Al quinto giro di shot per Ashton capisco che qui c'è qualcuno che ha più bisogno di bere di me. Ahimè i ragazzi hanno di nuovo perso contro me e Genesis e la cosa mi colpisce, sinceramente, perché noi due nemmeno ci siamo impegnate. Se solo Ashton avesse giocato meglio fino a poco fa probabilmente avrebbe vinto lui, perché io sono fuori dai giochi ora come ora.
Nel senso, non mi sento ubriaca, ma solo allegra e discutibilmente alticcia.
«Ragazzi! Non avete idea di cosa abbiamo trovato» esclamano Calum e Genesis tornando da un giro di perlustrazione del locale. Io credevo che volessero andare in bagno ma a quanto pare stavano cercando altro.
Ci trascinano letteralmente all'interno di un'altra sala del locale, dalla quale escono rumori simili a lamenti e urla frenetiche «Caronte, dove ci stai portando?» Chiedo alla mia amica, ironica.
«Al Karaoke!» Urla, eccitata.
Quale parte di tutto ciò dovrebbe interessarmi? Io non canto nemmeno sotto la doccia, figuriamoci davanti ad una stanza piena di persone. Mai nella vita, nemmeno quando mi sentirò abbastanza coraggiosa, si tratta anche di rispetto verso l'udito degli altri comunque.
Li osservo da vicino curiosa e divertita dai loro comportamenti esagitati ed euforici, il che mi porta a pensare che forse dovrei lasciarmi andare anche io e unirmi a loro ma al momento non mi sento così spavalda o coraggiosa. È come se coesistessero due parti in me, in una vorrei essere quella India del college che riusciva a lasciarsi scivolare tutto addosso, come se nulla la potesse toccare o offendere in qualche modo. Nell'altra, però, ci sono solo io e come mi sento, cosa vorrei fare e cosa mi sento in grado di fare. Ahimè, per natura, ho l'autostima di un calzascarpe, motivo per cui devo spesso autoincoraggiarmi per credere in me stessa, nonostante sia comunque cosciente delle mie capacità. Ad ogni modo, questa volta decido di dare ascolto alla me che non vuole andare con loro.
L'atmosfera inizia a scaldarsi sia a causa dell'alcool sia dal fatto che al momento Michael e Luke stanno cantando e, come sempre, la voce di Luke mi provoca dei brividi familiari lungo le braccia. È che è bravo a cantare, ovviamente, mica per altro.
Dannazione, sapevo che questa sarebbe stata una pessima idea. L'idea di uscire con loro era partita nel mio cervello già come un campanello d'allarme, ma cosa non si fa per aiutare un'amica? Alla fine di questa serata come minimo Ashton deve trovare il coraggio di parlare con Genesis.
Guardo Luke, cercando di non farmi vedere perché non voglio che poi pensi chissà a cosa. Anche se avrebbe ragione, perché effettivamente io lo sto guardando per alcuni motivi e il fatto che sia molto attraente in questo momento è proprio uno di quelli.
Vedo Calum e Ashton scherzare allegramente al bar, mentre Genesis è proprio davanti al piccolo palchetto sopra cui si stanno esibendo Luke e Michael, balla e canta con loro, ubriaca com'è non si rende nemmeno conto del fatto che un paio di ragazzi la stanno osservando da un po' e non sto parlando dei nostri "amici" al bancone.
Scatto sull'attenti e li osservo, poi vedo uno dei due che si avvicina a Genesis e lo seguo con lo stesso passo per raggiungerla, la affianco mentre anche lui lo fa e lo osservo tutto il tempo, non togliendo lo sguardo da lui.
Certo, potrebbe anche solo chiederle il numero e poi andarsene ma il ghigno provocatorio che gli ho visto sfoggiare nel tragitto non ha incoraggiato questa teoria. E poi io sto solo controllando che non succeda nulla di male, non credo sia un crimine.
«Ehi» le si avvicina, facendola voltare di scatto, confusa.
«Ciao» risponde lei, non mostrando particolare interesse.
Maledizione Genesis! Perché anche nelle tue peggiori condizioni sembri favolosa?
«Ciao» dico anche io, forse non si era accorto anche della mia presenza? Beh, è sempre il caso di ricordargliela.
«Ti va di ballare?» Chiede alla mia amica, ignorandomi.
Ok, maleducato.
«No, grazie» risponde lei ignorandolo e tornando a farsi gli affari suoi.
La questione "no", però, per il ragazzo sembra particolarmente complessa poiché non accontentandosi di un solo rifiuto, si avvicina di nuovo a Gen e le afferra il braccio portandola più vicino a se, ma la mia amica gli lancia un'occhiata di ghiaccio e «Se non la togli tu te la taglio io» dice, riferendosi alla mano.
Ci metto un millisecondo ad accorgermi della situazione ma Ashton ci mette anche meno e in un attimo è già accanto a Genesis. Certo, in due non fanno nemmeno uno vista la quantità di alcool nei loro corpi, ma ammetto che mi sento sollevata dal vederlo vicino a lei.
Michael e Luke smettono di cantare e si fermano ad osservare la scena leggermente allarmati. Calum, ancora al bancone del bar, osserva Ashton accanto a noi e dalla sua espressione confusa immagino stia pensando a come Ashton sia arrivato qui così velocemente. Anche io l'ho pensato, in fondo.
Sento salire la tensione e una sorta di sensazione di disagio si fa spazio in me, come ad appesantirmi lo stomaco.
«Ti ha detto di no» dice Ashton, che penso abbia già intenzione di spaccare la faccia a questo tizio.
«Non credo siano affari tuoi» risponde, l'altro, spavaldo.
Probabilmente il signorino non si è reso conto della grandezza delle braccia di Ashton (e delle sue mani) che, con tutta la probabilità del caso, hanno la forza di uno spacca noci.
«Credo siano affari miei eccome, se ti ha detto di no è no, non ci sono altri significati in queste due lettere» come faccia a rimanere così calmo per me è un mistero.
Genesis si sta piano piano riparando verso Ashton e, visto che ora si trova dalla parte opposta alla mia, cerco di raggiungerla per portarla via.
Vengo interrotta da un «Vaffanculo!» Urlato dallo sconosciuto e uno spintone che fa indietreggiare Ashton.
Rimango immobile sul posto, leggermente spaventata dall'evoluzione della situazione e anche timorata che mi arrivi un pugno in faccia per sbaglio. O per volontà, in tutti e due i casi non sarebbe piacevole.
Ashton risponde con uno spintone nemmeno troppo violento, e viene fermato dagli altri che finalmente intervengono saltando giù dal palco.
Ne approfitto per avvicinarmi a Genesis che per tutto questo tempo non ha nemmeno aperto bocca, troppo spaventata anche solo quasi per respirare e l'abbraccio.
«Tranquilla Genesis, non è successo nulla. Solo due idioti che bisticciavano» cerco di farla distrarre «Ti fa male il braccio?» Le chiedo, osservandole la pelle scrupolosamente. Scuote la testa «No, tranquilla» sospira «Non volevo che succedesse questo» continua a torturarsi un'unghia togliendo pellicine attorno che non esistono.
«Questo è ovvio, amica» le sorrido.
L'altro ragazzo sconosciuto, amico di quello che a quanto pare questa sera ha voglia di guadagnarsi un pugno in faccia, si avvicina e gli va accanto.
«Amico ma ce ne sono due, che ti importa» gli dice, sventolando il bicchiere pieno solo di ghiaccio come se fosse una torcia olimpica.
«Lascia perdere, sono una più stronza di quell'altra» risponde, facendomi bollire il sangue dalla rabbia.
Genesis mi guarda di scatto, spalancando gli occhi «No, India, ferma qua» cerca di afferrarmi il polso ma sono più veloce di lei che sta ancora elaborando il nuovo trauma della serata.
«Luke! Attento!» Gen lo richiama per dirgli di fermarmi. Non che abbia importanza, sinceramente, sono in grado di cavarmela da sola e non ho bisogno di qualcuno che mi fermi.
«India, fermati» Luke si mette in mezzo al mio passaggio e mi ferma, bloccando il flusso di maledizioni che stavo già elaborando.
«No» rispondo e gli passo accanto senza nemmeno sentirmi in colpa.
«Lo stronzo sarai tu, che colpa ne ho io se hai lo charme di una pattumiera?» Dico al ragazzo che se la ghigna con l'amico.
«Calma gli spiriti bambolina, teniamoci questa rabbia per un posto più intimo» il viscidume di queste due persone, lo giuro, mi fa venire voglia di ricoprirli di cemento e buttarli in mezzo all'Oceano.
Sto per lasciarmi abbandonare all'aggressività e alla violenza quando, di nuovo per questa sera, qualcuno è più veloce di me e si scaglia con un pugno verso lo zigomo del ragazzo che dopo il colpo cade a terra.
«Oh Gesù!» Esclamo, scioccata.
Luke si volta verso di me e mi trascina via insieme a Genesis, con Michael e Calum che ci seguono veloci.
Ashton rimane ad insultare per qualche secondo in più i due ragazzi, sotto gli occhi di quelle poche persone che si sono accorte della scena, e poi ci segue. Qualcuno gli da una pacca sulla spalla in segno di rispetto perché, nonostante sia stato Luke a mettere fine alla cosa, lui è stato il primo ad intervenire. Certo, solo per questioni di tempo, altrimenti sarei stata io a ricevere quelle pacche di incoraggiamento e rispetto.

Lover of mine || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora