Emily's pov
Sono una stupida, ecco cosa sono. Una piccola stupida ingenua che credeva nell'amore vero. Quello che dura per sempre. Quello che niente avrebbe potuto rovinare. Forse Liz si è sbagliata, io e Luke non siamo anime gemelle. Probabilmente ho sbagliato io a venire qui. Probabilmente ho sempre sbagliato tutto.
flashback
"Emily, io e mio marito abbiamo parlato del viaggio." Liz mi stringe la mano e mi guarda.
"Non volete venire più?" la guardo sospirando.
"No no, verremo, ma non adesso. Luke non sarà così contento di vederci, allora abbiamo pensato di partire dopo le feste, magari anche dopo San Valentino, così non gli roviniamo l'umore." mi sorride dolcemente e porta una mano tra i miei capelli, ler poi accadezzarli.
"Promettimi che verrete davvero." sussurro abbassando lo sguardo. Non voglio che stiano facendo tutto ciò, perché vogliono un'altra volta lasciare il figlio solo.
"Te lo prometto, piccolina." mi stringe tra le sue braccia e mi lascia un bacio tra i capelli.
"Okay." sorrido tranquilla e mi alzo dal piccolo tavolo del bar dove oggi ho ufficialmente smesso di lavorare.
"Dai, ti accompagno all'aeroporto." si alza anche lei e prende la borsa.
"Grazie mille Liz." le sorrido ed usciamo dal bar, mentre tengo stretta la presa della valigia. Mi mancherà questo posto, mi mancheranno i pomeriggi passati con Jason, mi mancherà l'aria di Londra, ma questa non è casa mia. Casa mia è dove c'è la mia famiglia, dove ci sono i miei amici, dove c'è il mio ragazzo.
fine flashback
Per fortuna non è venuta, altrimenti avrebbe visto suo figlio, fare una cosa di cui, probabilmente, lui stesso se ne pentirà.
Cammino a passo svelto per allontanarmi dal parco e mi asciugo le lacrime che lui neanche si merita. Stringo i pugni lungo i fianchi e arrivo davanti l'albergo dove ho alloggiato stanotte. Avrei preferito seriamente rimanere a Londra. In questo momento ho bisogno di Jason. Vorrei essere abbracciata e vorrei sentirmi dire che andrà tutto bene, che può capitare un momento di debolezza e io testarda ribatterei che non può succedere dopo aver cantante una canzone come Beside You, scritta apposta per me. Sto per spingere la porta dell'albergo quando un urlo mi fa girare spaventata."Michael, cosa cazzo hai combinato ai capelli?!" urlo anche io e lo guardo. Nessun 'si sono tornata' o 'ciao anche a te', ovvio, io e lui viviamo in un mondo tutto nostro.
"Non sapevo che colore fare e allora ne ho fatti diversi." ridacchia alzando le spalle. "Ma.. non è questo il punto! Quando sei tornata? Perché non hai detto niente? Oddio Emily, siamo stati tutti uno schifo!" mi corre vicino e appena gli è possibile mi stringe forte, quasi fino al farmi mancare il fiato, e io lo stringo appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Volevo farvi una sorpresa, e la sorpresa l'hanno fatta a me." sussurro per poi ridere amaramente, cercando di trattenere le lacrime che minacciano di uscire dai miei occhi, mentre la scena di Luke e la ragazza, della mia età, credo, mi passa avanti agli occhi più volte. Ben presto non resisto più e inizio a piangere sulla maglia del mio migliore amico. Jason probabilmente non ha preso questo ruolo, ma se fossi rimasta per sempre a Londra, allora sarebbe potuto succedere.
"Em, perché stai piangendo?" Michael mi fa alzare la testa dalla sua spalla, mi asciuga il viso e mi guarda con i suoi grandi occhi chiari.
"Ho visto Luke baciare una al parco, proprio poco fa." mi scappa un singhiozzo e abbasso lo sguardo.
"Non può essere. Lui.. Luke è stato male probabilmente il doppio di noi. Luke, mentre eri via, ha scritto un diario di cui solo io ne sono a conoscenza. Non si riusciva a sfogare con nessuno. Non parlava, scriveva e basta." mi da un bacio sulla fronte e mi guarda alzando leggermente gli angoli della bocca fino a formare un mezzo sorriso.
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Second chance - Luke Hemmings
Fanfiction"Tu devi parlare con qualcuno, piccolina.." la prof mi accarezza i capelli e io mi ritraggo dal suo tocco. "Se.. se non volessi?" sussurro alzando le spalle. "Vai, tranquilla." mi fa un sorriso di quelli rassicuranti. "Okay.. parlerò con uno psico...