«Perdonami, Lily»
Le ginocchia mi tremano al solo pensiero di rivivere tutto quell'inferno. Luke era il mio migliore amico ma non nego di aver sofferto tanto. È stato doloroso vederlo sempre con qualche ragazza diversa, mentre io ero li che gli tenevo la mano quando si faceva bucare il labbro per farsi un piercing da ribelle; è stato doloroso vederlo soffrire per qualche ragazza e ubriacarsi per dimenticare quel dolore, mentre io gli tenevo la testa sul gabinetto di casa mia perché i suoi non potevano vederlo in quelle condizioni. È stato doloroso e il fatto che lui abbia comunque deciso di prendere determinate decisioni fa ancora più male.
«I-io..» balbetto, socchiudendo gli occhi quando vedo le sue labbra avvicinarsi alle mie.
Sono così arrabbiata con lui e allo stesso tempo avrei comunque voglia di baciarlo mentre gli tiro calci sulle tibie ripetutamente, per farlo soffrire almeno un quarto di quello che ho sofferto io.
Quando le sue labbra si appoggiano sulle mie, in un bacio che sa di tristezza e dispiacere, lo spingo via, cercando di capire cosa stia succedendo.
Sono ubriaca, mi gira la testa, sento così tante emozioni dentro di me che non riesco a controllare che vorrei solo mettermi a dormire e dimenticare tutto quanto. Vorrei essere colpita da un'amnesia fulminante che mi faccia dimenticare quegli anni della mia vita. Però vorrei ricordare le cose che ho imparato a scuola perché non ho proprio voglia di studiare tutto di nuovo, anche se non sarebbe "di nuovo" poiché non me lo ricorderei.
«Sono così arrabbiata» e lo sono davvero. Davvero molto.
«Lo so»
«No che non lo sai!» sbotto «Ma che cazzo fai cioè perché mi hai baciato? Perché hai dovuto farlo?»
«Io non lo so, volevo farlo e basta»
«Oh bene, allora io vorrei prenderti a pugni, che ne dici?»
«Puoi farlo» alza le spalle.
«Beh, no! 'Fanculo!» vorrei che la musica attutisse anche la mia voce ma forse ora ho esagerato.
Perché ho il fiato corto per aver urlato?
Non so cosa stia succedendo, ma è bastato il minimo contatto oculare per far si che gli saltassi in braccio aggrappandomi alla sua schiena, come se da questo ne andasse della mia vita, iniziando così qualcosa di decisamente più grande di una stupida sbronza ad una festa di compleanno.Mi sveglio con un più che doloroso cerchio alla testa che mi appesantisce e mi rende faticoso anche solo aprire gli occhi. Qualcosa mi blocca i movimenti e spero bene che non sia Genesis che ha fatto un incubo e si sia intrufolata nel mio letto mentre dormivo. Ogni volta che ha un incubo che, secondo lei, in realtà sono dei messaggi subliminali che le manda il Karma, poi viene a dormire nel mio letto perché ha paura di non so bene cosa.
Quando, con non poca fatica, volto lo sguardo accanto a me, quello che vedo non è decisamente la mia coinquilina.
Come è possibile che Luke Hemmings stia dormendo beatamente accanto a me? Per quale diamine di motivo sia io che lui siamo nudi? Cos'è successo ieri sera?
Ho così tanta confusione nella testa che non so nemmeno se sono in grado di pensare decentemente in questo momento.
Mi alzo di scatto e con lo sguardo cerco i miei vestiti, trovandoli poi abbandonati sul pavimento.
Oh signore!
«Giuro che sento i tuoi pensieri anche se non li stai esprimendo» la voce impastata dal sonno di Luke arriva quasi ovattata alle mie orecchie.
Sussulto e arrossisco. Perché sto arrossendo? È solo Luke.
Certo, solo Luke, come no. Ma cosa stavo pensando ieri notte?
«Cos'è successo? Perché sono qui?»
Sbuffa e si passa una mano sulla faccia«Perché stiamo cercando El Dorado, per quale motivo altrimenti» ridacchia.
Intanto io non ci trovo proprio nulla di divertente!
Rimango in silenzio. Devo capire bene cosa fare ora; potrei andarmene senza dire niente, fingere che non sia successo nulla o, in alternativa, lanciarmi dalla finestra.
Devo dire che per ora l'ultima idea è quella che mi alletta di più, onestamente.
Grandioso! Sono un genio. Ma cosa accidenti pensavo ieri sera? Cioè in quale momento mi è sembrata una buona idea quella di fare sesso con lui?
Cristo, ora come ne esco?
Magari posso fingere di svenire..no, ok. Sono una persona matura e responsabile, di solito non vado a letto con persone a caso. Dev'esserci stato un errore di percorso.
Certo, Luke non è proprio il primo che passa per strada, ma questi sono inutili dettagli. È solo stato l'amore della mia vita per tutta l'infanzia e l'adolescenza, nulla di che, no?
Vorrei prendere a testate il comodino accanto a me, lo vorrei davvero con tutto il mio cuore.
«Riesci a pensare più silenziosamente?»
«E tu puoi essere meno stronzo?» sbotto, alzandomi e recuperando i miei vestiti da terra.
Di sicuro questo non era il risveglio che mi aspettavo. Proprio no.
«Che ti prende adesso?»
«Mi prende che tutto questo» indico me e lui «Non sarebbe dovuto succedere» finisco di vestirmi alla velocità della luce.
«Credevo che dopo la discussione di ieri sera le cose si fossero sistemate» abbassa lo sguardo.
Quale discussione? Devo scavare nei miei ricordi più profondi per riuscire ad estrarre qualche informazione generica.
Quindi credeva che quelle fossero delle scuse e che io le avessi accettate? La cosa non mi stupisce, ha sempre fatto così. Eppure questa volta sono più delusa da me e dal mio comportamento che dal suo. Sarà che ci avevo fatto il callo ormai con lui.
«La cosa non mi stupisce, sono sempre stata così buona e permissiva con te che ti avrei perdonato qualsiasi cosa, ma ora non è più così. Non mi interessa di tutto quello che hai dovuto passare mentre eri in giro per il mondo, se le tue gambe erano stanche e se avevi solo voglia di dormire per giorni interi» sospiro, toccandomi la fronte per cercare un minimo di autocontrollo «Quello che è successo questa notte è stato un enorme errore, mi dispiace, dimenticalo. Tanto non sarà difficile, no? Ci sei già riuscito anni fa con me» alzo le spalle e prendo velocemente la borsa che giaceva sul pavimento.
Non gli do nemmeno il tempo di replicare, perché ho solo voglia di tornare a casa mia e cercare di trovare un senso a tutto il casino che c'è nella mia testa.
Esco dalla sua camera e cammino il più velocemente possibile, anche perché non voglio rischiare di trovare qualcuno in giro per questo appartamento.
«Buongiorno» la voce di Ashton mi fa sussultare spaventata.
«B-buongiorno» balbetto, un po' per lo spavento e un po' per l'imbarazzo.
Lo sguardo divertito che mi lascia non ha necessità di altre parole, anche perché questa situazione quasi comica non ne ha proprio bisogno. Sembra tutto parecchio palese anche agli occhi di un imbecille.
«Non necessito commenti, grazie» dico, uscendo dall'appartamento e volo diretta al piano di sopra, fiondandomi in casa mia con la velocità di una gazza ladra che vede dell'argento al sole.
Sospiro e mi lascio cadere sul divano, spossata. Dovrò prendere qualcosa per questo mal di testa o rischio che peggiori sempre di più. Allo stesso tempo l'idea di alzarmi dal divano non mi piace poi così tanto, quindi rimango ferma a contemplare le mie scelte di merda. Sono praticamente una costellazione di scelte più che discutibili.
«Immagino ne avrai bisogno» Genesis sorride, lasciandomi un bicchiere con dell'aspirina.
Speravo di poter evitare questa chiacchierata fino al pomeriggio, almeno, ma dimentico sempre di fare i calcoli con i suoi orari strani di meditazione.
«Ho fatto un casino»
«Oh, ci puoi giurare» ammicca «Raccontami»
«Che vuoi che ti dica, Gen, ci sono andata a letto insieme e non so nemmeno perché»
«Se vuoi e te la senti posso dirti io il perché» ridacchia, divertita.
Ma allora è un vizio quello di ridere quando non c'è proprio nulla per cui farlo.
«In questo momento, sinceramente, vorrei solo una macchina del tempo per tornare indietro ed evitare di farlo. Come prima cosa perché ero ubriaca e da ubriaca non mi si dovrebbe nemmeno lasciare la scelta di un film da guardare, e poi perché non ricordo quasi nulla»
Purtroppo ricordo di aver dato io l'inizio a tutto. O meglio: lui mi ha baciata per primo, però poi so di essermi avventata io su di lui. Che imbarazzo! Che tragedia!
«Il che è una cosa molto triste, soprattutto perché la te adolescente questo momento l'aveva sognato fino allo sfinimento. Che strana la vita, quando meno te lo aspetti ti ritrovi a letto con il tuo migliore amico per la quale hai sempre provato dei sentimenti ma che ha fatto lo stronzo e quindi ora lo odi»
«Coincidenze, no? Ma che stai dicendo! È che sono una sfigata assurda»
«Io non la chiamerei sfiga»
«Tu lo chiameresti destino, lo so. Ma, fidati, in questo momento tutto ciò è la cosa che meno si avvicina a quella definizione»
Fa una smorfia di disappunto ma non può non darmi ragione. O il mio destino è davvero, ma davvero, molto bastardo oppure questa è tutta sfiga e io sono la regina del regno delle sfigate. Ero riuscita a liberarmi dal fantasma della nostra amicizia, finalmente, dopo anni ed anni di dolore e tortura verso me stessa! E poi? Poi lui torna ed è come se il suo potere su di me in realtà non si fosse mai indebolito ma solo nascosto.
Dovevo essere davvero una persona orribile nella mia precedente vita se il Karma ce l'ha ancora con me. Rubavo bambini alle madri e li usavo come cavie per riti satanici, evidentemente.
«Senti, io non lo vedo poi tutto questo dramma, sinceramente. Voglio dire, siete andati a letto insieme e allora? Che differenza fa? Eri ubriaca marcia, lui probabilmente era meno ubriaco di te ma comunque lo era. India, la gente fa sesso tutti i giorni, cosa dovrebbe esserci di sconvolgente?»
«Beh, non saprei, forse il fatto che mi abbia ferita e abbandonata per quasi otto anni. Ti basta? Forse non è abbastanza per voler evitare di incontrarlo di nuovo?»
Come fa a non capire che per me è difficile riuscire a dimenticare?
«Forse io non posso capire quello che provi, ma posso assicurarti che portare tutto questo rancore non ti fa bene. Non parlo di chakra o cose simili, parlo di te e del tuo benessere»
Rimango in silenzio per qualche attimo «Come posso perdonare qualcuno che ha volutamente deciso di escludermi dalla sua vita quando fino a poco tempo prima diceva di volermi bene? Come faccio a passare sopra ad una cosa simile?»
Mi accarezza dolcemente una guancia «È successo un po' di anni fa, India, non credi che ora le cose sarebbero diverse? Non ti sto dicendo di perdonarlo all'istante, ma magari prova a dargli un'altra occasione..» mi lascia un sorriso gentile, prima di alzarsi e tornare in camera sua, forse a meditare o forse a dormire ancora.
È disgustoso come ogni volta che apra bocca, Genesis, paia così saggia e mi faccia ponderare scelte che da sola non avrei nemmeno preso in considerazione. Come ho già detto, odio quando ha ragione o un'alta probabilità di ragione contro quello che dico o penso io.#CHE DIRE, CE LO ASPETTAVAMO DAI#
La tensione shesshuale era palabile a due chilometri di distanza MA non vuol dire nulla.
Cooomunque, come state? Spero tutto bene :)
Mi sono appena resa conto che questa è la settimana di Pasqua quindi, buona Pasqua a tutt*! Per i miei amici veneti invece vi auguro di aver allenato il fegato in quest'ultima settimana :P
Concludo con una cit "Bei manco ma bei bianco" ;)Un bacino :*
-Erika
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Lover of mine || Luke Hemmings
FanficIndia ha un nome particolare e molti problemi. Non capisce perchè rivedere Luke Hemmings dopo più di otto anni le faccia ancora lo stesso effetto che le procurava quando era solo una ragazzina e insieme fantasticavano sul loro futuro. Non sa spiegar...