta bene. Lo sai non sono certo quattro pugni a metterlo al tappeto.- mi disse.
-Lo so, Carlisle hai ancora uno studio tuo qui nell'ospedale vero?- gli chiesi.
-Certo piccola, a cosa ti serve?- mi chiese.
-Devo fare quattro chiacchiere con tua figlia se mi permetti.- dissi in tono acido prendendo Alice per un braccio che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
-Certo andate pure.- ci disse, io tiro Alice fino allo studio, ricordavo esattamente dov'era, ma per non sbagliare guardai prima la tarhetta fuori dallo studio diceva "Dott. Carlisle Cullen" , ero nel posto giusto.
Entrai e mi chiusi la porta alle spalle, poi andai a sedermi su una poltrona, Alice era rimasta in piedi e teneva lo sguardo basso.
-Bene, visto che non parli parlo io, Alice! Si può sapere che è successo? Che cosa ne hai fatto della frase "Troverò un modo per vederti"? L'hai buttata nel cesso Alice?! Per quattro fottutissimi anni Emmett Rosalie, i tuoi, e perfino Jazz sono venuti a trovarmi a New York per conoscere e per stare un po' di tempo con i bambini, non dico per me, di me sinceramente negli ultimi quattro anni me ne sono strafregata, ma i bambini, Alice, non pensavo che tu potessi arrivare a tanto, che cosa ne hai fatto della Alice che conoscevo? fino a qualche mese fa ti facevi anche sentire e adesso basta, nemmeno quelle poche telefonate che mi facevi, dimmi Alice! che cosa ti ho fatto per spingerti a comportarti così? insomma Alice vuoi PARLARE?!!.- le dissi sputandole addosso tutta la mia rabbia.
-Bella.- disse per poi tacere di nuovo.
-Lo so come mi chiamo, riesci a dire qualcosa oltre al mio nome?!.- le chiesi cattiva, ma mi stava facendo arrabbiare!
-Bella, cazzo, tu non sai quanto è stato difficile mantenere le distanze con te tutto questo tempo, io volevo passare con te ogni giorno! Come abbiamo sempre fatto, un giorno ho pensato di prendere tutto e venire a New York per stare da te, per stare con te, per poter viziare i miei nipotini come una vera zietta Cullen, ma proprio quel giorno successe l'irreparabile.- mi disse e si fermò.
-Oh avanti Alice cos'è successo di tanto grave da spingerti a non parlarmi nemmeno più per telefono?.-
-No, ma che hai capito, questo di cui ti sto parlando è successo molto prima che io iniziassi a non parlarti più ma arriverò anche a questo, il giorno in cui stavo per mollare tutto e venire da te è successa una cosa bruttissima, ti ricordi nonna Elisabeth?- mi chiese, e come potevo non ricordarla.
-Ma che domande fai, certo che mi ricordo.- le dissi io.
-Vedi Bella, nonna Elisabeth è, si, ecco, se n'è andata 2 anni fa.- mi disse.
Le lacrime cominciarono a scendere dai miei occhi, possibile che nessuno mi abbia detto niente? Nemmeno Emmet, Rose, nessuno, eppure sapevano! Sapevano quanto io ci fossi affezionata, perchè non mi avevano detto nulla.
-Perchè nessuno mi ha detto niente?1- le chiesi.
-Perchè avevi già sofferto abbastanza, non volevamo darti anche questo peso ora che la tua vita aveva iniziato ad avere un senso, abbiamo deciso di tenerti nascosta la cosa, fino a qualche mese fa, quando ho litigato con Emmett perchè secondo me tu dovevi sapere, mentre lui e Rose, che erano venuti a trovarti a New York e avevano visto come stavi non volevano dirti nulla, quello stesso giorno, quando scesi a mangiare capì subito che c'era qualcosa di diverso, di strano, mi stavano nascondendo qualcosa, ma tu sai benissimo che quando volevo sapere una cosa la scopro subito. Mi bastò guardare Rose negli occhi che lei mi sputò subito che si sarebbe sposata con Emmett, nel pomeriggio passò Tania con Kate, sai che loro sono le nostre cape no?- ma la interruppi.
-Come?! No aspetta! anche tu lavori per la Denali's mode?-
-Si, da circa un anno, comunque, Tanya e Kate erano venute a prendere le misure per il vestito, glielo stiamo confezionando noi tre, da quel giorno Tanya venne spesso a casa nostra. Magari Rose si fosse rivolta a qualcun'altro quando doveva chiedere di confezionare il vestito. Io non potevo mentirti! Gli altri non vogliano che tu la sappia ma tu hai il diritto d sapere! Edaward si è messo con Tanya!.-
Il mio cuore in qual momento era come un bicchiere di cristallo che cade da un grattacielo, la rottura era inevitabile.
-Spero che almeno abbia messo la testa a posto!.- dissi scostante per non fare capire a Alice quello che provavo, ma era impossibile! Lei era ed sarebbe stata sempre la mia migliore amica!
-No, Bella, è rimasto il teppista di un tempo, non è cambiato di una virgola! Anzi se vogliamo dirla tutta è pure peggiorato!.- ci mettemmo a ridere di quella frase.
Poi lei mi disse.
-Scusami Bella ti prego, lo so sono stata un po' fredda negli ultimi anni, e ti chiedo scusa! tu sei mia SORELLA!!! puoi perdonarmi?.- mi chiese.
-L'hai detto tu Alice, sei mia sorella, non posso non perdonarti!- dissi e andai ad abbracciarla, metre ci stavamo dicendo "ti voglio bene" nello studio entrò Carlisle,
-Alice se vuoi andare da tuo fratello ti aspetta.- le disse.
-Gli hai detto che sono qui?- gli chiesi.
-NO, mi ha chiesto di Alice e gli ho detto che stava parlando con una sua amica.- Ci disse facendoci l'occhiolino.
-Ti dispiace se vado io Alice?- le chiesi, lei scosse la testa, allora uscì dallo studio di Carlisle e andai dritta nella sua stanza, l'avrei rivisto dopo quattro annni, che cosa proverò nel vedermelo davanti?!.
Arrivai davanti alla stanza, aprì la porta ma rimasi di spalle.
-Alice. Meno male che sei qui. Tu sapevi che erano due? James ha detto che sono DUE! Alice?!- disse, oh quella voce, NO BELLA CALMATI!!
-Non sai riconoscere tua sorella dalla tua ex Edward? Mi sa che dovrò dire a Carlisle che hai bisogno di una visita dall'oculista!. gli dissi gelida ancora di spalle.
-Bella sei veramente tu?- mi chiese, forza Bella GIRATI!.
-Ciao Edward.- dissi e finalmente mi girai.
Era veramente ridotto maluccio, aveva graffi soprattutto in faccia, il naso era fasciato, così come tutta la testa, meglio per me, mi avrebbe risparmiato di morire d'infarto.
-Bella che ci fai qui?- mi chiese.
-Sono qui per il matrimonio di tuo fratello che doamnde!- gli dissi fredda.
-Non intendevo perchè sei a Phoenix, intendevo perchè sei QUI!.- mi chiese di nuovo.
-Dovevo parlare con tua sorella, ma poi sono venuta qui per vedere come stavi, e soprattutto per chiederti di scusare James. L'altra sera è venuto a casa ubriaco e pieno di sangue dopo l'ennesima rissa per gelosia di Vic. E così ha preso la mia Ferrari ed è venuto qui, ma io e Vic abbiamo scoperto tutto questo solo ieri mattina. E con la mia Limousine l'abbiamo seguito immediatamente, ma era evidente che quando siamo arrivate era già tardi.-
-Capito- disse e poi rise debolmente. -Direi che c'hai gusto in fatto di macchine, una Ferrari e una Limousine! Per la miseria si tratta bene la signorina.- disse sarcastico.
-Non ci trovo nulla da ridere, la Limousine mi serve per lavoro, visto che sai, sono la vice direttrice di Vogue, e premiere e eventi vari ormai sono il mio pane quotidiano.- dissi con un po' di spavalderia.
-Ah beh ora è tutto chiaro-disse e poi continuò-Sono due?-
-Non ti interessava allora non ti interessa nemmeno adesso!- gli dissi ritornando gelida.
-Scusa volevo solo sapere visto che vivrò nella loro stessa casa per due settimane.- mi disse.
-Non preoccuparti, ti staranno lontano, sanno essere molto restii a fare amicizia con gli sconosciuti. Ci hanno messo tantissimo per fare amicizia con Jazz quando si è presentato sulla porta di casa 2 anni fa, giorno in cui ho scoperto essere morta la Nonna.-
-Alice, te l'ha detto lei vero?!- mi chiese.
-Giusto qualche minuto fa- dissi guardando l'orologio -Anzi è tardi devo tornare a casa!.- gli dissi alzandomi e uscendo da quella stanza senza dargli il tempo di dire nulla.
Uscì dall'ospedale e salì sulla mia Ferrari ma prima di andare a casa dovevo andare in un luogo.
Mi destreggiavo veloce tra le strade della città dove ero cresciuta.
Arrivata li posteggiai e entrai, lei era li, in una foto, nel posto dove prima o poi ci saremmo andati tutti, il cimitero.
Quella foto era davvero bella, ma nonna Elisabeth era bella.
-Ciao nonna, ho scoperto circa un'oretta fa che tu eri qui, mi hanno tenuta nascosta la tua morte! Oddio nonna non posso pensarci, a chi chiederò consiglio adesso? Sai nonna i tuoi nipotini stanno crescendo bene, sono due pesti, ma sono sicura che tu da lassù ci guardi e ci proteggi ogni secondo, ti voglio bene nonna, ora vado a casa dalle mie pesti travestite da angeli che sicuramente avranno già fatto impazzire tua figlia Esme.- risi e uscì dal cimitero.
Mi misi in macchina e tornai a casa.
Certo non si piò dire che con Edward ci avessi parlato, era più una chiacchierata tra vecchi amici che si incontrano per strada, ero sicura che il vero confronto sarebbe arrivato presto.
Ma per ora ero contenta di aver chiarito le cose con Alice.
Con quetsi pensieri posteggiai la macchina nel garage riserveto agli ospiti accanto alla Limousine, e mi diressi dentro casa, c'era qualcuno che doveva darmi delle spiegazioni!

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