Capitolo 3

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Eravamo in macchina, destinazione? Casa Beckham.

Non ero molto felice di questa notizia, sento che succederà qualcosa.

-Arrivati.- annunciò mia madre tutta felice

-Sentite qua- disse mia madre, ci avvicinammo a lei.

-Allora, tu.- indicò Chris

-Ti presterà qualcosa Brooklyn per sta notte ok?-

-Brooklyn? Abitiamo da tutt'altra parte di Brooklyn ahahaha il fumo dell'altra notte ti ha dato alla testa mamma.- dissi io mentre me la ridevo.

-Ah ah ah ti giuro sto ridendo troppo, non sei simpatica, Brooklyn è il figlio più grande dei Beckham, genio.- rispose mia madre.

-Chi mai sano di mente chiama suo figlio in questo modo?.- scoppiai a ridere.

-Chiudi un attimo quella fogna, Kelsey.- ah sì Chris? È quello che vuoi?

-Klaire.- adesso lo faccio incazzare.

-Oh dov'è?- si girò in cerca di Klaire.

Ahahahahahahahaha non trattenni le risate, come può un essere maschile essere così stupido, mi chiedo.

-Ce la fate a non litigare per 1 solo secondo?-

-Ci provo mamma.-

-Bene, Kelsey tu ti metterai un mio pigiama e domani andiamo a fare shopping ok?.-

-Va bene, porto anche Klaire con me.-

-Va bene per me.- rispose mia mamma.

-Senti mamma adesso che ci penso avevo visto un paio di scarpe posso venire con voi?- patetico Chris, sei patetico.

-No non puoi.- gli risposi secca.

-Uff, stronze.-

-Modera il linguaggio signorinello, tra l'altro figliolo mio rimarrai in astinenza per un po', non credo tu voglia portare le tue "ragazze" pure a casa di Victoria vero che non lo farai?- disse mia madre mimando le virgolette, oddio amo questa donna ahahah

-Kate!.- oddio e questa?

-Victoriaaa!.- oddio mia madre è pazza

Si abbracciarono, che carine che erano, e adesso che guardavo Victoria mi sono resa conto che è davvero una bellissima donna.

Ha i capelli lunghi ondulati e color cioccolato, i suoi occhi sono davvero tanto espressivi e i suoi lineamenti mi ricordano qualcuno, non ricordo chi, ma non credi sia importante in questo momento.

Victoria si presentò a noi e devo dire che è davvero una donna allegra, gentile e disponibile.

Credo che alla fin fine non mi dispiacerà stare qui, poi la casa è WOW, è gigantesca, una villa enorme con piscina, sauna e chi più ne ha più ne metta.

Ci accomodiamo in salotto dove mamma e Victoria iniziano a parlare dei vecchi tempi.

-Cruz, Romeo scendete giù!-

Sentii delle urla e poi intravidi due bambini scendere giù per le scale correndo e spingendosi, che belli che erano, assomigliavano a...

Non ricordo a chi assomigliavano o forse sì ma era impossibile...

Si presentarono, erano dolcissimi, gli volevo già bene.

Si erano affezionati in qualche modo a me e io a loro subito.

-Romeo, Harper sta dormendo vero? Non l'avete svegliata vero? Me lo puoi giurare?- chiese Victoria rivolgendosi a Romeo.

-Scusa mamma, colpa di Cruz.- e corse su per le scale.

Victoria si scusò e salì su per le scale dirigendosi vero il pianto di un bambino.

Scese subito dopo con un bellissima bambina in braccio con gli occhi lucidi e ancora assonnati, in questa famiglia erano tutti bellissimi.

-Brooklyn rientrerà a casa questa sera, avrete modo di conoscerlo più tardi.- ci disse Victoria con un sorriso stampato in faccia.

Mi mette estremamente in soggezione il nome Brooklyn.

Però sono davvero curiosa di sapere chi sia.

-Intanto venite vi faccio vedere le vostre stanze- seguimmo Victoria su per le scale

Accompagnò Chris fino alla porta della sua stanza che però io non ho avuto il tempo di vedere e poi accompagnò me dall'altra parte del corridoio.

-Allora, questa è la tua stanza, spero ti piaccia, mi ha aiutato Harper a scegliere gli arredi, qui di fronte c'è la camera di Brooklyn quindi se hai bisogno puoi chiedere a lui, spero starete bene qui con noi.- si avvicinò e mi lasciò un leggero bacio sulla fronte, quella donna era tremendamente dolce, ma non mi dava affatto fastidio.

-Ti ringrazio Victoria.- mi sorrise e scese di nuovo giù.

Aprii la porta della stanza e ciò che mi ritrovai davanti era incredibile.

Era una camera gigantesca con un letto a baldacchino in mogano, la cabina armadio viola, le pareti viola, una scrivania in marmo bianco, un comodino che era semplicemente bellissimo, aveva una forma stana ma era bellissimo. Era stupenda.

Scansai le tende dal letto e trovai un pigiama di azzurro, non fa niente me lo farò piacere, e sul cuscino era appoggiato un lap top nuovo e acanto era posato un bigliettino che non tardai a leggere:

Spero che ti piaccia il nostro piccolo regalino di benvenuto

-Victoria

Ripeto, quella donna è fantastica.

A cena

-Cruz, Romeo basta giocare col cibo. Niente Tv dopo sennò.- Victoria li riprese perché a quando ci siamo seduti a tavola non avevano smesso di lanciarsi pezzi di verdura.

-Non fa niente noi giochiamo con Kelsey dopo.- rispose Cruz con aria menefreghista.

-È vero, se non ci credi chiedi a Kelsey, vero Kelsey?.- gli fece eco Romeo

-Ahahaha si tranquilli, gioca con noi anche Chris?.- chiesi ai due bambini

-Sì sì sì Chris è simpatico.- risposero in coro i due bambini

-Ma allora Brooklyn non è ancora tornato?- chiese mia madre a Victoria

-Ah sì giusto, oggi dorme da un suo amico, è il suo compleanno ho provato a convincerlo di venire ma è testardo.- rispose Victoria

-Oh ma non fa niente lo conosceremo domani appena torna, e poi lunedì c'è scuola.-

-Non me lo ricordare.- alzò gli occhi al cielo Chris, buffone.

Aiutai a sparecchiare anche se Victoria non approvava, era il minimo che potevo fare.

Giocai con Cruz e Romeo ai Lego e poi andai a dormire, ero completamente sfinita, l' indomani avrei chiamato Klaire.



***SPAZIO AUTRICE***

Spero vi sia piaciuto il capitolo, se vi è piaciuto votate, aggiornerò al più presto baci XO

Dèjà VuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora