"Allora tesoro, oggi è la tua prima vera seduta con Luke." sorride calorosamente Clarice, mentre ci dirigiamo verso lo studio del biondo dagli occhi azzurri.
"A quanto pare." annuisco e appoggio la testa al finestrino guardando fuori. La giornata è serena. Il cielo è azzurro e il sole splende. Quanto vorrei essere luminosa e radiosa come la luce che emana. E azzurra e limpida come il cielo. Senza un taglio, senza un livido, eppure è un qualcosa di realizzabile.
"Vedrai, Luke è un bravissimo psicologo." mi accarezza il ginocchio e mi rilasso.
"Sarà.. ma il suo comportamento da 'sotto tutto io' spesso mi dai sui nervi." stringo la sua mano delicatamente. La sua risata mi arriva dritta al cuore e inconsciamente sorrido guardandola.
"Lo abbiamo tutti questo comportamento. Solo che ci sono persone che lo usano con malignità, per essere superiori ad altri. C'è chi lo usa per aiutare, come fanno Luke e gli altri psicologi e poi c'è chi, anche se in cuor suo sa qualcosa in più degli altri, non lo usa affatto perché non è nella sua indole." posteggia la macchina davanti ad un alto palazzo con le pareti gialle.
"La psicologa sei tu o lui?" la abbraccio e metto la testa fra i suoi capelli.
"Capirai che quello che ti ho detto non è niente, rispetto a quello che sa lui." ridacchia e passa una mano sulla mia schiena.
"È arrivato il momento di andare, giusto?" mi stacco dall'abbraccio e stringo le mani sulle mie gambe.
"Penso proprio di si. E rilassati." mi accarezza le mani e dopo avermi dato un bacio sulla guancia, scendo e vado davanti alla porta di quel palazzo. Avrei preferito cento volte il mare, come ieri pomeriggio, e invece tra poco, mi ritroverò stesa su un lettino con lui accanto che mi parla. Suono nel campanello di Luke e conto dieci secondi prima che lui mi risponda.
"Chi è?" la sua voce al citofono mi fa sussultare.
"Sono... sono Emily." sussurro sperando che mi abbia sentito.
"Oh certo, sali." mi apre la porta e la spingo per entrare. Un odore di pulito invade le mi narici e arriccio il naso. Vado verso l'ascensore e, dopo averlo preso, arrivo al quinto piano. Le porte si aprono e trovo davanti a me Luke vestito con una camicia bianca e uno skinny nero davanti alla porta di quello che dovrebbe essere il suo studio.
"Prego, entra." si sposta per farmi passare e varco la soglia del suo studio. Mi guardo intorno trovando solo libri, libri e tanti altri libri che presumo siamo di psicologia e di psicologi importanti.
"Ma casa tua è anche così?" mi giro verso di lui che nel frattempo mi ha affiancato.
"Oh no. Qui non posso di certo mettere i poster delle mie band preferite." ridacchia e poggia una mano sulla mia schiena facendomi entrare in una stanza. Una scrivania piena di fogli e cartelle si trova quasi al centro della stanza e, davanti ad essa, si trova un lettino di pelle nera con una sedia ai piedi.
"Devo coricarmi?" lo guardo corrugando la fronte.
"Si." sorride e mi aiuta.
"Preferivo il mare." sussurro sistemandomi sul lettino. Per fortuna non è scomodo.
"Ti ci porterò di nuovo se ti è piaciuto così tanto." si siede sulla sedia e accavalla le gambe.
"Davvero?" lo guardo e sorrido.
"Certo Em, sono il tuo psicologo, ma nulla toglie che posso benissimo diventare il tuo amico." prende un quaderno e una penna e appoggia il tutto sulle gambe.
"Grazie." gioco con le dita delle mie mani.
"Allora Emily, sei pronta?" sorride.
"Non lo so." borbotto e chiudo gli occhi.
STAI LEGGENDO
Second chance - Luke Hemmings
Fanfiction"Tu devi parlare con qualcuno, piccolina.." la prof mi accarezza i capelli e io mi ritraggo dal suo tocco. "Se.. se non volessi?" sussurro alzando le spalle. "Vai, tranquilla." mi fa un sorriso di quelli rassicuranti. "Okay.. parlerò con uno psico...