Will e Ian al servizio di Morte. Non riuscivo a crederci, insomma, ho solo sentito che volevano impedirmi di ucciderla. Che senso aveva pensare subito al peggio? Quindi, riposti questi pensieri nelle più abissali profondità della mia mente, scesi le scale, determinata a portare a termine il mio piano. Will cercò ancora una volta di fermarmi, mentre Ian mi guardava come se non mi riconoscesse più. Non salutai nessuno dei due, uscii e chiusi la porta. Era una bella giornata, non c'era nemmeno una nuvola in cielo. Quanto contrastava quel bel tempo con il mio umore. Mi incamminai, dirigendomi verso il paesello per tornare con il Portale. Non avendo tempo, decisi di tagliare per il bosco, cosa c'era di così pericoloso che la gente temeva? Ormai ero passata di lì quattro volte e non era mai successo niente. Stavo camminando nella fitta boscaglia quando sentii un rumore di passi. Non sembrava un animale, più che altro una persona. Mi girai verso il rumore e rimasi ad ascoltare. Diventavano sempre più vicini. Erano molto veloci. Qualcosa, o meglio dire qualcuno, sbucò dagli alberi e mi finì contro, facendomi cadere. Di istinto mi girai, mettendomi sopra l'aggressore, e puntai il coltello alla sua gola. Era una ragazza, e anche più piccola di me. Mi guardava con occhi terrorizzati, avevano un colore che sfumava dal marrone all'arancione vicino alla pupilla. Mi tolsi da sopra di lei e si alzò. Mi guardò, pensavo sarebbe scappata, invece mi chiese -Chi sei?- la paura sembrava averla abbandonata -Mi chiamo Keyla e tu?- sorrise e rispose -Miriam- si avvicinò e chiese con voce supplichevole -Puoi aiutarmi? Ti prego! A casa mia c'è qualcuno, non so chi, e per paura sono corsa fuori in cerca di aiuto. Sei la prima persona che ho incontrato.- Qualcosa non quadrava in quella storia e la mia testa mi diceva di andarmene, scappare ma il mio cuore, mosso da compassione per quella bambina, mi obbligò ad aiutarla. Ero in ritardo, continuavo a ripetermi cercando di convincere me stessa a lasciare Miriam al suo destino, ma qualcosa di lei mi attirava, il suo sguardo mi ipnotizzava a tal punto da non poter rifiutare la sua richiesta. -Va bene, ti aiuterò. Dov'è casa tua?- tutta raggiante indicò un punto nella foresta, opposto alla mia direzione -Da quella parte!- ed entrò tra gli alberi. Camminammo a lungo, avevo la sensazione che stessimo girando in tondo, che cercasse di disorientarmi. La mia mente continuava a ripetermelo, non dovevo seguirla, ero in pericolo. Ma cosa avrebbe potuto fare quella ragazzina? Era piccola e così indifesa, non potevo non aiutarla. Continuavamo a camminare, passavamo tra alberi di ogni genere, piccoli, grossi, alti, bassi, larghi, stretti. Notai un albero tagliato, era rimasto solo il ceppo, non ci feci molto caso ma decisi di prenderlo come punto di riferimento. Dopo pochi altri minuti di cammino, ormai ero sfinita chiesi -Ma casa tua è vicina? Non sembrava così distante- mi rispose con voce squillante -Ci siamo quasi, non preoccuparti- mi fermai -Aspetta un attimo, devo riprendere fiato- mi appoggiai a un albero e mi guardai attorno. Notai un ceppo. Era lo stesso di prima! Avevo ragione, stavamo girando intorno. La ragazzina mi guardò e capì che avevo compreso il suo piano, o almeno in parte. Si avvicinò e disse -Adesso dovrai seguirmi, se tenti di scappare sei morta ragazzina- la sua voce era diventata più roca, incuteva timore, e non si addiceva al suo viso infantile. Non avevo intenzione di seguirla, appena si sarebbe girata sarei scappata. La guardai dritto negli occhi e poi le si girò. Aprofittai della situazione e corsi più che potevo verso il paese. Ormai era il tramonto e stavano per apparire i fuochi celesti. Mi ricordavano la mia fuga di casa, ovvero il sogno della fuga di casa. Sentii un urlo in lontananza, stridulo e feroce. Apparteneva alla bambina? Come poteva essere? Lei cos'era? Sentii dei passi dietro di me, erano familiari, erano della bambina. Vidi una luce davanti a me, magari c'erano delle persone, avrebbero potuto aiutarmi. Non potevo sbagliarmi di più. Era un fuoco fatuo, rosso. Preannunciava pericolo o morte. Cambiai direzione, nella speranza di evitare ciò che il fuoco fatuo mi aveva preannunciato. Un altra luce brillava tre gli alberi, nel bosco. Questa volta non era rossa, era bianca. Finalmente, aiuto. La raggiunsi e presi in mano il fuoco fatuo. Era tiepido, infondeva coraggio. Aspettai l'arrivo della mia inseguitrice. Cercavo di sentire i passi, ma nella foresta regnava il silenzio. Di nuovo un urlo, terrificante e feroce come il precedente. Mi ritrovai davanti Miriam. Fluttuava e, ormai, non somigliava più a una bambina. La pelle era diventata di un viola scuro, tendente al nero, gli occhi si erano allungati, le pupille dilatate, non si vedava più il marrone che decorava i suoi bellissimi occhi. Un sorriso, avrebbe fatto sciogliere dalla paura anche il più audace degli Eroi. I denti aguzzi, non erano umani ma assomigliavano a quelli di un Crotlup, una bestia ormai estinta ma che viveva negli incubi delle persone, nutrendosi delle loro paure. Quei denti servivano per terrorizzare la persona così che potesse nutrirsene. Alla vista del fuoco fatuo Miriam rise -Cosa pensi di farmi con quel fuoco fatuo Keyla? Non puoi sfuggirmi e di certo non potresti mai sconfiggermi.- non sapevo se stesse dicendo la verità ma cercai di prendere tempo, in attesa di un'idea -Che cosa sei tu?- sembrava aver capito le mie intenzioni, non so in quale modo, ma decise di assecondarmi -Sono una creatura di Morte, una Agerts. Sono la madre di tutte le storie del terrore, sono colei che domina la foresta. Mi ha creata Morte, da uno dei suoi molteplici esperimenti. Ma non si è resa conto di quanto fossi potente e delusa dal risultato cercò di uccidermi, ma non ci riuscì. Quindi, ragazzina, capisci che non hai speranze?-
----------------------------
Spazio autrice
Capitolo un pò fiacco lo so, ma ho il blocco dello scrittore, quindi non aspettatevi un aggiornamento presto perchè devo farmi venire in mente delle idee. Con questo ragazzi spero di avervi soddisfatto almeno per un pò e mi scuso ancora per il ritardo ma ormai sta diventando un abitudine ahah
Commentate e votate, mi piacerebbero i vostri pareri, e non abbiate paura a esprimere giudizi negativi! Sono ben accetti tanto quanto quelli positivi. Con questo ho finito, ciaoooo
STAI LEGGENDO
Keyla Mandram e la Signora del Destino
FantasyUn Regno, sei Signore. Keyla, una ragazza all'apparenza come tante altre ma con un destino speciale. Rapimenti, fughe, salvataggi, addestramenti, scoperte, un pericolo imminente...un ragazzo. Insomma, gli ingredienti per una storia d'amore fantasy...