#!!!DISCLAIMER: IL CAPITOLO CONTINIENE SCENE DI SESSO ESPLICITE, LO DICE ANCHE L'IMMAGINE!!!#


Probabilmente la scelta dei tacchi per questa serata è stata azzardata ma a mia discolpa posso confermare che non mi aspettavo avremmo mangiato in giro per la città. Letteralmente, l'idea di Derek, molto originale e che mi ha colpita positivamente, è stata quella di andare ad un festival "street food". Quindi ora stiamo mangiando dei churros al cioccolato, passeggiando per le strade di New York. Ah si, piccolo dettaglio, le mie amate décolleté sono in mano a Derek e io indosso le sue scarpe che mi vanno giusto un pelino grandi, sono più simile ad una papera che ad un cigno e la cosa mi fa ridere. Ho approfittato del suo nobile gesto e ora sguazzo dentro le sue scarpe che sembrano la cosa più comoda del mondo in questo momento mentre lui cammina con addosso solo i calzini, ma a mia discolpa posso dire che non avevo idea che mi avrebbe portato in giro a mangiare. Letteralmente in giro, visto che non ci siamo seduti molto.
L'idea era quella di prendere un dolce da mangiare seduti da qualche parte ma io sono troppo golosa per poter aspettare anche solo due minuti quando si tratta di dolci, e quindi ora stiamo cercando una panchina su cui sederci, nel parco vicino a casa mia, mentre io addento pezzi di Churros di tanto in tanto.
«Questa è perfetta, secondo me» dico, sedendomi sulla prima panchina libera e liberando un grande sospiro di sollievo. Finalmente mi siedo, le mie gambe non sono mai state più felici di così.
Mi tolgo le scarpe e gliele restituisco «Grazie, davvero. Mi spiace per i tuoi calzini, se fossi in te li brucerei prima di entrare in casa» dico, scherzando ma nemmeno troppo.
«La buona notizia è che sicuramente ne ho altre paia» sorride, addentando anche lui un Churros «Spero che ti sia divertita questa sera..e scusami se non ti ho avvertito delle scarpe» si gratta la nuca imbarazzato «Il piano iniziale in realtà era andare in un bel ristorante, elegante e classico..»
«E poi cos'è successo?»
«E poi mentre ti venivo a prendere ho visto che c'era questa fiera dello street food e penso che il lato più masochista e attratto dai grassi saturi di me abbia tramortito il me salutista e abbia preso il sopravvento» sorride.
Lo osservo con la coda dell'occhio, cercando di non farmi vedere, e per la prima volta dopo molto tempo mi rendo conto che sto prendendo in considerazione un altro ragazzo. Non sento ansia, non ho paura di dire qualcosa di troppo, non ero così tranquilla con qualcuno da non ricordo nemmeno quanto. Derek non mi tratta come una ragazzina, non mi vede come una sorellina da proteggere e forse questo mi fa apprezzare ancora di più la sua compagnia e il suo interesse nei miei confronti.
«Se posso essere sincera, credo sia stato meglio così. Scarpe a parte, ovviamente. Sono più una da hamburger e patatine piuttosto che da champagne e filetto» alzo le spalle, confortandolo.
«Sai che, in realtà, lo sospettavo? Prendi le mie parole solo come complimenti, per favore»
Rido. «Non credo che mi sarei potuta offendere in qualche modo, ma apprezzo il chiarimento»
Mi piace come si creino delle fossette ai lati della sua bocca quando sorride, mi piace anche la piega che i suoi occhi hanno quando si acciglia e quando ride. Cavolo, questa volta forse sono stata più fortunata del solito!
Una vocina interiore mi intima di stare calma e di non farmi troppi castelli in aria, perché non ha senso e tutto potrebbe finire male in pochi secondi.
«Senti..ti va di salire da me a bere qualcosa? Siamo ancora troppo giovani per tornare a casa alle undici di sera» detto da una che non esce nemmeno il sabato sera è molto divertente, ma questo lui non lo sa..Non sono solita a fare queste proposte, comunque, non che io debba giustificarmi con qualcuno, però ho voglia di osare e di andare oltre i limiti che mi impongo sempre. Questa sera lascio che le cose facciano il loro naturale corso.

«Ti va del vino?» chiedo, tirando fuori una bottiglia di vino bianco che è aperta da non più di una sera. Non esagero dicendo almeno tre perché in questa casa il vino non dura mai più di due giorni aperto. Non è colpa nostra, è come se avessimo un potere magico, il vino che viene aperto scompare. Voglio vedere se ad Harry Potter e i suoi amici l'avevano insegnato questo trucchetto.
«Perché no» alza le spalle.
«Domani lavori?» chiedo, non per curiosità ma giusto perché devo capire con quanto vino posso abbondare il calice.
Ride «Sei fortunata, domani sono a casa» mi scocca uno dei sorrisi più languidi a cui abbia mai assistito e questo basta per farmi accendere d'interesse e passione «Che fortuna, anche io» rispondo, bevendo un sorso di vino.
Si avvicina con il volto al mio, cogliendomi un po' di sorpresa «Quale pensi che sarebbe il miglior modo per conoscerci meglio?» chiede, provocandomi.
Un paio di modi in mente li ho anche, solo che sarebbero veramente troppo banali. Rifletto quindi su una possibile risposta reale, che non sia banalmente infilargli la lingua in gola e sperare che sappia cavarsela sotto le lenzuola, e mi viene in mente il modo migliore che conosco per conoscere quello che mi serve sapere di una persona. Credo che verrà leggermente modificato dalla sottoscritta, ma questi sono dettagli.
«Conosci il gioco delle dieci domande?» Chiedo per sicurezza, spero che lo conosca in realtà.
Annuisce, al che mi viene in mente come rendere questo gioco un po' più coinvolgente «Hai mai giocato a Streep-Poker?» Mi mordo un labbro.
Sposta lo sguardo sul suo calice e lo avvicina «Avremo bisogno di altro vino immagino» dice, senza distogliere lo sguardo dal mio.
Mi piace proprio come si sta naturalmente evolvendo la situazione.

Lover of mine || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora