Capitolo Cinquantasei

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<<Ah tesoro sono felicissima per te!>> Esclama mia madre in videochiamata.

Mi allaccio la cintura mentre Elena sistema lo spiecchietto e aggiusta il sedile.

<<Elena grazie che hai spinto Kimberly ad accettare.>> Dice allegra la donna che mi ha messo al mondo.

Elena si gira a guardare lo schermo del mio telefono. <<Ma di niente Jennifer!>>

<<Kimberly purtroppo non esce quasi mai dalla sua zona di comfort, molte volte bisogna spingerla un po'.>> Racconta mia madre.

Alzo gli occhi al cielo. <<Okay mamma ora ti salutiamo.>>

<<Aspetta!>> Si agita lei. <<Elena faresti delle foto alla mia bimba?>>

<<Certo! Segnati il mio numero così te le mando.>>

<<Perfetto grazie.>> Mia mamma mette in pausa il video e si segna il numero di telefono che le detta Elena.

Mi passo una mano sul viso imbarazzata. <<Okay mamma ti chiamo di nuovo sta sera.>>

<<Ciao amore! Ciao Elena!>>

Chiudo la chiamata prima che possa dire altro.

<<Che carina tua madre.>> Dice la bionda sorridendo.

Sorrido anche io. <<Si le voglio un mondo di bene.>>

Papà è da un po' che non lo sento, gli devo ancora dire tutto. Dell'università, del fatto che sto con Lucas, e del concorso di oggi.

Sospiro, penso proprio che gli dovrò parlare questa sera.

***

Il signor Carter, nonché lo stilista che mi ha fermato al centro commerciale, viene subito ad accoglierci appena varchiamo la soglia del camerino.

<<Kimberly! Siediti qui carissima!>> Carter prende una sedia e aspetta che mi sieda. Lascio la mia borsa ad Elena e seguo i suoi comandi. <<Non abbiamo tempo da perdere, devi essere perfetta!>>

L'uomo chiama due ragazze, una di loro si mette a truccarmi, e l'altra inizia acconciarmi i capelli.

<<Joshua! C'è bisogno anche di te!>> Carter chiama un ragazzo, che dopo aver preso uno sgabello e appoggiato una valigetta sul tavolo, mi prende la mano iniziando a farmi una manicure.

Carter mi aveva chiesto di venire senza trucco, smalto e soprattutto con i capelli puliti. Così non dovevo lavarmeli qui, dato che abbiamo già poco tempo.

Dopo un'ora finalmente sono pronta col trucco e parrucco.

Il "mio" stilista mi fa vedere il vestito, che è a dir poco stupendo. È un vestito color rosa carne, con un motivo brillantinato argento in mezzo, e uno spacco sul lato.

L'ansia inizia a farsi sentire. E se dovessi inciampare e fare una brutta figura davanti a tutti? Non ho mai sfilato in vita mia...

Le due ragazze di prima mi aiutano ad indossare il vestito, e appena esco dopo essermelo messo ricevo un gridolino da parte di Elena.

<<Oh mio Dio! Kimberly sei stupenda!>>

Abbasso la testa imbarazzata mentre lei si mette a farmi foto da ogni angolo possibile. <<Tua mamma sarà felicissima di vederti così!>> Dice lei continuando a scattarmi foto.

<<Okay Kimberly, ti spiego cosa dovrai fare. Entri, percorri la passerella, ti fermi davanti ai giudici, giri lentamente su te stessa e poi torni indietro.>> Spiega Carter facendomi una piccola dimostrazione. <<Ondeggia un po' i fianchi, tieni la testa alta e non sorridere. Devi mantenere lo sguardo fisso davanti a te capito? Io sarò sempre affianco a te in passerella.>>

Annuisco deglutendo.

<<Okay prova a farlo qui.>>

Mi schiarisco la gola cercando di concentrarmi.

Elena si è messa a girare un video nel frattempo e la cosa mi mette molto in imbarazzo.

Chiudo gli occhi prendendo un bel respiro, dopodiché li riapro iniziando a camminare con lo sguardo fisso sul muro. Appena raggiungo la parete, mi giro di schiena facendo lentamente una piccola giravolta e poi torno indietro da Carter.

<<Bravissima! Fai così anche sulla passerella va bene?>>

<<Si.>> Annuisco nervosa.

<<Numero cinque zero cinque, iniziate ad uscire!>> Dice un ragazzo con un auricolare all'orecchio aprendo la porta.

Non ce la posso fare. Non ce la posso assolutamente fare.

<<Kim!>> Mi giro verso la porta a sentire la voce della mia migliore amica.

<<Ser!>> Apro le braccia per abbracciarla ma Carter si mette in mezzo a noi.

<<Non potete abbracciarvi o i vestiti finiranno per stropicciarsi.>>

Serina alza lo sguardo al cielo. <<Kim sono fierissima di te! Sono sicura che spaccherai tutto.> Dice lei incoraggiandomi.

<<Grazie Ser, ne avevo bisogno.>> Le sorrido.

<<Su su! Non abbiamo tempo da perdere!>> Carter apre la porte e mi fa segno di seguirlo.

***

Lucas Point of View

Il mio telefono continua a suonare, quindi esco da sotto la macchina che stavo aggiustando e mi alzo per prendere il telefono.

Ventisei messaggi da mia madre.

Alzo gli occhi al cielo vedendo cosa vuole.

Rimango a bocca aperta a vedere delle foto di Kimberly.

Nelle prime foto la stanno truccando, nelle altre invece è lei con addosso il vestito che deve indossare per la sfilata.

È bellissima.

Vorrei mandare a fanculo tutto il lavoro che ho da fare qui in officina per andare a vederla.

Ma soprattutto vorrei strapparle di dosso quel vestito e farla venire dieci volte.

Guardo anche il video che mi ha inviato mia madre : c'è un uomo che sta spiegando a Kim come camminare sulla passerella, sorrido a vederla seguire le sue istruzione per riuscire a sfilare proprio come aveva detto lui.

<<Ehi Luke, hai finito?>> Chiede Jace guardando la macchina che dovevo riparare.

Scuoto la testa lasciando il telefono sul tavolo. <<No, ma come cazzo hanno fatto a ridurla così.>>

<<Non lo so, se non gareggiamo noi le macchine si riducono sempre così.>>

<<Quando abbiamo la prossima gara?>> Domando riprendendo a lavorare.

Jace sbuffa. <<Non lo so, Kayden ha detto che non ci farà gareggiare per un po'.>>

<<Perché?>>

<<Non vuole attirare l'attenzione di quel coglione di Harvey. Ha paura che metta di nuovo in mezzo Kimberly.>>

Mi mordo l'interno guancia. <<Dobbiamo riuscire a far tornare quello stronzo da dov'è venuto.>>

<<Dall'Inghilterra?>>

<<Si Jace? Dobbiamo rimandarlo lì a calci nel culo.>>

<<Dici così per via di Kimberly? O perché stai dalla parte di Kayden?>>

Faccio sbucare la testa da sotto la macchina per guardare Jace, che stampato in faccia un sorrisino odioso. <<Lasciami lavorare stronzo.>>

<<Va bene, io vado a casa a preparare una bella cenetta a Kimberly.>> Dice lui. <<Ciao!>>

Mi alzo di scatto finendo per sbattere la testa contro la parte sotto della macchina.

Bestemmio. <<Jace! Vieni qui!>> Grido.

My brother's bestfriendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora