* Tratto dal capitolo precedente *
-Bene e voi, beh Sì sicuramente, comunque mi ha chiamato la tua insegnante di letteratura inglese e mi ha detto che tu e Brooklyn siete stati scelti per andare al congresso a Seattle! Ahhh sono felice!- aspettate cosa?!...
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Speravo vivamente di aver capito male.
-Cosa? Scusa sper...credo di non aver capito bene.- le dissi sperando che avessi davvero capito male.
-Siete stati scelti tu, Brooklyn e ne sceglieranno altri 8 per andare ad un congresso di letteratura a Seattle e pensa un po' vi ho fatti mettere in camera insieme dal momento che rimarrete lì una settimana, ma non è fantastico?- oddio spero sia solo un brutto sogno.
-Ma certo che bella cosa...uccidetemi.-ero completamente disperata, mi odiava.
-Spero io abbia capito male.- disse lei dura.
-Credevo aveste risolto- aggiunse infine.
-Beh non proprio.- dissi io.
-Mmmm siete impossibili.-
-Vabeh ma mamma non ne parliamo ora cercherò di rielaborare la fantastica notizia più tardi, piuttosto sai che Dylan e Tyler sono tornati e questa volta rimangono!- gridai io
-Sì lo sapevo prima di te. Avevo parlato con Holland, la mamma di Dylan prima che di trasferissero.- disse lei
-E non mi hai detto niente? Ma che razza di madre sei?- le dissi scherzosamente
-Una che tornerà tra 3 settimane!- disse lei tutta eccitata.
-Avete allungato di una settimana! Ma che razza di madri siete?- gridai io.
-Di quelle che ti stanno per riattaccare in faccia, ti voglio bene!- disse per poi riattaccare. Ma che razza di madre ho?
Ero stanchissima, erano solo le 7 e stavo per addormentarmi in piedi quando il vibrare del mio cellulare mi riportò alla realtà.
Da sconosciuto
La vostra cricca si è allargata vedo.A sconosciuto
Vedo che mi segui.Da sconosciuto
Perspicace, vai a metterti il tuo pigiamino bianco in pizzo che da come VEDO stai per addormentarti in piedi.Mi girai di scatto, iniziava a farmi paura come sapeva che pigiama usavo, e come sapeva che stavo per addormentarmi in piedi dalla stanchezza. Corsi su per le scale ad una velocità assurda, mi fiondai in camera e chiusi la porta a chiave. Ero sconvolta. Subito dopo sentii bussare.
Mi munii della mazza da baseball che avevo preso un paio di giorni fa dalla stanza di mio fratello e mi affrettai ad aprire la porta. Stavo per colpire la persona che avevo davanti quando però mi accorsi di due occhi color cioccolato fin troppo familiari che mi guardavano come se fossi una pazza.
Ma perché cazzo non gli ho dato quella botta con la mazza.
-Che vuoi?- dissi fredda ma ancora con un velo di terrore nella voce.
-Ti ho vista schizzare su e poi chiuderti a chiave, credevo ti fosse successo qualcosa.- disse
-Ah si Brooklyn, adesso ti preoccupi per me?- dissi sul punto di far uscire le lacrime. Da quando ero entrata in questa casa la barriera che ho cercato di crearmi in tutti questi anni era crollata come una castello di sabbia.
-L'ho sempre fatto e sempre lo farò- disse sincero.
-Quindi non sparare stronzate e abbracciami- disse lui.
Lo guardai per interminabili secondi per poi fiondarmi tra le sue accoglienti braccia. Perché lo avevo fatto? Non lo so, so solo che ne avevo tremendamente bisogno.
-Perché mi tratti così? In fondo non ti ho fatto niente di male, credo...- dissi triste.
-Lascia che ti spieghi- chiuse la porta dietro di lui per poi avvicinarsi pericolosamente verso di me, eravamo a pochi centimetri di distanza credevo ci stessimo per baciare ma poi mi prese la mano e ci diressimo verso il letto.
Si sedette sopra di esso e mi invitò a fare lo stesso.
Passamo l'intera notte seduti sul mio letto a parlare e a parlare, avevamo riso, scherzato, e mi aveva fatto dimenticare completamente il terrore che avevo qualche ora prima.
Ma ora me ne ero ricordata, ora che eravamo una specie di "amici" glielo dovevo raccontare?
Sì forse sì, sto iniziando ad avere tanta paura.
-Brooklyn, senti un po'...- dovevo?
-Si?- chiese lui.
-Ora cosa siamo? Beh vedi in 4 ore non abbiamo ancora litigato e...- mi zittì all'istante poggiando le sue labbra sulle mie in un tenero bacio a stampo.
-Potresti perfino diventare la mia migliore amica.- lui mi bacia e poi usa la parola "amica". Dove cazzo l'ho messa la mazza da baseball. Ma cosa sto dicendo, a me bastava anche il rapporto di prima, oddio sto delirando.
-Mi piacerebbe davvero molto.- dissi abbassando il volto.
-Sai, il primo giorno di scuola, il giorno in cui ti ho travolto, beh l'ho fatto apposta sinceramente, ti avevo notata da lontano ma non riuscivo mai a cedere il tuo volto allora ho fatto quello che ho fatto e ti sono arrivato addosso con lo skate.- scoppiai in una fragorosa risata.
-E in più ho sentito Klaire darmi del bastardo dopo che mi hai chiesto scusa, me lo meritavo- ora rideva anche lui.
-Sai, ho un forte istinto di protezione verso di te, non so se sia una potezione quasi fraterna o qualcos'altro, però mi sento in dovere di proteggerti, per questo ti stavo allontanando il più possibile da me, ma mi sono accorto, beh non proprio, me lo hanno detto, che ti sto facendo ancora più male allontanandoti.-
-Beh si- ma davvero Kelsey, è tutto ciò che riesci a dire.
-Beh quindi, scusami- disse, lo abbracciai d'istinto e rimanemmo così per qualche minuto fino a quando lui non parlò.
-Posso farti una domanda?- chiese staccandosi leggermente.
-Certo-
-Perché prima sei schizzata in camera e poi ti sei chiusa dentro, e poi mi stavi per colpire con una mazza da baseball? - chiese lui e io di scatto impallidii.
-Ehi stai bene?- chiese lui, non mi ero accorta che era da qualche minuto che non parlavo.
-Beh vedi, c'è questa persona la stessa di quella volta, quando avevi letto I messaggi che continua a scrivermi e ieri mi ha davvero spaventata, mi ha scritto di andarmi a mettere il pigiama bianco in pizzo che metto sempre e di andare a dormire perché stavo per addormentarmi in piedi, come faceva lui a saperlo?- chiesi ripensando a tutti I messaggi che mi aveva mandato. Mi alzai e andai verso il mio cellulare che avevo appoggiato prima sulla scrivania. Lo presi, lo sbloccai e gli feci leggere I messaggi.
-Tu d'ora in poi non uscirai di casa se non ci sono io con te, casa scuola, scuola casa.- mi ordinò dopo avermi ridato il cellulare.
Ma sta scherzando spero.
-Mi prendi in giro? Non sei mio padre.- gli dissi duramente.
-Penso di essere più presente di lui però.- le lacrime iniziarono a scendere piano piano e poi tutte in una volta.
-Scusami io non volevo, ero arrabbiato- mi disse chiaramente dispiaciuto.
Mi attirò in un caldo abbraccio ma le lacrime non volevano fermarsi.
-Poco tempo fa ero entrato in un brutto giro a causa delle compagnie che frequentavo, mi ero innamorato di una ragazza che faceva parte di una piccola cerchia di teppisti, suo fratello era il capo, era riuscita a convincermi ad entrare nella loro piccola gang, facevamo cose orribili, un giorno ad una festa ervamo tutti lì, io, Amy, Ryan, e altri membri, quando vidi Amy allontanarsi ed iniziare a salire le scale dell'appartamento di suo fratello Ryan con un ragazzo di nome Colton. Ero preso dalla rabbia e allora li seguii, li vido entrare nella camera di Ryan guardai dallo spioncino e ciò che vidi mi fece male, puoi immaginare cosa stavano facendo. Il giorno dopo decisi di parlarme con Amy e ciò che mi disse era "Ma davvero Brooks, piccolo ingenuo, per me era solo sesso mi dispiace che tu abbia pensato che fosse una cosa seria" avevo solo 15 anni e lei ne aveva 17, ero entrato in quella piccola cerchia solo per lei allora decisi di andarmene, Ryan non me lo perdonò mai e mi disse che si sarebbe vendicato in qualche modo, penso proprio che il modo l'abbia trovato e non voglio che ti accada nulla di male. Vedi Kay, inizio a provare qualcosa per te, è per questo che cerco di allontanarti il più possibile da me, non voglio che ti faccia male, non lo sopporterei.- avevo ascoltato tutto nei minimi dettagli...
Lui provava qualcosa per me come io provavo qualcosa per lui, ma molto probabilmente non era serio.
-Ah sì e che cosa provi? Pena?- gli dissi duramente.
-No questo.- disse per poi baciarmi questa volta con foga, non era simile alle altre volte, questa era speciale, sentivo qualcosa.
-Scusami se sono tornata tardi, ero con Chaz, sono le 4 del mattino ma scusaa- disse Mery catapultandosi in camera.
Ci staccammo all'istante.
-Oddio mio scusate.- disse in preda al panico e al divertimento.
-Tenete!- frugò nella sua borsa per poi lanciari un pacco di preservativi che finì dritto sulla testa di Brooklyn.
-Vi serviranno, fatene buon uso- disse per poi uscire dalla stanza.
-Ehi ma è già aperto, cosa ci fai con un pacco di preservativi in borsa!- le gridò Brooklyn dietro.
Sentii le risate di Mery da fuori e poco dopo entrò Chris svegliato dalle urla.
-Oh ma che cazzo Kay c'è gente che vuole dor... ma che cazzo ci fa Brooklyn alle 4 del mattino in camera tua con un pacco di preservativi in mano!- Chris si avvicinò pericolosamente a Brooklyn.
-Fratello non è come pensi- cercò di spiegare Brooks.
-Oh a me pare proprio di sì- disse Chris per poi tirare un pugno dritto sulla mascella di Brooklyn.
-Ma cosa fai! Hai capito male non stavamo facendo niente.- dissi io in preda al panico.
-Sì vallo a raccontare al suo pene. Brooklyn sarai pure uno dei miei migliori amici ma stai lontano da mia sorella è troppo buona e santa per te.- disse per poi uscire dalla stanza.
-Stai bene?- andai a soccorrere Brooklyn.
-Sì sto bene tranquilla- disse lui con il labbro che sanguinava.
-Vieni va- ridacchiai per poi trascinarlo in bagno per medicargli la ferita.
-Stai fermo, non ti muovere.- stavo cercando di diseinfettargli il taglio ma ad ogni contatto con il cotone balzava in aria.
-Giuro che te lo mordo se non stai fermo.- gli dissi
-Big-Beckham non si tocca, ma se proprio vuoi.- disse facendo finta di tirarsi giù la lampo.
-Ma che cazzo fai intendo il labbro coglione- dissi schifata.
-Oh beh non mi dispiacerebbe neanche quello- disse con un sorrisetto.
A quel punto presi il cotone lo riempii di disinfettante e glielo premetti forte sul labbro. Stava soffrendo come una donna incinta mentre io me la ridevo.
-Stai ferma cretina- mi gridò dal dolore.
Lo risparmiai e tolsi il cotone dal suo labbro.
-Comunque caro Brooklyn ti sopravvaluti troppo- dissi con un sorriso sghembo.
-Ma di che stai parlando?- chiese confuso memtre io rimettevo i medicamenti nella valigetta apposita.
-Del tuo Big Mini Beckham- dissi ridendo.
-È davvero grande, ne vado fiero.- fisse con fare orgoglioso
-Oddio smettiamola di parlarne, piuttosto, oggi mia madre mi ha chiamata...- dissi ma venni interrotta.
-Oh Sì ha chiamato anche me, sarà una bella vacanza e abbiamo la stanza più bella dell'albergo, questi ci serviranno- disse prendendo il pacco di preservativi.
-Ah sei un maiale!- gli gridai contro io.
-Kay ho paura che possano farti del male.- disse all'improvviso.
-Non dirmi che ci hai pensato per tutto questo tempo, senti non mi faranno male te lo assicuro.-
-Te ne hanno già fatto, Robbie era uno della cricca...- disse lui
A quel punto mi prese in un altro dei suoi calorosi abbracci per poi infilarsi nel MIO e ripeto MIO letto.
-Cosa stai facendo?- gli chiesi duramente.
-Dormo, è ovvio.- disse lui tranquillamente.
-E dovresti farlo pure tu, tra die ore e mezza ci dobbiamo svegliare.-
Allora mi infilai vicino a lui e ci facemmo prendere dal sonno.-------------------------------------------
Driiiiin
Mi alzai di scatto non sapendo cosa stava succedendo poi mi accorsi che era solo la sveglia. Mi mossi un po' e notai che non era solo nel letto, allora gridai più forte che potei e la persona accanto a me si svegliò tirai un sorriso di sollievo appena vidi che era soltanto Brooklyn. La porta poi si aprì di scatto rivelando un Chris piuttosto incazzato e una Mery divertita.
-Io non stavo dicendo sul serio ieri- gridò Mery.
-Cazzo Brooklyn esci immediatamente da lì, ora.- Brooklyn saltò in aria e scese immediatamente dal letto, cercando di spiegare a mio fratello che non era successo niente.
Poco dopo salì su anche Dylan e dopo che Chris gli spiegò, COME PER LUI, stavano le cose Dylan si avventò su Brooklyn e gli diede un pugno dritto sulla mascella e poi un altro sulla bocca.
-Cazzo, lo volete capire che non è successo niente! Mi ha solo fatto un po' di compagnia sono VERGINE, V.E.R.G.I.N.E, se volete ve lo dico anche in Swahili, meno male che non c'era anche Tyler non avrei sopportato vedere la testa di Brooklyn sfasciata.- gridai frustrata.
-A chi devo sfasciare la testa- disse Tyler entrando in camera.
-Oh Tyler vieni, abbiamo tanto da raccontarci- dissi io prendendolo in braccetto e portarlo al piano inferiore lanciando delle frecciatine fulminanti a Chris e a Dyalan.------------------------------------------
La situazione si era calmata e alla fine ci avevano finalmente creduto e si sono scusati con Brooklyn. Non farò mai più dormire un ragazzo nel mio letto, questo è più che certo.
Ervamo a lezione di letteratura e oggi avrebbero annunciato le persone che sarebbero partite per Seattle, Dylan mi aveva accennato che molto probabilmente sarebbe stao uno di quei 10 dal momento che nell'altra scuola aveva il massimo dei voti in letteratura.
-Allora ragazzi, ora vi leggerò tutte le 10 persone che sono state scelte per andare al congresso a Seattle, non sono tutte della vostra classe, ci saranmo anche ragazzi di seconda e terza. Allora iniziamo:
Lena Smith, Derek Hayler, Daniel Sharkwood, Brooklyn Beckham, Felicity Jones, Daisy Evergrood, Dylan O'brien, Kelsey Collins, Iris Foldin e per finire Robbie Evans la disposizione delle camere è già stata scelta. E adesso dirò pure quella.-
Il mio cuore si era letteralmente fermato, Robbie raramente lo incrociavo per i corridoi ma averlo anche a Seattle non potevo non sarei riuscita a divertirmi, avevo ancora paura di lui.
-Lena Smith con Daisy Evergrood, Derek Hayler con Daniel Sharkwood, Brooklyn Beckham con Kelsey Collins, Felicity Jones e Iris Foldin e per finire nuovamente Dylan O'brien con Robbie Evans.-
Oddio non insieme. Ti prego no, uno dei due sicuramente si farà male, e molto probabilmente Brooklyn andrà a dire a Dylan che è stato lui a provare a violentarmi alla festa di inizio anno.
-La partenza sarà il giorno successivo all' HomeComing che si terrà tra due settimane, come già saprete il tema sarà Bianco e Nero, troverete nei vostri armadietti gli inviti e un bigliettino con su scritto il colore che dovrete indossare. Bene tra poco suona la campanella avete del tempo libero.- io a quello stupido ballo non ci sarei andata per mancanza di accompagnatore di sesso maschile.
Mi affrettai a mandare un messaggio a Dylan.
A OrsoBrien♡
Qualunque cosa ti dica Brooklyn non ti alterare.
Da OrsoBrien♡
Oh ma mi ha già detto ma non sono alterato, di più Cookie, vienimi a trovare in prigione.
-Prof! Devo assolutamente uscire dall'aula se vuole evitare un omicidio.-
-Collins suona tra 2 minuti la campanella aspetti un attimo, non penso che possa avvenire un omicidio in questa scuola dimenticata da Dio.- la prendo a schiaffi.
Quei due minuti sembravano interminabile ma quando la campanella suonò mi precipitai fuori alla ricerca di Dylan quando lo trovai...***Spazio Autrice***
Scusatemi non odiatemi, sono stata un po' assente ma eccomi qua con il nuovo capitolo, cosa succede quando Kelsey trova Dylan? Lo saprete o forse no...
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Dèjà Vu
FanfictionKelsey è una ragazza di 15 anni, timida, riservata, ama la sua famiglia, è tutto ciò che ha, una tragedia la porta a vivere a casa di un ragazzo antipatico che non le riserverà alcuna attenzione...finchè...