Capitolo 39

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Sydney

Clarice's pov.

Non posso perdere il mio bambino. Non posso. Non lo accetto. Piangendo, accarezzo la mia pancia che è poco più grande per una donna incinta di quattro mesi. Avrò mangiato troppo e fatto del male a mio figlio? Non è possibile. Non è giusto.

"Clarice, stiamo arrivando all'ospedale. Fai dei respiri profondi." Ashton mi prende la mano e la stringe cercando di farmi calmare, cosa alquanto impossibile data la situazione in cui mi trovo.

"Ho paura Ash." sussurro e mordo il labbro per non gridare dal dolore.

"Andrà tutto bene, vedrai." Cerca di farmi calmare ma dalla sua voce, sento tutt'altro che sicurezza. Posteggia la macchina e mi da un bacio sulla mano, tremando leggermente. Riconosco la sua paura e non mi perdonerei mai se dovessi perdere il bambino.

"Voglio Em." urlo respirando affannosamente. Voglio la mia sorellina. Ho bisogno di lei.

"La chiamerò io personalmente." Ashton scende dalla macchina e viene ad aprire la portiera della mia parte per poi aiutarmi a scendere. Mi prende in braccio e mi stringe al suo petto.

"Posso camminare." sussurro stringendo la mano sulla pancia. Non so se con questa frase voglio prendere in giro entrambi, o convincere entrambi.

"No, non ce la fai." Lentamente entriamo dentro la grande struttura bianca e una volta dentro mi lascio scappare un urlo acuto dovuto dal dolore.

Dopo pochissimo un medico viene verso di noi. "Come posso esservi di aiuto?" domanda con la sua voce risoluta.

"Mia moglie è incinta di tre mesi e stamattina ha iniziato ad avere delle perdite. Ha dolori all'addome." spiega velocemente Ashton e per un attimo ho paura che il medico non abbiamo capito, ma poi chiama delle infermiere e in men che non si dica vengo messa su una barella e portata in una stanza. "Adesso le faremo tutti i controlli. Cerchi di calmarsi, lo faccia per il bambino." il dottore esce dalla stanza, lasciandomi sola con il dolore ed Ashton che mi guarda preoccupato.

"Chiama i ragazzi." sussurro con una mano sulla pancia e chiudo gli occhi.

"Okay." Ashton mi da un bacio sulla fronte e inizia a chiamare i nostri amici. Dopo aver finito il giro di telefonat, posa il cellulare sul mobiletto accanto il letto e mi guarda. "Piccola mia." prende la mia mano e la stringe.

"Ho così tanta paura. Non voglio perdere nostro figlio." Sussurro facendomi scappare un singhiozzo e Ashton mi stringe forte.

"Non succederà amore, vedrai. Andrà tutto bene." mi accarezza i capelli e cerca di farmi tranquillizzare.

"Puoi chiamare Emily?" Lo guardo con gli occhi lucidi e stringo la sua maglia per un'altra fitta alla pancia e respiro e velocemente.

"Certo. Lì sarà ora di pranzo. Risponderà, almeno spero." mi bacia dolcemente e poi inizia a digitare il numero di Emily. Speriamo che risponda. Non risponde da quando è partita, non so perché dovrebbe farlo adesso. "Emily, sono Ashton." lo guardo con le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi. Lei ha risposto. "Clarice si è sentita male. Adesso siamo all'ospedale. Volevamo solo informarti." ovviamente non sento la risposta, ma porto il lenzuolo fino al mento e stringo con le mano. Vedo Ashton posare il telefono e mi accarezza il dorso delle mani.

"Allora?" cerco di sedermi, ma un'altra fitta mi fa rimanere immobile.

"Non ha parlato. L'ho solo sentita piangere." mi accarezza i capelli sospirando.

"Signorina, siamo qui per iniziare a farle i controlli." il medico entra insieme a due infermiere e si avvicina al letto.

"Suo marito però deve uscire." l'infermiera sorride dolcemente per rassicurarmi.

Second chance - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora