l'ultima estate da liceali pt.3

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Casey

Sam è la mia unica speranza per conoscere il posto del colloquio. Lo prego tutta la mattinata per farselo dire da Derek, ma anche senza farlo insospettire.
Ma alla fine l'unico modo per Sam di scoprirlo è proporsi di accompagnarlo, e non a piedi, ma con la macchina del padre, che finalmente a casa dal lavoro può prestare la macchina a Sam. Derek è sorpreso da tanto interesse ma non fa domande, e meglio così.
Sam è convinto che non sia una buona idea farmi assumere nello stesso posto di lavoro di Derek, e in realtà lo penso anch'io, ma non mi vengono in mente altre idee, e di sicuro non ho il tempo per provare a cercare un altro posto per racimolare soldi. Se quel ristorante ha bisogno di personale, non vedo perché non possa prendere in considerazione di assumere anche me, sperando gli serva più di un cameriere.
A Sam non ho detto le mie vere intenzioni. Lui pensa che io voglia trovarmi un lavoro e basta, ma non è così. Voglio assolutamente ripagare la chitarra a Derek. Da ieri è il mio unico obiettivo principale dell'estate. Spero di riuscire a regalargliela per il compleanno.

Appena Sam arriva al locale con Derek nel primo pomeriggio, mi invia un messaggio con l'indirizzo di nascosto. Io mi faccio accompagnare da Emily, che conosce già il posto. Il locale si chiama "Smelly Nelly", un nome piuttosto curioso. Ci parcheggiamo poco distanti dalla macchina di Sam e attendiamo, mentre io digito il suo numero sul cellulare.

"Pronto" risponde al primo squillo.

"Da quant'è che è dentro?" Chiedo.

"Più o meno 15 minuti..ma aspetta..credo stia uscendo" lo vedo anch'io, la zazzera di capelli rossi è inconfondibile. Cammina verso la macchina di Sam e sale dal lato del passeggero, lui nel frattempo ha chiuso la telefonata.

"Sembriamo delle spie della CIA" scherza Emily, pronta con il piede sull'acceleratore per spostarsi sul lato della strada dove si trova l'entrata del ristorante. Appena l'auto di Sam è lontana, Emily si muove e parcheggia dove prima c'era la sua.

"Vai e spacca tutto" mi incoraggia Emily. Magari anche no, è un ristorante pieno di piatti e bicchieri. Tremo già al pensiero dei disastri che potrei combinare..ma non ho altra scelta.

Appena entro mi riceve una ragazza carina, a cui chiedo di poter parlare con un responsabile, ma lei mi porta direttamente dal suo principale. Molto meglio.

"Oggi giornata di colloqui eh?" Esclama appena mi vede.

"E va bene, sono in vena. Va pure Jo" la ragazza di nome Jo ci lascia soli. Lui è uomo non molto più grande di me, forse nemmeno sulla trentina. Moro e dai capelli ricci e crespi.

"Hai già fatto questo lavoro?" Mi chiede subito.

"Oh si, certo" rispondo con troppa enfasi. Spero non si noti che io stai mentendo, perché in realtà non ho mai lavorato in vita mia. Lui infatti mi guarda un pò strano, ma immagino mi stia valutando.

"Non hai un curriculum? Il ragazzo di prima ce l'aveva. Sai, funziona così quando vuoi trovare un lavoro" beccata. Faccio una smorfia, sconfitta.

"Senta è vero, non ho mai fatto questo lavoro. Ma imparo in fretta. Se vuole piuttosto le posso portare il mio curriculum scolastico, che è impeccabile" spero davvero che la mia sincerità basti.

"Mi serve proprio questo lavoro" abbasso la voce il più possibile per non farmi sentire dagli altri dipendenti, e dai pochi clienti del dopo pranzo.

"Fortuna per te che ho bisogno di nuovo personale per la stagione estiva. Mi hanno dato buca un pò dei miei vecchi collaboratori.." lascia la frase in sospeso e io aspetto trepidante.

"Quindi il lavoro è tuo" sorrido a trentadue denti.

"Ma se fai casini sei fuori" mi punta un dito contro, lo sguardo severo. Ho la sensazione che a questo tizio io non vada molto a genio. Ma nemmeno lui a me piace granché. Troppo arrogante.

V.E.N.T.U.R.IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora