Capitolo 25

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IAN

La settimana passa abbastanza veloce e io giorno dopo giorno non riesco a smettere di pensare a Nina e alla storia dei biglietti. Mi tormento chiedendomi chi possa averglieli inviati. Ci siamo appena lasciati e ha già dei nuovi spasimanti?
Mentre sono assorto nei miei pensieri la voce di Julie mi riporta alla realtà.
"Bene ragazzi..." Si siede di fianco a me in una delle sedie attorno al lungo tavolo della saletta centrale. "Lunedì sarà l'ultimo giorno di riprese. Siate puntuali mi raccomando... Avete fatto un gran bel lavoro, vi voglio bene."
"Anche noi Juls." Nina le rivolge un dolce sorriso mentre io le do un bacio sulla guancia. "A Lunedì." Le faccio l'occhiolino, poi ci alziamo tutti e andiamo via.

"Ian!"
"Ehi Neens, che succede?"
"Nulla... solo... oggi ti andrebbe di venire da me?"
"Ehm... come mai me lo chiedi?"
"Beh, per passare un po' di tempo insieme... come amici."
La guardo stranito e poco convinto. Per qualche motivo non ce la vedo proprio a chiedermi di andare da lei così, tanto per.
"Per me non c'è problema, solo..."
"Solo?"
Faccio una breve pausa. "C'è qualcosa che non va?"
Si affretta a scuotere il capo.
"No! No! Va tutto bene, mi andava solo di passare un po' di tempo con i miei amici..."
"Amici?"
"Si... l'ho detto anche a Candice e Paul."
"Nina..."
"No... non l'ho detto a Kat..."
"Ma..."
"Ascolta Ian, se preferisci non venire perché ti sembra scorretto nei suoi confronti posso capirlo, ma ci terrei che venissi lo stesso."
"Va bene..." Accenno un sorriso, poi la accompagno fino alla sua auto. "A che ora vengo?"
"Quando preferisci. Anzi, se vuoi puoi venire anche adesso."
"Adesso? Ma è ora di pranzo."
"E con questo?"

Arriviamo a casa e ci posizioniamo in cucina.
"Nina non cucinare nulla, davvero."
"Allora che ne dici di un sandwich?"
"Direi che è perfetto. Posso prepararli io?"
"E va bene."

Finiamo i nostri sandwich e Nina afferra il suo cellulare.
"Ho un messaggio da parte di Candice... dice che non verranno stasera."
"Oh..." Per qualche motivo non sono stupito dalla notizia.
Passiamo il pomeriggio a chiacchierare e noto che Nina non fa altro che guardarsi attorno.
"Nina è tutto okay?"
"Si... più o meno." Mi rivolge un sorriso poco convinto per poi alzarsi dalla sedia. "Vado un attimo in bagno."
"D'accordo..."
Passano un paio di minuti e nel frattempo e non posso fare a meno di pensare ai suoi atteggiamenti e alle sue risposte vaghe. Inizio a preoccuparmi. Salgo al piano si sopra per poi notare che la porta del bagno è aperta e Nina è lì che si guarda allo specchio con sguardo serio e preoccupato. Ha una mano poggiata sul lavello e l'altra invece sulla fronte.
"Neens..."
Alza lo sguardo di scatto portandosi una mano al petto e spalancando gli occhi. "Oddio mi hai spaventata!"
"Scusa... ma chi altro sarebbe potuto essere?"
Sospira. "Non lo so. Chiunque."
Fa una piccola pausa per poi voltarsi e avvicinarsi a me.
"Mi dispiace Ian. C'è un motivo se ti ho chiesto di venire qui. È stata una settimana piuttosto... non saprei come definirla a dire il vero, ma sono successe così tante cose!"
"Che ti tipo di cose?"
Sospira.
"Ricordi quando ti ho parlato dei biglietti?"
Annuisco.
"Beh, per tutta la settimana me ne sono arrivati altri, con delle frasi diverse, frasi che non riesco a capire e anche sms anonimi. Ieri notte non sono neanche riuscita a dormire e adesso non riesco a smettere di guardarmi attorno con la paura che un maniaco possa sbucare da qualche parte e farmi chissà cosa. All'inizio non gli ho dato molto peso, ma poi la cosa è andata avanti e..." Il suo tono è cambiato e adesso ha la voce rotta, come se fosse sul punto di scoppiare a piangere. "È per questo che sei qui. Ho così paura e volevo solo un po' di compagnia. E non è vero che l'ho detto anche a Candice e Paul, avevo... bisogno di te." Si porta una mano leggermente tremante sulla nuca.
"Nina. Ascolta, adesso io sto con te, non ti lascio okay? E chiunque proverà a farti del male o anche soltanto ad infastidirti dovrà vedersela con me." La tiro verso di me stringendola forte. Quella che sto provando è rabbia, pura rabbia. Nessuno tocca la mia Nina e il pensiero che sia stata spaventata da qualcuno mi fa incazzare ancora di più. "Giuro che scoprirò chi è questo coglione e poi gli farò passare la voglia scherzare." Continuo a stringerla mentre le accarezzo delicatamente i morbidi capelli.
"Grazie Ian. Grazie per esserci."
"Non ringraziarmi. Adesso l'importante è che tu stia bene. Ti prometto che stanotte dormirai sonni tranquilli, non aver paura piccola."

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