I raggi di sole iniziavano a filtrare dalle tende della stanza.
Erano le 9 del mattino.
Mi alzai da quel comodissimo letto per dirigermi in bagno, mi sciacquai velocemente il viso e poi mi diressi vero la cabina armadio, c' erano dei vestiti che mi aveva regalato Victoria come dono di benvenuto. Optai per dei jeans scuri attillati e una t-shirt viola con la scritta "The Queen Of The Friendzone" chissà come le sarà venuto in mente di comprare una maglietta così, è adatta a Klaire le si addice proprio il titolo di "Regina della friendzone".
Scesi le scale velocemente catapultandomi in cucina dove trovai mia mamma e Victoria intente a fare colazione.
-Buongiorno- salutai mia mamma con un bacio sulla guancia mentre rivolsi un grandissimo sorriso a Victoria che ricambiò.
-Hai messo la maglietta che ti ho regalato vedo.-
-Sì mi piace troppo, mi ricorda tanto Klaire, grazie mille.-
-Klaire?- chiese lei confusa.
-Oh sì Klaire è la sua amica di infanzia, si conoscono da quando avevano entrambe 2 anni, sono inseparabili come sorelle, un po' come noi due.- rispose mia madre precedendomi.
-Oh ma se siete così tanto amiche non farti problemi ad invitarla qui a casa qualche volta.- la amo questa donna giuro.
-Ti ringrazio davvero tanto Victoria, significherebbe molto per me.- risposi con un sorriso a trentadue denti.
-Non ringraziare, fa come se fossi a casa tua.-
Mi limitai a ringraziarla con un semplice sorriso e iniziai a fare colazione.
Ieri notte avevo di nuovo sognato quello strano ragazzo che mi aveva fatta cadere un paio di giorni fa, era davvero antipatico, non lo sopportavo pur avendolo visto una volta sola.
Continuavo a pensare costantemente a lui, era davvero bellissimo, mie era impresso nella mente.
-Ma e Chris?- chiesi ricordandomi di non vederlo da ieri sera a cena.
-Oh sta ancora dormendo, sai com'è fatto tuo fratello.- rispose mia mamma, per qualche secondo mi ero completamente dimenticata delle "storte abitudini" di mio fratello.
Un giorno Obama mi chiamerà alla Casa Bianca per un onorificenza per averlo sopportato così a lungo.
-Brooklyn dovrebbe arrivare per pranzo, ok?- si rivolse a me Victoria.
Quel nome mi metteva in una costante estrema agitazione.
-Oh sì va bene.- mi limitai a rispondere io.
-Mamma, posso uscire con Klaire?- mi rivolsi a mia madre.
-Mmm va bene ma devi essere qui per l'ora di pranzo ok?-
-Va bene mamma sarò qui per mezzogiorno.-
Salutai mia mamma e Victoria e poi uscii di casa e chiamai Klaire.
Rispose al terzo squillo.
Pronto Kay (soprannome di Kelsey)Oh Klaire sto venendo da teOkay ti aspetto, muovi il culoArrivo ciaoCiao
E riattaccai.
In poco tempo fui davanti al cancello di casa di Klaire.
Aprii la porta che lasciava sempre aperta e salii su in camera sua. La salutai con un abbraccio e iniziammo a fare le nostre solite cazzate.
-Ma allora come stai nella nuova casa?- mi chiese ad un tratto Klaire
-Klaire non è la mia nuova casa.- ribattei io
-Sì vabbeh, fa lo stesso, allora ti trattano bene...? Perché sennò...-
-Sì tranquilla, Victoria è gentilissima, ha tre bambini bellissimi, e poi devo ancora conoscere il più grande.-
-Carino? Come si chiama?- la solita Klaire
-Non lo so non l'ho ancora visto. E comunque si chiama Brooklyn.-
-Brooklyn? Ahahahahahahahhaha che razza di nome è ahahahah ad ogni modo, ci vedremo noi vero?-
-Sì tranquilla, Victoria mi ha detto che puoi venire quando vuoi, quindi...-
-Meno male, quando conoscerai questo Brooklyn chiamami e fammi sapere com'è.-
-Tranquilla Klaire non ti preoccupare, cazzo sono le 11 e 45 devo essere lì a mezzogiorno.- mi iniziai ad agitare.
-Tranquilla, ti accompagno in motorino.- no no no non se ne parla.
-No ma tu sei pazza, non ci sali da 6 mesi su quel motorino e l'ultima volta che ci sono salita su quel coso quando guidavi stavamo quasi per fare un incidente.-
-Come vuoi allora, vai a piedi.- antipatica
-Sarà quello che farò, ciao Klaire.- la abbracciai e corsi fuori, in 10 minuti fui a casa, ci avevo messo pochissimo.
Entrai in casa e corsi verso la mia stanza.
-Kelsey tra un quarto d'ora è pronta la cena.- mi disse Victoria prima che aprissi la porta della camera.
-Va bene Victoria, mi preparo e scendo.-
Entrai in camera e mi distesi sul letto, mi alzai subito dopo dirigendomi verso la cabina armadio, ma poi ci ripensai e non mi cambiai, aspettai 5 minuti e poi scesi in sala da pranzo.
Mi sentivo una merda, non avevo neanche pensato di aiutare ad apparecchiare.
-Kelsey mi faresti un favore?- mi chiese Victoria.
-Certo dimmi tutto.- era il minimo che potessi fare.
-Andresti a chiamarmi quei tre diavoli fatti a bambini per favore?-
-Ma certo vado subito, dove sono?-
-Penso stiano giocando tutti e tre nella cameretta di Romeo e Cruz.-
-Corro.- risposi e mi fiondai in camera di Romeo e Cruz.
-Dai su bellissimi scendete che il pranzo è pronto.-
-Va bene ma dopo giochi con noi?- mi chiese Cruz con quel visino da cucciolo
-Va bene però adesso andiamo a mangiare.-
-Mi prendi in braccio Kelsey? Sentii chiedere da Harpel
-Ma certo amore vieni.- la presi in braccio e scesi giù seguita dai due bambini.
-Eccoli qui.- dissi a Victoria mentre entravo in sala da pranzo con la bambina in braccio
-Grazie mille Kelsey, e ecco qui ti presento mio figlio Brooklyn.- girai lo sguardo verso un ragazzo che un attimo prima stava parlando animatamente con mio fratello Chris, lo guardai bene, capelli castani, occhi color cioccolato e lineamenti difficili da dimenticare.
Era lui.
***SPAZIO AUTRICE***
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, tra non molto pubblicherò il resto. Baci XO
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Dèjà Vu
FanfictionKelsey è una ragazza di 15 anni, timida, riservata, ama la sua famiglia, è tutto ciò che ha, una tragedia la porta a vivere a casa di un ragazzo antipatico che non le riserverà alcuna attenzione...finchè...