<<Firmi qui.>> Dice l'uomo in divisa mentre mastica fastidiosamente un chewing-gum.
Aspetto nella sala d'attesa mentre un'altro poliziotto va a prendere Kayden dopo aver controllato alcuni documenti.
Ticchetto nervosamente il piede sul pavimento, aspettando di vedere mio fratello.
L'altro ieri ho saputo tutto, e ci ho dovuto pensare su molto. Ma alla fine non me la sono sentita di dire tutto ai miei genitori. Se io ci sono rimasta così male non immagino pensare a cosa sarebbero andati in contro loro, che l'hanno cresciuto, amato e fatto si che non gli mancasse nulla.
<<Kim...>>
Alzo lo sguardo.
Kayden è ancora in manette, ha addosso i suoi vestiti -stropicciati- che puzzano di sudore, i capelli spettinati, un occhio nero e il labbro inferiore spaccato.
Mi alzo, e ringrazio il poliziotto appena gli toglie le manette.
Senza guardarlo una seconda volta, mi dirigo fuori dove ho parcheggiato la macchina di mia madre.
Mi siedo al posto del guidatore allacciandomi la cintura.
Kayden prende posto affianco a me, sento il suo sguardo addosso ma non ci faccio tanto caso. <<Kimberly...>>
<<Sta zitto Kayden.>> Sbraito mettendo in moto l'auto. Controllo lo specchietto retrovisore facendo marcia all'indietro per uscire dal parcheggio.
Ha pure iniziato a piovere.
<<Ti voglio spiegare.>> Continua lui a bassa voce.
Alzo gli occhi al cielo. <<E io non voglio sapere.>>
Per il resto del tragitto in macchina regna il silenzio.
O almeno, mio fratello che cerca di dire qualcosa e io che lo ignoro malamente.
Mamma e papà dovrebbero essere fuori a pranzo.
Lascio la macchina nel vialetto e scendo.
Quando apro la porta di casa sento un buon odore di cibo.
<<Cosa stai cucinando?>> Chiedo facendo capolino in cucina.
Jace si gira verso di me sorridendo, poi mi fa sbirciare dentro le pentole. Sta facendo un risotto con i funghi.
<<Grazie Jace.>> Sorrido a mia volta.
Torno in salotto dove Kayden si è già seduto accendendo la televisione, come se nulla fosse successo.
Vado in bagno per afferrare il medi-kit e torno da lui, che mi guarda con un espressione sorpresa.
<<Non lo faccio per te, lo faccio per mamma e papà.>> Dico fredda mentre inizio a disinfettargli le ferite, non curandomi di fare piano per non fargli male.
Dopodiché metto via tutto e mi siedo a tavola, dove Jace ha già apparecchiato.
Mangiamo silenziosamente. Dopo aver finito di pranzare do una mano al ragazzo col piercing al sopracciglio a sparecchiare.
<<Bene io vado a studiare un po'.>> Mormoro stiracchiandomi. <<Vuoi dare un'occhiata a qualche libro anche tu?>>
Jace ci pensa su per poi annuire, allora saliamo insieme in camera mia.
Io vado a sedermi alla scrivania, invece il biondino si va a sedere sul mio letto. Gli passo un mio vecchio libro di diritto e così iniziamo a studiare insieme.
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My brother's bestfriend
RomanceKimberly Morgan è una ragazza gentile, simpatica, testarda come poche, e a dir poco bella. Suo fratello ritenendola troppo innocente per la vita crudele che l'aspetta fuori, fa di tutto per proteggerla, abbassando la guardia però su una persona in p...