Capitolo 8

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NINA

Ad un tratto vediamo una coppia di sposini con due bambini sedersi in un tavolo poco distante dal nostro. Ian guarda estasiato quei bambini. "Dopo che ci saremo sposati voglio formare una famiglia con te, e avere tanti bambini, lo sai vero?"
Andiamo bene.
"Oh...ehm...certo."
"Spero che lo potremo fare al più presto, è tutto ciò che ho sempre desiderato."
"Certo, lo capisco."
Continuo a tergiversare, ma non ho idea di cosa dire.
"Che succede Nina?"
"Niente." Involontariamente i miei occhi si riempiono di lacrime, mi sento davvero male.
"Ehi, ehi, va tutto bene, dimmi che succede, cosa c'è che non va?"
Sto davvero per esplodere.
"Tutto questo non va!" Mi alzo e corro via, Ian mi segue perciò decido di fermarmi. Adesso siamo davanti al cancello d'uscita del locale.
"Tutto questo cosa?"
"Io non sono pronta, Ian. Non credo di essere pronta a sposarmi e non credo di essere pronta ad avere figli."
Lui resta in silenzio. "E mi dispiace, okay? Mi dispiace perché ti amo, mi dispiace perché vorrei darti tutto ciò che desideri, ma non posso. Evidentemente non vogliamo le stesse cose." Lui mi fissa, ma non sembra ne amareggiato ne deluso, solo rassegnato, come se si fosse già preparato in caso di una risposta del genere. "Mi dispiace che la pensi così, però avresti dovuto dirmi di no subito."
"Hai ragione. Solo non volevo deluderti, anche se so che ho solo posticipato l'inevitabile, perché lo sto facendo adesso."
"Ma ne sei sicura? Magari hai solo bisogno di un po' di tempo per pensarci..." Sospira ancora una volta rassegnato. " Davvero non vuoi una famiglia con me? Diventare mia moglie, avere dei figli? Davvero non ci hai mai pensato?"
"Ma si, certo! E io voglio essere tua moglie, voglio avere dei figli con te. Ma non ora." Prendo fiato e continuo.
"Per quanto io possa amarti, non voglio fare qualcosa per cui non mi sento pronta, perché una parte di me ancora è desiderosa, davvero tanto desiderosa di vedere cosa c'è là fuori...e io sento di dover fare ancora tanto, di dover vivere così tante esperienze, perché sono giovane Ian, merito ancora un po' di tempo."
Silenzio. Poi Ian mi accarezza la guancia portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Si, lo meriti, ma il mio tempo per vivere una vita da giovane spericolato l'ho avuto e sento di dover andare avanti."
"Con o senza di me, giusto?"
"Io avrei voluto passare ogni istante della mia vita con te, ma tu non me ne darai la possibilità a quanto pare."
La testa mi fa male e ho il viso rigato dalle lacrime. "Mi dispiace, non doveva finire così."
"Non doveva finire." Risponde lui mentre cerca di trattenere inutilmente le lacrime, poi indietreggia leggermente. "Avanti sali in macchina, ti porto in hotel." Da queste parole capisco che lui non verrà con me. Il viaggio in macchina è silenzioso e il mio viso continua ad inondarsi di lacrime mentre tengo lo sguardo fisso davanti a me. Mi accorgo che è un silenzio che fa male, quel tipo di silenzio che ti lacera dentro.

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