Capitolo dedicato a Levon129 e syrio14 grazie per i vostri commenti!!!
Dopo aver letto con Julien la lettera di Caesar, ho trascorso tutta la mattinata in giro per il paese per organizzare i gruppi operai e le nuove mansioni in modo da sistemare tutto prima dell'arrivo dei nuovi soldati.
Gli operai non sono per nulla entusiasti dei nuovi ritmi di lavoro a cui erano destinati, ma io non ho nessuna intenzione di far entrare in contatto i nuovi arrivati con i soldati già stanziati qui. I capocantiere hanno protestato debolmente alle mie richieste, credo che la loro paura sia superiore a qualsiasi rimostranza. Tutti avrebbero lavorato anche la notte con turni di sei ore, così da avere quattro gruppi che avrebbero lavorato a rotazione in modo da ottimizzare i tempi.
Una volta lasciate le vecchie carceri decido di andare a controllare i campi coltivati e gli acquedotti, entrambi mi lasciano soddisfatta: tutti avranno cibo sufficiente come stabilito dai piani.
Sulla via del ritorno mi fermo al campo e vedo alcuni soldati allenarsi tra loro, in un angolo dietro a dei cespugli noto alcuni ragazzi del paese che, di nascosto, seguono con concentrazione assoluta i movimenti dei soldati. Resto per qualche attimo a osservarli leggendo le loro onde mentali, capisco che non hanno cattive intenzioni e di conseguenza posso dedurre che non appartengono al gruppo dei rivoltosi, perchè nelle loro menti è presente solo una profonda voglia di imparare. Mi dirigo velocemente e senza far rumore verso di loro, sono così impegnati ad osservare ciò che succede sul campo che non si accorgono di me ferma alle loro spalle finchè non esclamo,
"Volete imparare qualche mossa?".
Appena sentono la mia voce sobbalzano spaventati e con mosse troppo lente per sorprendermi estraggono dei coltelli. Mi limito guardarli per qualche istante prima di sorridere e afferrare velocemente i loro coltelli.
"Se volete un consiglio - continuo guardando a uno ad uno i loro volti confusi e stupiti - dovreste imparare ad usare le armi prima di puntarle contro un nemico..."
Uno dei quattro, il più coraggioso a quanto pare, con voce rocca esclama
"Pensavamo che fosse uno di quei mostri..."
"Quelli che abbiamo ucciso in questa arena?" chiedo seguendo i suoi pensieri,
"Si... E' stata lei vero?"
"Io ho combattuto contro di loro, ma se ti riferisci a chi li ha uccisi il merito va ai miei compagni..."
Continuano a guardarmi, noto una sorta di riverenza nei miei confronti, dalle loro menti percepisco che hanno assistito all'incontro infatti, lo stupore e il terrore che accompagna il ricordo sono ancora presenti.
L'unico che ha parlato scambia uno sgurado con i suoi tre compagni, prende un respiro profondo e chiede
"Possiamo imparare anche noi a combattere?"
"Alzatevi e seguitemi"
Mi guardano incerti se farlo o meno, ma la loro curiosità supera ogni incertezza così senza dire più nulla mi seguono.
Appena esco dal loro nascondiglio i soldati mi vedono, indossano tutti degli abiti militari solo uno di loro ha al collo una sciarpa arancione che lo distingue dagli altri identificandolo come il più alto in grado, infatti è lui ad urlare
"Attenti!"
Tutti si bloccano improvvisamente seguendo l'ordine, dopo un attimo di assoluta immobilità e silenzio vedo Decio avanzare verso di me.
E' un ragazzo di circa 25 anni, con capelli e occhi marroni, cammina verso di me con passo sicuro e un sorrisetto misterioso. Quando eravamo al campo passavamo del tempo insieme poichè è un amico di Leonida, mi hanno raccontato che Prima seguivano lo stesso corso di studi ma la loro amicizia era precedente all'università poiché frequentavano la stessa palestra. Leonida ripete sempre che Decio è una persona buona e tranquilla, uno dei pochi che ha conservato quasi intatta la sua umanità. A causa di questo al campo stava per essere ucciso da Patrick, il più arrogante di quel posto, e i suoi due amici senza cervello. Fortunatamente Leonida e Julien sono intervenuti fermandoli, da quel giorno Decio oltre che amico di Leonida lo è anche di Julien, diventando così un prezioso alleato in questa continua guerra per il dominio. Per continuare a stare con noi purtroppo ha sotterrato dentro di sé la sua bontà perché il secondo in comando, come noi del resto,non deve apparire debole agli occhi dei suoi sottoposti ma anzi spietato e senza cuore.
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Dominatores
ParanormalClio una ragazza del tutto normale si ritrova improvvisamente a far parte di una nuova società "potenziata". Come farà a seguire gli ordini sapendo che aiuterà a creare un nuovo equilibrio di potere a scapito dei più deboli? Salverà le persone che l...