Capitolo XXI

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Quindi, ricapitolando. Mi chiamavo Keyla Mandram, vivevo a Demetra, avevo due fratelli e un padre. Perché Morte e Dream non me lo avevano detto? Inoltre, il mio compito era uccidere la famiglia Mandram che viveva a Demetra, perciò dovevo uccidere la mia famiglia? Come facevo a crederci? L'iscrizione con il sangue diceva di non fidarsi, ed è quello che avrei fatto. Potrà essere stata una qualsiasi magia oscura o malvagia, ma mi sarei fidata solo del mio sangue. Mentre io pensavo a queste cose, eravamo arrivati a una casa in legno. Era un pò distante dal centro del villaggio ma abbastanza vicino da poter percorrere la distanza in poco tempo, in caso di necessità. Entrammo in quella che doveva essere la camera principale e ci sedemmo attorno a un tavolo. Tutti mi fissavano. -Che avete da guardarmi così?- : -Hai qualcosa di diverso- disse uno dei due fratelli -E cosa? Sentiamo- si riscossero dalla loro specie di trance e, dopo essersi guardati un attimo, si rivolsero a me -Quindi non ti ricordi di noi?- ma non lo avevano ancora capito? -No, non mi ricordo di voi. Mi sembra evidente.- si rattristarono -E tu chi sei?- chiesero a Will -Sono Will, un amico di Keyla- rispose, mi irritai -Ti ho detto di non chiamarmi Keyla! Non è il mio nome!- ero furiosa, non mi chiamavo Keyla, non avevo una famiglia, non sapevo chi ero. Cominciarono a riaffiorare stralci di ricordi, ma erano troppo confusi. Mi alzai e uscii sbattendo la porta. Iniziai a correre, sperando di allontanarmi da quelle memorie, che tentavano di ritornare a forza. Gail e Ian che lavorano, Will che mi aiuta nella taverna, io che scappo. Non riesco a sopportarlo, è troppo. Avevo corso per una mezz'ora e mi trovavo nella prateria dove ci eravamo incontrati io e Will. Mi sedetti sotto lo stesso albero e mi addormentai.
Fluttuavo, avevo giá provato questa sensazione ma non ricordavo ancora dove. Mi trovavo di nuovo nella casa, vedevo me stessa prendere da sotto il letto un sacco e uscire. Ero entrata nel bosco, all'improvviso la me stessa urlò dal terrore. La seguii nel bosco e vidi Dream. Cosa ci faceva li lei? Stordì la me stessa di quella specie di sogno colpendola alla testa, e poi scomparì in una nebbiolina grigiastra. Non so come ma mi teletrasportai, come se passassi da un sogno a un altro, e mi ritrovai in una stanza di pietra, simile a una caverna. La me del sogno era legata a un tavolo di pietra, il suo corpo era ricoperto da bruciature e segni di tortura. Comparve Dream e le chiese -Sei pronta a servire Morte?- o qualcosa del genere, i suoni erano un po ovattati. E la me stessa rispose con sguardo determinato -Mai-. Il tempo passò un pò più velocemente fino ad arrivare a un momento in cui Drem fece la stessa domanda ma questa volta, invece di rifiutare,la me stessa accettò. E poi un altra scena, Dream che recita una cantilena e la me stessa stesa su una sedia inclinata. Urla di dolore, convulsioni e alla fine si risvegliò. Ero io.
Dopo, il buio. Una voce. Melodiosa, dolce, affettuosa, che diceva -Ricorda Keyla, ricorda. È importante, fallo per il ragazzo, non abbandonarlo. Il tuo destino deve compiersi.-
Mi risvegliai, non ero più sdraiata sotto l'albero, ero in una stanza, che riconobbi essere la mia. Guardai fuori dalla finestra, era buio. Avevo ancora un giorno per svolgere il mio incarico, cosa dovevo fare? Se tornavo senza aver fatto il mio dovere non so quali torture e dolori mi avrebbero aspettata, ma non potevo uccidere la mia famiglia. Si, quella era la mia famiglia. Avevo ricordato, ma Will? Will che cos'era? Tra i miei ricordi non lo trovavo. Chi era Will?

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Spazio autrice
In ritardo colossale ma ce l'ho fatta! Chiedo per l'ennesima volta perdono a tutti quelli che hanno aspettato così a lungo e, soprattutto, ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia, commentano e votano! Siete la ragione per cui scrivo!
Quindi, come al solito, commentate e votate!!
Pubblicizzo "Laila" di lucrezia-unique-

Keyla Mandram e la Signora del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora