Capitolo Trentotto

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È passata già una settimana da quando mamma e papà sono partiti per andare a New York, quest'ultimo ha anche trovato posto in un tribunale, così potrà continuare a lavorare mentre tiene compagnia a mamma.

In questo momento sono a casa di Serina insieme a Jace, i due vanno piuttosto d'accordo ora, anche se il biondo non rivolge ancora parola a noi ragazze.

<<Dai torniamo a casa.>> Dico al biondo alzandomi dal letto a fatica. <<Kayden dovrebbe essere già arrivato.>>

Jace annuisce e insieme ci dirigiamo verso la porta dopo aver salutato la mia migliore amica.

Dopo quasi dieci minuti arriviamo a casa, quando entro rimango scioccata a vedere il casino che c'è.

Il divano capovolto, il tavolino in vetro a terra frantumato, la televisione rotta.

<<Kayden!!!>> Grido iniziando a salire le scale con Jace dietro di me.

Sento qualcuno afferrarmi per il polso, pensando sia Jace mi giro per vedere cosa vuole, ma davanti mi ritrovo un perfetto sconosciuto con un sorriso sghembo stampato in faccia. Ha i capelli marroni chiaro, il corpo ricoperto di tatuaggi, e due occhi color nocciola.

<<E così tu sei la sorella di Kayden...>>

Non ho tempo di dire niente che vedo il braccio di Jace alzarsi, e colpire lo sconosciuto in faccia con un pugno.

Il ragazzo fa qualche passo indietro quasi inciampando su un gradino, Jace sembra approfittarne per tirargli un calcio. Poi mi prende per mano e corre in cima alle scale, apre la porta della mia camera, ci guarda dentro e dopodiché mi ci butta dentro mimando con un gesto della mano una chiave. Annuisco e appena mi lascia da sola, giro la chiave nella serratura chiudendomi dentro la mia stanza.

Jace deve essere stato davvero agitato dato che mi ha preso per mano, è la prima volta che mi ha toccato di sua spontanea volontà.

Ma più che altro, cosa sta succedendo qui? Perché la casa è ridotta così? Dov'è mio fratello? E chi era quel tizio?

<<Trovata.>>

Mi giro di scatto verso la finestra, da dove il ragazzo di prima sta entrando. Mi alzo cercando lentamente di aprire la porta, ma il tizio sembra notarlo e scuote la testa sorridendo.

<<Se provi a scappare, o gridare...>> Mormora avvicinandosi a me. <<Ti sparo.>>

Sento qualcosa di freddo premere sul mio stomaco da sotto la maglietta. Abbasso lo sguardo lentamente, mi sta davvero puntando una pistola addosso.

Deglutisco annuendo, mentre delle lacrime iniziano ad offuscarmi la vista. Sbatto velocemente le palpebre per mandarle vía. Non devo piangere.

<<Prendi il telefono bimba...>> Sussurra lui al mio orecchio.

Prendo velocemente il telefono dalla tasca posteriore dei miei jeans e lo sblocco aspettando le prossime istruzioni.

<<Ora scrivi un messaggio a Jace, e uno a Kayden, dicendo che ti ho già portato via, e che non mi sono accorto che hai il telefono.>>

Per Jace :
Jace, il tizio di prima mi sta portando via, non so dove, non si è accorto che ho il telefono.

Il moro legge il messaggio prima di farmelo inviare, dopo di che mi prende il telefono dalle mani e copia il messaggio anche sulla chat di Kayden.

Appena sente la porta di casa sbattere, si avvicina alla finestra per vedere se Jace se ne sia veramente andato, ne approfitto per aprire la porta e scappare di sotto.

E dove so difendermi meglio se non in cucina?

Il ragazzo mi raggiunge subito, e ridacchia vedendomi con un coltello in mano.

<<Bimba, io ho una pistola, ricordatelo.>>

Senza aspettare un'attimo di più lancio il coltello verso la sua gamba, sento il suo grido di dolore, ho fatto c'entro.

Corro fuori di casa. Vedo Jace correre in lontananza.

<<Jace!!>> Grido con tutto il fiato che ho nei polmoni, ma il mio amico sembra non sentirmi. <<Jaaaaceeee!!!>> Grido di nuovo, vedo il biondo girarsi verso di me.

Sono salva.

<<Prendetela!>> Sento gridare da dietro di me.

Lancio un ultimo sguardo a Jace che sta correndo più veloce che può per raggiungermi, ma la mia vista viene bloccata da un'altro ragazzo che mi prende in braccio e mi porta in una macchina dove sale anche il tizio di prima, che ha ancora il mio coltello ficcato nella gamba.

Inizio a dimenarmi gridando, ma non sembra funzionare, mi sento premere qualcosa di umido sul naso, e poco a poco la mia vista inizia ad offuscarsi.

***

Kaydens Point Of  View

<<Cazzo!!>> Urlo tirando un pugno al muro, sento un dolore lancinante alle nocche, che ormai sono spaccate e hanno iniziato a sanguinare. <<Bastardi.>> Sibilo pensando a cosa potrebbero fare a mia sorella.

Sono un fratello di merda. Ho provato a proteggerla da cose da nulla, e non sono riuscita a proteggerla da tutto ciò.

Mi viene da piangere solo pensando a cosa potrebbero farle. Kimberly sembra forte ma sotto sotto è molto sensibile.

<<È colpa mia.>> Dice Jace passandosi una mano tra i capelli. <<Non dovevo lasciarla da sola.>>

<<Non è colpa tua.>> Provo a dire con un nodo alla gola. <<Sono stato io a portarli li. Non sarebbe successo niente se fossi stato più attento.>>

<<Invece che lamentarvi cercate una soluzione cazzo!>> Sibila Lucas facendo avanti e indietro.

Siamo a casa sua, dato che è l'unico che vive completamente da solo.

<<Sappiamo che Kimberly ha ferito alla gamba quel coglione di Harvey, e che non ha il telefono perché lo abbiamo trovato sul letto.>> Ricapitola.

<<L'auto era una BMW x 7, se riusciamo ad accedere alle telecamere potremmo vedere da che parte sono andati.>> Continua Jace.

Mi alzo di scatto. <<Vado a prendere il computer.>>

Ciao ragazzi!!!
Ho aggiornato! Scusate ma ero in vacanza.
Volevo dirvi di andare a vedere di nuovo il primo capitolo "Cast" così vedrete gli aggiornamenti sui personaggi.

My brother's bestfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora