Un fastidiosissimo raggio di sole rischia di decurtarmi la retina dell'occhio, infastidendomi abbastanza. Ma non è solo il sole a infastidirmi, c'è anche qualcosa di pesante che mi costringe ad annaspare per cercare un po' d'aria.
Il corpo morto di Luke giace "graziosamente", occupando praticamente tutto il letto e anche parte del mio corpo. Non sapevo di essere così comoda, per la cronaca.
Il rumore che sento provenire dalle stanze di sotto mi fa allargare la bocca in un sorriso a 32 denti. Pentole che sbattono, fornelli che si accendono e risate che riempiono tutta la casa.
Oggi è Natale. Il mio primo Natale in casa Hemmings dopo una quantità di anni che nemmeno voglio contare, perché non voglio guardare al passato oggi, voglio solo cercare di godermi questa giornata al meglio.
Ora mi rimane solo da capire come riuscire a districarmi da questa posizione scomoda senza svegliare Luke che sembra ancora nella fase REM.
Decido che non morirà nessuno se prima di alzarmi come un ninja rimango ad osservarlo dormire ancora per qualche secondo, in fondo non è mai morto nessuno per una scelta simile.
Mi perdo ad osservare le ciglia bionde e lunghe, che invidio molto, e i capelli altrettanto biondi e ricciolini che sono sparpagliati sul cuscino, l'unica parte di lui che non è sopra di me al momento, sentendo un'impulsiva e molto potente voglia di toccarli e giocare con qualche ciocca tra le dita. Mi chiedo se siano morbidi o un po' crespi, sicuramente diversi da quelli che un tempo avevo il privilegio di poter scompigliare senza particolari conseguenze. I capelli per Luke sono sempre stati come un punto di forza, ma anche di debolezza. Non li faceva toccare a nessuno, soprattutto perché erano sempre acconciati in un ciuffo alto quanto un grattacielo che se mai si fosse mosso doveva essere rimesso in posizione subito o probabilmente tutte le congiure del mondo si sarebbero abbattute su di lui.
Mi fermo con la mano a mezz'aria perché non sono sicura di quanto riuscirei ad essere delicata e a non svegliarlo, non vorrei mai che mi vedesse mentre gli tocco i capelli e lo osservo come una scema.
Un moto di tenerezza mi pervade quando arriccia il naso e corruga le sopracciglia brevemente, tornando poi rilassato come qualche secondo prima. Rubo ancora qualche secondo per memorizzare i dettagli del suo volto che non sono sicura avrò il privilegio di vedere così da vicino anche a New York. Quello che è successo questa notte non mi rende più sicura sul nostro rapporto, anzi, se possibile ha solo che alimentato i miei dubbi e le mie ansie perché proprio non so dove andare a parare con i pensieri. Al momento non sono sicura di niente, nemmeno di me stessa. Anzi, soprattutto di me stessa, sento che mi sto andando a cacciare in qualcosa che ha molte probabilità di essere meraviglioso ma contemporaneamente distruttivo per me.
Apre lentamente gli occhi, cogliendomi impreparata mentre lo sto ancora osservando. Chiudo gli occhi di scatto fingendomi morta. Nemmeno dormiente, proprio senza vita.
«Perché fingi di dormire?» Borbotta, sbadigliando sonoramente poco dopo.
Buongiorno principessa, insomma.
Speravo che fosse abbastanza addormentato da non essersi accorto di me, ma effettivamente mi sta usando come materasso, quindi non vedo come avrebbe potuto.
«Non sto fingendo, mi sono appena svegliata anche io e non volevo disturbarti» mento.
Si osserva intorno e quando capisce che il vero materasso non sono io spalanca gli occhi «Oh..scusami, di solito dormo da solo quindi...ti ho fatto male?» Chiede, preoccupato.
La sua preoccupazione non fa altro che scuotere un moto di tenerezza dentro di me per cui vorrei stringerlo a me e rassicurarlo. Ma non solo della tenerezza si è accesa in me, perché mi rendo conto che, per carità, gli anni passano ma lui rimane sempre troppo bello anche quando è appena sveglio.
Prima che il mio cervello possa davvero elaborare questa sensazione calorifera provocata dai miei ormoni, mi alzo di scatto, confondendo un po' entrambi.
«Tutto bene?»
Annuisco «Si, certo, perché non dovrebbe andare tutto bene?» Forse è il tono agitato con cui mi escono queste parole a tradirmi, di sicuro non la mia espressione di puro panico. Panico per cosa, poi? I miei ormoni li posso sentire solo io, non lui, non mi dovrei preoccupare di queste cose, anche se dirlo è più facile che farlo.
«Non mi hai fatto male, comunque, tranquillo, quasi un peso piuma» la butto sul sarcasmo altrimenti mi tocca buttarmi dal balcone.
Recupero velocemente dei vestiti puliti e mi chiudo in bagno, nella grande speranza di ritrovare della decenza e del cervello sotto il getto dell'acqua calda.
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Lover of mine || Luke Hemmings
FanfictionIndia ha un nome particolare e molti problemi. Non capisce perchè rivedere Luke Hemmings dopo più di otto anni le faccia ancora lo stesso effetto che le procurava quando era solo una ragazzina e insieme fantasticavano sul loro futuro. Non sa spiegar...