Capitolo 20

615 28 1
                                    

Brooklyn mi stava aspettando, si era già immerso in acqua.

Era girato di schiena, mi avvicinai a lui e mi immersi nell'acqua anche io, era un po' fredda.

-Devo dirti una cosa.- mi disse subito.

-Devo preoccuparmi?- gli chiesi un po' preoccupata per ciò che doveva dirmi.

-Forse.- lo incitai subito a continuare.

-Mia mamma ha chiesto alla tua di vivere tutti insieme, il problema è che io fingevo con te, non volevo farti del male, ma non me la sento ancora di avvicinarmi a te, qualcosa mi dice che ci devo andare piano e che a te non mi devo affezionare, almeno non ancora.- mi spiegò senza batter ciglio

-Mi hai illusa, in poche parole, mi odi, tranquillo, chiederò a mia madre di rifiutare l'offerta di Victoria, ah Brooklyn, reciti benissimo, io che ci avevo creduto.- le lacrime ormai cadevano ininterrottamente, mi voltai velocemente e scappai in camera, e mi ci chiusi dentro.

Iniziai a fare la valigia e chiami velocemente un taxi, le chiavi di casa ce le avevo.

Sarei tornata a Londra all'istante.

Lasciai un biglietto sul tavolo del salotto e uscii, il taxi mi stava per riportare a "casa".



Brooklyn POV

Avevo sparato tante di quelle stronzate e adesso lei ci stava male.

Sono un egoista lo so. Ma mi stavo innamorando di lei e non potevo. L'ultima volta che mi sono innamorato era successo un casino e alla fine ci ero rimasto male io.

Amy.

Già.

Presi il mio cellulare e iniziai a scorgere la rubrica, quando un numero non attirò la mia attenzione.

Ryan.

Dopo quello che era successo con Amy avevo iniziato ad entrare in un brutto giro.

Avevo smesso con quella roba, Ryan diceva che l'avrei pagata cara perché non potevo andarmene,ma non gli diedi ascolto, era un codardo, non avrebbe avuto il coraggio di farmi niente o almeno credo, ma erano passati svariati mesi e non aveva ancora fatto niente quindi mi misi il cuore in pace, mia madre ci era rimasta troppo male e avevo deciso di non farla più soffrire.

Non ci pensai più di molto, mi dispiaceva tanto far soffrire Kelsey, ma non volevo e non potevo più innamorarmi l'avevo promesso a me stesso, ma ormai il danno era fatto, l'unica soluzione era allontanarla il più possibile da me.

Entrai in casa, mi sedetti sul divano in salotto e notai una lettere. Spero non sia sua.

Aprii lentamente la busta e iniziai a leggere.

Scusatemi ragazzi, ma non mi sento molto bene e sono tornata a casa, non preoccupatevi per me starò bene, passate una bella settimana, ci vedremo quando tornerete. Vi voglio bene.

Stupida, poteva succederle qualunque cosa!

La chiamai ma aveva il cellulare spento, perfetto.

Non potevo inseguirla adesso che stavo cercando di allontanarla, avrei detto tutto a Chris appena si sarebbe svegliato, lui, Chaz e stranamente Jessica erano gli unici che sapevano tutto sul mio passato, non mi fidavo delle persone così facilmente, ma ormai io e Chaz avevamo legato molto con Chris ed era come un fratello, Jessica invece lo era venuta a scoprire dal momento che suo fratello spacciava nel "nostro" territorio.


Kelsey POV

Finalmente ero arrivata a casa, per tutto il viaggio non avevo fatto altro che piangere. Come poteva avermi detto tutte quelle cose senza un minimo di dispiacere su suo viso. Ovvio, mi odiava, pur non avendogli fatto niente. Che egoista sono stata, ho lasciato sola Klaire in quell'orrenda situazione in cui era messa, ma ora non ci dovevo pensare.

Dèjà VuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora