Capitolo Ottantasette

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Serina's Point of View

<<Kimberly! Non chiudere gli occhi!>> Kayden sta piangendo abbracciando sua sorella, che è distesa a terra in una pozza di sangue.

Non riesco a muovermi, non riesco a parlare, non riesco a fare niente.

Riesco solo a muovere gli occhi per guardarmi attorno.

Dopo lo sparo Jace è corso verso il ragazzo che ha sparato a Kimberly, e l'ha iniziato a massacrare di calci e pugni.

<<Ce ne dobbiamo andare! Sta arrivando la polizia!>> Grida un ragazzo.

Asher viene da me e appoggia una mano sulla mia spalla. <<Serina.>>

<<Hm?>>

<<Serina devi portare Kimberly in ospedale subito.>>

Rimango immobile senza proferire una parola.

Asher mi prende per le spalle e mi scuote. <<Serina guardami! La tua migliore amica sta morendo! Devi portarla in ospedale!>> I suoi occhi diventano lucidi. Appoggia la fronte sulla mia spalla. <<Devi salvarla...>> Mormora piangendo.

Stringo le chiavi della macchina finché sento la chiave che mi buca la pelle.

Devo svegliarmi, non posso stare qui a non fare niente. Devo essere forte.

<<Ci penso io.>>

Mi dirigo verso Kayden. <<Portala nella mia macchina.>>

Kayden si alza tremolante con sua sorella in braccio, ci dirigiamo verso la mia auto, apro la portiera e faccio distendere Kim sui sedili posteriori.

Senza dire niente a nessuno, metto in moto e parto, verso l'ospedale più vicino.

<<Fa strano sentire tutto questo silenzio con te in macchina sai?>> Domando mentre le lacrime iniziano ad offuscarmi di nuovo la vista.

Dopo cinque minuti, arrivo in ospedale, fermo un ragazzo lì davanti e gli chiedo di aiutarmi a portare Kimberly dentro.

Come varchiamo le soglie dell'ospedale, veniamo assaliti da alcuni infermieri che mettono subito Kimberly su un lettino con le ruote e la portano via.

Rimango a fissare le persone col camice bianco che portano via la mia migliore amica.

<<Cara?... Cara?...>>

Una signora mi tocca la spalla risvegliandomi dal mio stato di trance.

<<Si?>>

La signora mi da uno sguardo compassionevole. <<Mi servono i dati della tua amica.>>

Annuisco. <<La mia migliore amica.>>

La signora mi sorride, e dopo avermi offerto un caffè mi porta a firmare dei documenti, e inizia a farmi domande.

<<Cos'è successo a...>> Guarda un foglio che le ho appena firmato. <<...Kimberly?>>

<<Non lo so.>>

<<Ha un polmone perforato da un proiettile. Non sai come sia successo?>>

Scuoto la testa. <<No. L'ho trovata così davanti alla mia porta di casa.>>

La signora mi guarda diffidente e poi scrive qualcosa sul computer.

Dopo altre domande e altri fogli da compilare e firmare mi fa sedere in sala d'attesa.

My brother's bestfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora