IAN
Mi sveglio e qui a Malta sono le 9.00, la giornata è a dir poco stupenda, i raggi del sole penetrano dalla finestra e il cinguettio degli uccelli rende tutto ancora più magico. Mi giro verso la mia bellissima Nina che ancora dorme (e russa), con gli sleep striminziti che le evidenziano le gambe lunghe e snelle. Mi alzo cercando di non svegliarla e le scrivo un biglietto in cui le dico di aspettarmi in camera e che tornerò presto. Indosso la mia solita t-shirt e i jeans della sera prima, scendo veloce per la colazione al piano di sotto dell'Hotel in cui stiamo da un paio di giorni. Non essendo sicuro che si possa fare, di nascosto, mi procuro un vassoio e lo riempio di cupcake che Nina adora, croissant, biscotti, dolcini vari e del caffè macchiato. Una colazione all'italiana insomma. In maniera disinvolta porto il vassoio di sopra pregando che nessuno abbia fatto caso a me e che non mi cada niente per terra, finalmente entro in camera, sano e salvo, e sento che Nina è sotto la doccia, mentre canta a squarciagola sicura che nessuno possa sentirla. Scoppio a ridere col vassoio ancora in mano e subito il rumore dell'acqua si ferma. Poso il vassoio su un tavolino e vedo uscire Nina dal bagno, avvolta da un'asciugamano.
"Ti faccio ridere eh?" Si avvicina per bacirmi e io le cingo forte la vita e la avvicino a me.
"Ehi bellezza ti ho portato una colazione un po' speciale"
Si avvicina al vassoio afferrando subito il cupcake. "Ecco perché ti amo."
"Allora cerca di mangiare tutto quello che puoi perché ci aspetta una bellissima, lunga, movimentata ed indimenticabile giornata."
"Non avrai mica in programma qualche sorpresa?"
"Forse, ma se te lo dicessi non sarebbe più una sorpresa."
Adesso camminiamo vicini sulla riva del mare color blu cobalto, con i piedi scalzi sulla sabbia soffice e calda, sotto il sole accecante di questa meravigliosa giornata che spero si concluderà nel migliore dei modi dopo che avrò fatto ciò che programmo da più di un mese e mezzo; devo solo trovare il momento giusto. Non sono preoccupato, ma un po' nervoso si.
Nina mi stringe forte in vita ed io la tengo stretta vicino a me. La guardo ed è bellissima, come sempre d'altronde. Indossa un prendisole colorato a fiori che abbiamo comprato insieme qualche settimana fa, dei sandali marroni ed una tracolla rosa, i capelli castani e lunghi le incorniciano il viso dai lineamenti perfetti, e gli occhi sembrano brillare sotto la luce del sole.
"Tu sai che io so che mi stai fissando vero?"
"Non credo di poterne fare a meno piccola."
Il viso le si illumina quando sfodera il suo splendido sorriso divertito e anche un po' imbarazzato.
"Ah no?"
"Assolutamente no." Le dico. Lei mi spinge scherzosamente ed io la tiro verso di me per stringerla forte, tanto forte che spero capisca che non ho intenzione di lasciarla andare, perché è qui che voglio che lei stia, tra le mie braccia, al siuro, con me, per sempre.
"Ti amo, Nina. Lo sai vero?"
Alza lo sguardo verso di me e ci fissiamo negli occhi per qualche interminabile secondo.
"Tu sei di sicuro la mia unica e sola certezza, come potrei non saperlo?"
Si sono fatte le 11.00 e ho promesso a Nina che sarebbe stata una giornata movimentata per cui decido di darmi una mossa.
"Allora...adesso ti porto a fare bungee jumping."
Mentre passeggiamo per le vie di San Julian lei è impegnata a postare su instagram i nostri selfie; subito si volta verso di me incredula e di sicuro eccitata all'idea di fare bungee jumping. La conosco fin troppo bene.
"Si! Cavolo Si! Quando? Adesso? Dici sul serio?" Inizia a saltellarmi vicino come una bambina di otto anni, ma è inutile dire che la amo anche per questo.
"Esatto, proprio adesso! Sù, sali in macchina piccola."
Saliamo sull'auto che abbiamo affittato per questa settimana di vacanza, ormai giunta quasi al termine. Accendiamo la radio e iniziamo a cantare sulle note di "Smile"di Uncle kracker.
Arriviamo a destinazione, in questa specie di bungee center che ho trovato grazie al navigatore, stranamente abbastanza attendibile.
Nina è super eccitata all'idea di buttarsi da 100 metri di altezza, le si legge negli occhi, io un po' meno adesso.
"Cavolo se è alto!"
"Ian che ti aspettavi?" Nina scoppia a ridere vedendo l'espressione sul mio volto che al momento non ho idea di quale sia, sono più concentrato sul vuoto sotto di me.
"Sto bene, facciamolo." Non voglio di certo fare la figura del fifone. Ma un po' rimpiango di non aver proposto un semplice giro sulle montagne russe.
"Sei sicuro? Guarda che posso farlo da sola se hai paura." Intanto cerca inutilmente di trattenersi dal ridere.
"Ma che paura, mettetemi quest'imbracatura."
Siamo pronti, 15 secondi al lancio. Nina sorride e non vede l'ora di saltare, io le stringo la mano. Sono stranamente più tranquillo di poco fa, il suo tocco mi tranquillizza, mi basta sapere che lei è qui con me.
Tre, due, uno, si parte. Ci lanciamo continuando a tenerci per mano ed iniziamo a gridare come se non ci fosse un domani. Cavolo, questo senso di libertà è...non lo so descrivere, forse unico, e di sicuro irripetibile...
Nina mi prende per mano mentre passeggiamo per le strade di Mdina.
"È stato grandioso, davvero fantastico, lo rifarei!"
"Beh credo che per oggi possa bastare tesoro"
Nina scoppia a ridere, di nuovo.
"Te la sei fatta sotto, ne sono sicura"
"Ma no! Forse solo in un primo momento."
Continuiamo a ridere ininterrottamente per altri 10-15 minuti, poi decidiamo di bere qualcosa.
Il bar in cui ci fermiamo è carino, piccolo ma accogliente e un po' all'antica.
Si avvicina un ragazzo per prendere l'ordinazione.
"Salve, posso portarvi qualcosa?"
Mi accorgo che mentre lo dice fissa la mia Nina.
"Per me un Gin tonic." Dice lei sorridente e bellissima come sempre. Come potrebbe non fissarla?
Lui continua e inevitabilmente, per me, la situazione comincia ad essere fastidiosa.
"E lei signore? " mi chiede senza staccare gli occhi da lei. Avrei potuto fare una scenata di gelosia, ma a Nina non piacerebbe, per cui mi trattengo.
"Lo stesso." Dico totalmente disinteressato.
"Come prego?"
E addio autocontrollo.
"È per caso distratto da qualcosa? O forse da qualcuno visto che non riesce a darmi retta? "
"Ian!" Mi rimprovera Nina.
"Non importa, va tutto bene. Allora due Gin tonic, se ho capito."
"Si ha capito bene." Lui se ne torna dentro senza scomporsi e Nina mi lancia un'occhiataccia. "Sai che non amo le scenate di gelosia."
"E tu sai quanto io sia geloso. Diamine ti ha fissata ininterrottamente da quando ha messo piede fuori dal bar."
"Sai che non hai motivo di essere geloso."
"Lo so. Non sei tu il problema. O forse si. Beh in ogni caso se non fossi così dannatamente carina forse non ti guarderebbero così tanto."
"Ma dai, non essere stupido!"
Ricomincia con la sua interminabile risata, così piacevole che ti fa inevitabilmente sorridere anche quando non ne hai voglia.
La osservo e mi accorgo di quanto io la ami e di quanto continuerò ad amarla, ogni giorno di più.